mercoledì 2 ottobre 2013

FIRMATO L'ACCORDO EDITORIALE TRA HEARTonEARTH e GAZZETTA del SULCIS




E' stato siglato nei giorni scorsi a Carbonia un accordo di partnership editoriale tra HEARTonEARTH e LA GAZZETTA del SULCIS. L'accordo, nel quadro di una attività di promozione, valorizzazione e divulgazione della realtà e della cultura geomineraria della Sardegna e delle Colline Metallifere Grossetane prevede, oltre allo scambio dei contenuti giornalistici, anche iniziative editoriali in comune.
NELLE FOTO: la firma dell'accordo del direttore de LA GAZZETTA del SULCIS, Massimo Carta, e del direttore di HEARTonEARTH Report, Alessandro Baldasserini, e la stretta di mano finale a sancire il patto editoriale.

mercoledì 4 settembre 2013

XII EGN CONFERENCE / IL FOTOREPORTAGE: CARTOLINE DAL CILENTO

I delegati sono accolti ad Ascea Marina, che ospita il 12° Congresso EGN. Il Geoparco delle Apuane e quello Minerario della Sardegna sono arrivati per primi!
 L'apertura del 32° Comitato di Coordinamento con il tavolo della presidenza. Da destra a sinistraKristen Rangnes (Vice-Coordinatore dell'EGN)Nikolas Zouros (Coordinatore dell'EGN),Patrick Mc Keever (rappresentante dell'Unesco), Aniello Aloia(Funzionario del Geoparco del Cilento e Vallo di Diano),Amilcare Troiano (Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni), Antonio Aloia (Sindaco di Vallo della Lucania).
Vi fareste giudicare da un Commissario così? :-) Martina Paskova coordinatrice della sessione incentrata sulle missioni di rivalidazione.

 Che la festa cominci! Cucina live a cura del Masterchef Vitantonio Lombardo e dei suoi collaboratori.

giovedì 23 maggio 2013

GEOPARCO COLLINE METALLIFERE / LE "PORTE del PARCO" E LE PRESENZE FANTASMA


di ALESSANDRO BALDASSERINI
Siccome heartonearth ha l'abitudine di pubblicare notizie certe, documentate e verificate, onestà intellettuale impone di “fare le pulci” in primo luogo a noi stessi. E allora eccomi qua, pronto a fare ammenda prima che ce lo chieda qualcun altro. Il caso in questione riguarda le “Porte del Parco” del Geoparco Colline Metallifere: le cui presenze per il 2012, secondo il Direttore Alessandra Casini, sono state ben 85.000. Ventimila in meno, abbiamo scritto, delle 105.000 del 2010. Orbene: sabato 11 maggio incontro a Massa Marittima, nel corso di un interessante convegno promosso dal Geoparco, il Presidente Luca Agresti; il quale, pacato ma fermo, dice: “Il trend di presenze è costante, non abbiamo avuto nessun calo di visitatori”. Ribatto che l'aritmetica non è un'opinione: del resto, la cifra di 105.000 l'aveva tirata fuori lui nel corso di una conferenza stampa (a tal proposito, rammento che nel Report n° 1/2012 l'avevamo utilizzata per un ampio ed elogiativo servizio sulle “Porte” e nessuno, allora, si era premurato di correggerci...). La sua replica, confessa, mi sconcerta: “Si vede che era un dato sbagliato... oppure riportato male dalla stampa!”. Tuttavia, dando atto della sua mancanza di malizia, un tarlo ha cominciato a rodermi, ed abbiamo fatto così nuove e più accurate verifiche. Con quali risultati? Riecco il dato di 105.000 presenze ma, al contempo, ecco saltar fuori un altro articolo dove, in effetti, si parla (per il 2010) di 85.000 visitatori. Insomma, sarebbero vere... entrambe le cifre! Ma, prendendo per buono l'ultimo dato, e dando atto che in effetti non ci sia stato calo di presenze, come si giustifica tale discrasia? Una chiave di lettura me la offre il Sindaco di Monterotondo Marittimo, Alessandro Giannetti, anche lui presente al convegno. Ricordate le “famose” 34.000 presenze al Parco delle Biancane nel corso del 2012? “Quei dati sono sbagliati – afferma il Sindaco – perchè in realtà sono cifre aggregate di tre anni...”. Ma come è possibile, se nel 2009 i visitatori erano ben oltre i 18.700? “Il fatto è – prosegue Giannetti – che c'è un problema tra registrazione e rendicontazione delle presenze, che avviene sovente in ritardo e dove la confusione è sempre in agguato...”. Quindi, secondo quanto appurato, le presenze del 2010 sarebbero effettivamente 85.000. A cui sarebbero stati “aggiunti” i 20.000 visitatori del primo quadrimestre 2011, ingenerando così l'errore in cui siamo caduti noi e, prima ancora, lo stesso Agresti. Bene: come vedete, non ci nascondiamo dietro ad un dito. Però... Però il problema rimane: quali sono le reali presenze nel Geoparco delle Colline Metallifere? Ogni tanto spuntano cifre, come si vede effimere... Gli ultimi dati pubblici risalgono al 2009: 81.364.Non dubitiamo della parola del Direttore: e diamo atto che mantenere, in questo stato di crisi, il livello di presenze di 2 anni fa è positivo. Ma è possibile vedere i dati ufficiali, come fino a 4 anni fa? 85.000 presenze non vogliono dir nulla; dove, in che periodo, quale ricaduta: questo sì che interessa. Agresti ci ha promesso di renderli pubblici. Ed è uomo d'onore...

LA DISFIDA DI GAVORRANO / BORGHI: IL "MASSIMO" DELLA COERENZA


di Sasha O' Rourke
Tre candidati in lizza. Ma, non ce ne voglia la giovane e simpatica Muriel Berretti (Centrodestra), la partita sarà a due: da una parte, Elisabetta Iacomelli – ex Vicesindaco della passata Giunta Borghi – ora passata armi e bagagli con il PD con il “benestare” della Zarina di Tutte le Rocce; dall'altra “Lui”, il Lìder Massimo. Defenestrato due volte e pronto a tornare in sella. Anche per regolare alcuni conti...
GAVORRANO - Originario di Massa Marittima, Massimo Borghi nasce nel 1956; oggi risiede a Gavorrano con la sua famiglia, al momento in aspettativa non retribuita dal Comune.
Dal 1975 tra Bagno di Gavorrano, Grosseto e nei rispettivi partiti di sinistra, svolge ruoli politicamente attivi: durante la sua carriera politica, ha un comportamento coerente, esemplare, di cui può essere fiero: l'attuale l'ex sindaco di Gavorrano da sempre si alterna tra diverse sezioni di sinistra come FGCI, PCI, DS; alla chiusura di quest'ultima, si associa alla Sinistra Democratica, la quale lo propone alla camera per la Sinistra Arcobaleno. In seguito alla disfatta del partito, Massimo Borghi entra in Sinistra Ecologia e Libertà; nel 2009 viene eletto sindaco di Gavorrano e rieletto nelle successive elezioni anticipate del 2011 provocate dalle dimissioni in massa dei consiglieri del PD con cui era entrato in rotta di collisione, sostenuto dall'alleanza Centrosinistra Gavorranese (SEL, Psi, Gente Comune). Ma nel mese di marzo, vicinissimi alla campagna elettorale, un comunicato stampa preoccupa la comunità di Gavorrano: Borghi annuncia il suo imminente ritiro dalle prossime amministrative. Rivela il proprio disgusto verso i giochi di potere dietro ad alcuni avvenimenti recenti, mirati ad estrometterlo dalla scena politica insieme al suo tentativo di includere i cittadini liberi al governo comunale e tuttavia, alla luce delle ultime dichiarazioni, tutte queste motivazioni sembrano più un pretesto; per non parlare della “serenità” che manifesta nell'abbandonare la comunità in questa situazione. Mostra un atteggiamento decisamente alterato rispetto al 2012, quando persino dopo la sentenza alla Corte d'Appello, ammette l'errore senza perdere la grinta, chiedendosi pubblicamente perché analoghe situazioni in tre amministrazioni regionali sono state 'sanate' con discrezione mentre lo stesso principio non vale per il rappresentante di un comune. SeL e Gente Comune spingono affinché ritratti, quasi spaesati; sono addirittura pronti a non partecipare alla corsa senza Borghi a rappresentarli. Poi, il “colpo di scena”: l'ex sindaco si convince a partecipare alle elezioni, pronto a tornare alla guida del “suo” Comune. E per regolare alcuni conti in sospeso...

GEOPARCO SARDEGNA / A GIUGNO IL MEETING NAZIONALE MA IL PROGRAMMA NON C'E'


di Filippo Forte
Dal 19 al 22 giugno prossimi si terrà ad Iglesias, presso il Parco Geominerario storico-ambientale della Sardegna, il V workshop nazionale dei Geoparchi italiani. Si tratta del più importante appuntamento in calendario, che quest'anno ha una duplice valenza: in primo luogo, perchè sarà propedeutico all'altro grande evento che l'Italia (per la prima volta) ospiterà in settembre, e cioè l'Assemblea Plenaria dei Geoparchi europei che fanno parte della Rete Unesco, e che si terrà presso il Geoparco del Cilento e Vallo di Diano; ma, soprattutto, perchè si terrà alla vigilia della decisiva decisione del Coordination Committee circa la conferma o meno del Geoparco della Sardegna nella “famiglia” dell'European Geoparks Network. Una grande occasione, quindi, per i dirigenti sardi, per dimostrare la vitalità e l'efficienza della propria struttura. E invece... Invece nulla: sul sito del Parco l'evento non è nemmeno annunciato. Abbiamo da tempo, invano, richiesto il programma e l'accredito. Tutto tace: anche sul sito ufficiale dei Geoparchi non vi è traccia della manifestazione. Un altro autogol?

martedì 7 maggio 2013

MADONIE: DAL 24 MAGGIO AL 9 GIUGNO LA FESTA DEI GEOPARCHI


Dal 24 maggio al 9 giugno il Parco delle Madonie tornerà ad ospitare la "Settimana Europea dei Geoparchi". La European Geoparks Week è una festa che ogni Geopark della “European Geoparks Network” (EGN) e della “Global Geoparks Network” (GGN) dedica annualmente alla promozione del geoturismo o della fruizione del patrimonio geologico compreso in aree protette, immancabilmente collegato al patrimonio naturale e culturale.
Un programma denso di appuntamenti con tante interessantissime escursioni, gare di orienteering, convegni e tavole rotondo su temi di grande attualità, come ad esempio la corretta gestione delle risorse idriche. Ed ancora avvincenti esperienze sportive grazie alla collaborazione delle associazioni attive nel territorio che offrono un incredibile panorama di attività out door.
Occhi puntati ovviamente anche sulle risorse e le emergenze geologiche del territorio madonita e su alcune attività di particolare pregio, come l'avvincente esperienza di recupero di Villa Sgadari attraverso il progetto "Green design in Madonie".
Si chiude il 9 di giugno con un grande classico: l'Ecomaratona delle Madonie "Abies Trail" con partenza ed arrivo a Polizzi Generosa

GEOPARCO APUANE / IL 18 MAGGIO l'APUANGEODAY

Finalmente abbiamo una data certa e definitiva per l'ApuanGeoLab di Equi Terme. Sabato 18 maggio, alle ore 10, è prevista l'anteprima riservata agli operatori dell'area protetta: gestori dei Centri Visite, dei rifugi, delle strutture certificate, nonché imprenditori turistici e ambientali. Per le "Guide del Parco" poi, l'incontro del 18 maggio assumerà il valore speciale di giornata di formazione/aggiornamento, finalizzata al conseguimento o alla verifica della specializzazione in "Geoturismo": una certificazione fondamentale per poter svolgere l'attività di "Guida del Geoparco".La pre-apertura o anteprima del 18 maggio sarà un momento da dedicare interamente all'illustrazione e allo scambio di opinioni sul significato, sulle potenzialità e sul funzionamento del nuovo Museo interattivo, che è stato pensato e voluto dal Parco per favorire la conoscenza scientifica del territorio e potenziare l'offerta di servizi didattici e turistici. Sabato 18 maggio è anche l'ApuanGeoDay 2013, per cui sarà proprio l'ApuanGeoLab a farla da protagonista assoluto. Di conseguenza, l'inaugurazione ufficiale dello stesso Museo interattivo è rimandata alla seconda metà del prossimo mese di giugno, in contemporanea con l'apertura al pubblico del nuovo itinerario archeologico della Tecchia di Equi, anch'esso giunto al termine dei lavori, a cura del Comune di Fivizzano. Questo doppio evento anche per rimarcare lo stretto legame tra Parco e Comune.

GEOPARCO SARDEGNA: BINARIO MORTO


di SANDRO MEZZOLANI
Oramai il Parco Geominerario viaggia su un binario morto. Hanno scelto questa strada l'inattivismo dell'attuale Commissario Granara, il colpevole silenzio della Giunta Regionale sarda e lo scarsissimo impegno dei Sindaci Minerari.
Oramai i pochi imprenditori seri nel settore del Turismo Minerario Sardo (albergatori, guide, ecc) fanno volentieri a meno del Parco e del suo assoluto VUOTO!
Gazzetta del Sulcis, gennaio 2013: "A tale riguardo và evidenziato che finora l’organizzazione non ha brillato nella promozione ai vari livelli, ma soprattutto presso tour operators e agenzie turistiche..". GIUDIZIO INGENEROSO NEI CONFRONTI DEL MUSEO DI SERBARIU, da parte del periodico Sulcitano. Ovvio che anche questa struttura "vive" di contributi (come la medesima ed apprezzata testata giornalistica), esercitando un forte richiamo per i turisti nell'area di Carbonia. Solo il museo del Louvre a Parigi "guadagna bene", molti altri musei nel Mondo invece svolgono il ruolo di "attrattore", come il complesso dei Musei di Firenze e Roma. Nel suo piccolo anche il Museo di Serbariu è forse l'unico vero attrattore nel Sulcis; una tra le poche strutture da salvare.Ma forse il Parco Geominerario (che esiste grazie al Museo del Carbone), anzichè sponsorizzare SAGRE E SAGRETTE o costosi libri più o meno inutili, potrebbe aiutare il Museo e l'ottimo personale, non solo fornendo contributi, ma mettendo in essere un vero programma di valorizzazione.Probabilmente il disinteresse del Commissario Granara ha origini politiche, come sempre!

sabato 6 aprile 2013

I 500 EURO DELLA VERGOGNA

(s. p.) - A Civitanova Marche marito e moglie – e subito dopo, per la disperazione, il fratello di lei – si sono suicidati: lui disoccupato, lei con una misera pensione, non ce la facevano più ad andare avanti. Si sono impiccati: per la vergogna di dover chiedere aiuto ai servizi sociali. E sapete di quant'era l'assegno previdenziale mensile della signora? 500 euro. Esattamente la stessa cifra che il Geoparco delle Colline Metallifere ha corrisposto “quale compenso” a ciascuno dei quattro giurati del Premio S. Barbara. Certo, dopo le nostre rivelazioni i componenti del Comitato di Gestione devono essersi sentiti in imbarazzo, se hanno maldestramente tentato di mascherarlo come “rimborso-spese”. Ma ora riflettessero tutti coloro che avevano tentato di liquidare la vicenda come un fatto marginale di nessuna importanza. C'è solo una cosa che devono fare: vergognarsi. E restituire quei soldi allo Stato.

R@DICI / A L'AQUILA IL SALONE DEI PRODOTTI TIPICI DEI PARCHI


di Grazia Felli
Entra nel vivo l’organizzazione del primo Salone dei Prodotti Tipici dei Parchi Italiani, in programma all’Aquila dal 2 al 5 maggio: un percorso espositivo alla scoperta delle migliori produzioni alimentari delle aree protette, per mostrare tutto il loro valore in termini di qualità, cultura del prodotto e sicurezza alimentare e, pertanto, un’occasione preziosa per proporre una visione integrata tra economia rurale, produzione agroalimentare, sostenibilità e turismo.
La formula sarà quella di una mostra-mercato dei prodotti tipici delle aree protette italiane che vantano una consolidata tradizione di qualità, genuinità e autenticità. L’iniziativa, infatti, è stata pensata anche per sottolineare il legame diretto tra l’eccellenza dei prodotti e i territori sani e incontaminati e le pratiche di produzione e lavorazione sostenibili, legame che rappresenta a tutti gli effetti il caposaldo delle politiche agroalimentari delle aree protette. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga parteciperà al Salone con uno stand collettivo compartecipato con le altre aree protette abruzzesi, ovvero i Parchi nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e della Majella e il Parco naturale regionale Sirente Velino, riproponendo la formula ormai consolidata dal successo di numerose partecipazioni a eventi fieristici nazionali e internazionali, come “Déstination Nature” che si tiene a Parigi proprio in questi giorni (5-7 aprile).
A tal proposito, la partecipazione dei produttori agroalimentari di qualità che operano all’interno delle aree protette abruzzesi sarà sensibilmente avvantaggiata dall’azione delle Camere di Commercio regionali, che hanno deciso di sostenere le aziende tramite l’abbattimento delle spese sostenute per l’acquisto degli spazi espositivi. Un abbattimento del 60% della spesa per singolo produttore è assicurato, in particolare, dalla CCIIAA di Teramo, mentre la CCIIAA de L’Aquila contribuirà con un finanziamento del 50%. La CCIIAA di Pescara ha optato, invece, per uno spazio espositivo istituzionale unico, all’interno del quale ospiterà le aziende di prodotti tipici dell’area pescarese.
Oltre all’esposizione e alla commercializzazione dei prodotti tipici, il Salone sarà caratterizzato da un ricco programma culturale articolato in degustazioni, laboratori, workshop e incontri che daranno l’occasione di affrontare i grandi temi legati alle produzioni enogastronomiche tipiche delle nostre aree protette.

GEOPARCHI: UNA RISORSA PER IL TURISMO

di Piero Carlesi
Geoparco... tutti sanno esattamente di che cosa si tratta? Pensiamo di no anche perché è un termine entrato nell'uso corrente relativamente di recente. I geoparchi sono aree naturali di particolare interesse geo-minerario, cui l’Unesco assegna un riconoscimento inserendoli in un’apposita Rete internazionale. In Italia sono presenti per ora 8 geoparchi. Quelli di Rocca di Cerere (En), delle Madonie (Pa), del Beigua (Ge), della Sardegna, dell'Adamello Brenta (Tn), del Cilento e Vallo di Diano (Sa), delle Colline Metallifere Grossetane e delle Alpi Apuane (Ms). Bene, la novità è che si è candidato il nono geoparco – il Sesia-Val Grande Geopark – e ora spetta all'Unesco fare le dovute valutazioni e assegnare o meno il titolo di geoparco che, oltre agli interessi scientifici ha sicuramente anche un interesse turistico. La promozione a geoparco da parte dell'Unesco di quest'area, che comprende un vasto territorio che partendo dalla Valsessera, nel BIellese, attraversa la Val Sesia e giunge alla Val Grande, a nord di Verbania, lambendo anche la Val Cannobina e l'Ossola, provocherebbe indiscutibili benefici anche per il turismo. Basti pensare che nel mondo i geoparchi sono solo 89 per cui l'Italia ne avrebbe il 10% , una percentuale altissima rispetto al ridotto territorio. Perché, ci si chiederà, è nata questa nuova domanda italiana.? La risposta è semplice e prende le mosse da una recente scoperta geologica. Nel 2009, forse si ricorderà, anche i quotidiani riportarono la notizia che in Valsesia (Vc) si era scoperto un antico supervulcano fossile di cui si poteva osservare tutto il sistema di alimentazione fino a 25 chilometri di profondità.Secondo Alice Freschi, Presidente dell'associazione Supervulcano Valsesia onlus e sindaco di Borgosesia, “il turismo derivante dalla nuova realtà porterà un grande beneficio a tutta la popolazione, oltre a far conoscere la nosta realtà a livello mondiale”. La stessa motivazione che ha spinto il GAL dell'Emilia Romagna a presentare un'altra candidatura italiana alla Rete europea dei Geoparchi, e cioè l'Emilia-Romagna Apennine Geopark, che – insieme al Sesia-Val Grande – conoscerà il proprio destino nella riunione del Coordination Committee che si riunirà il prossimo 2 settembre nel Geoparco del Cilento. In bocca al lupo!

CAMERA CON VISTA SUI GEOPARCHI / ADAMELLO-BRENTA: LA GEOPERLA DELLE ALPI


di SASHA O' ROURKE
GEOPARCO: sinergia tra risorsa ambientale e risorsa economica; estensione del territorio tale da influenzare l'economia locale, grazie al particolare patrimonio geologico-morfologico ed eventuale valore educativo; sono anche necessari un certo numero di siti geologici a testimonianza dell'evoluzione del paesaggio o del valore geologico, culturale e archeologico.
PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA
superfice: 620,51 km2
regione: Trentino Alto Adige.
zona>provincia: Massiccio Adamello Presanella e Dolomiti di Brenta; Trento.
habitat protetto:foreste e formazioni erbose.
Flora: 1.500 specie protette.
Fauna: orso bruno, ungulati, roditori, lagomorfi, avifauna (galliformi e rapaci), erpetofauna, ittiofauna e rettili.
Storia
Nel 1967 nascono i primi due parchi protetti sul territorio italiano: Parco naturale Adamello Brenta, lato occidentale del Trentino e Parco naturale Paneveggio Pale, San Martino.
Per quanto riguarda il primo vengono selezionate come zone più a rischio, ossia con una maggiore necessità di tutela, la val di Genova, il lago di Tovel e l'ultima popolazione autoctona di orsi bruni delle Alpi.
Nei primi anni viene gestito dal Servizio Parchi della Provicia Autonoma di Trento che, data la scarsa esperienza, sfortunatamente non riesce valorizzare le possibilità ambientali e sociali che offre il Parco.
Nel 1988 viene promulgata la prima norma provinciale del parco, per tutelare le caratteristiche naturali, la promozione scientifica e l'organizzazione di attività rendendo possibile un coinvolgimento sociale, infine stabilisce che la gestione sia affidata ad un ente amministrativo con a capo un Presidente. Dopo alcuni anni questa norma ispirerà la Legge Nazionale dei Parchi Italiani. Nel 2008 a coronare il lungo percorso di costante arricchimento e miglioramento ambientale e gestionale, l'area protetta di Adamello Brenta conquista il titolo di Geoparco; oggi considerato ufficialmente patrimonio mondiale dell'umanità.
Territorio, Flora e Fauna
L'ambiente del parco è tipico dell'arco centro-meridionale del versante alpino italiano e comprende due vaste aree, morfologicamente molto diverse tra loro: le Dolomiti di Brenta e il massiccio granitico di Adamello Presanella. Le due zone sono separate dalla Val di Rendena a sua volta tagliata dal fiume Sarca.
Partendo dalle pendici dei monti troviamo sconfinate foreste di aghifoglie (abeti, faggi e larici) che superando i 1.800m di altezza vengono sostituiti da vaste praterie alpine e una caratteristica vegetazione rupestre; sino alle alte vette dove altissimi e gelidi ghiacciai (uno dei quali, considerato tra i più estesi d'Europa) si alternano ad aspre creste rocciose. Dai ghiacciai sgorgano limpidi e purissimi corsi d'acqua; il più noto è Surgiva, tutelato da uno dei numerosi progetti del gruppo Lunelli. Dalle sorgenti nascono le più spettacolari cascate, caratteristiche delle varie valli che costellano le montagne le quali ospitano anche ben 51 laghi, tra i quali il più famoso quello di Tovel.
Nei diversi ambienti sovracitati troviamo un assortimento floristico di oltre 1500 specie vegetali.
Anche la fauna, molto variegata, è tipicamente alpina: dall'orso bruno, oggi simbolo del parco, di cui estinzione è stata evitata grazie ad un'intervento mirato alla ripopolazione e l'espansione della comunità; sino alle volpi, tassi, ermellini, cervi, camosci, stambecchi (progetto di reintroduzione pluriennale), mufloni (reintrodotti dal '70), lepri, marmotte, scoiattoli, falchi, galli cedroni, allocchi, tritoni, vipere e trote.
Geoparco
Con i suoi 1.146kmq include la vasta area protetta e i comuni afferenti. Si tratta di una rete internazionale coordinata dall'UNESCO, dedita a cooperare per una costante valorizzazione delle ricchezze geologiche e a mantenere una tradizione di sviluppo sostenibile.

I NUOVI CANDIDATI ITALIANI ALLA RETE EUROPEA / SESIA-VAL GRANDE PER UN SUPER GEOPARCO

TORINO – (R. P.) Si è tenuta presso la sede operativa del Parco Nazionale Val Grande la conferenza stampa di presentazione della candidatura da parte del Parco Nazionale Val Grande e dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS” per il riconoscimento del “SESIA-VAL GRANDE GEOPARK”. Erano presenti il presidente del Parco Val Grande prof. Pier Leonardo Zaccheo, il presidente dell’associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS”, nonché sindaco di Borgosesia, dott.ssa Alice Freschi, la vicepresidente della suddetta associazione dott.ssa Marinella Merlo e il direttore del Parco, dott. Tullio Bagnati. Con la presentazione ufficiale della candidatura da parte del Parco Nazionale Val Grande e dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS”, si è avviata formalmente la procedura per il riconoscimento del “Sesia-Val Grande Geopark” nell’European and Global Geopark Network (EGN e GGN) sotto l’egida dell’ UNESCO.La candidatura unitaria di un territorio esteso dalla Val Grande alla Valsesia e alla Valsessera, passante per la Val Strona e comprendente la valle Cannobina e la media Ossola, è il risultato di uno sforzo congiunto del Parco Nazionale e dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS” che, sulla base di una specifica indicazione del comitato scientifico dell’EGN, hanno uniformato le loro proposte originarie in un ambito omogeneo di candidatura. Entrambe le realtà infatti stavano già operando da tempo, da una parte per il riconoscimento a geoparco dei territori della Valsesia, Valsessera, Prealpi Biellesi, Val Strona e Alte Colline Novaresi poste in corrispondenza dell’area occupata dal supervulcano fossile, dall’altra per analogo riconoscimento del territorio del parco nazionale Val Grande. Attraverso la firma di un Protocollo di intesa il Parco e l’Associazione si sono impegnati a condividere non solo i principi della conservazione del patrimonio geologico dei territori interessati promossa a livello mondiale dalla rete dei geoparchi, ma anche le politiche per la protezione, l’accrescimento e lo sviluppo economico del patrimonio geologico presente nel territorio. Al fine di definire gli indirizzi gestionali del geoparco e coordinare le rispettive azioni le parti hanno concordato di istituire un Comitato per la gestione del geoparco. Attraverso infine la sottoscrizione di una “Carta dei Principi” si sono raccolte le adesioni delle amministrazioni locali non direttamente coinvolte nell’Ente parco e nell’Associazione, raggiungendo così il numero di 85 amministrazioni locali coinvolte con i loro territori nella candidatura. “Fin dalla sua costituzione - dichiara la Presidente dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS”, dr.ssa Alice Freschi, Sindaco di Borgosesia - l’Associazione sta perseguendo la candidatura a Geoparco sotto gli auspici dell’Unesco. Ora con l’accordo stipulato con il Parco Nazionale della Val Grande e il sostegno di tutte le comunità di un territorio divenuto molto ampio questo traguardo è molto più vicino. Siamo sicuri che il turismo derivante dalla nuova realtà porterà un grande beneficio a tutta la popolazione oltre a far conoscere la nostra realtà a livello mondiale”.“L’ingresso nella Rete Europea e Globale UNESCO dei Geoparchi porterà - secondo il Presidente el Parco prof. Zaccheo - un riconoscimento internazionale sull’insieme dell’area e dei suoi geositi, pensiamo altresì che lo stesso progetto servirà a promuovere la crescita culturale e lo sviluppo socio-economico della nostra comunità”.

GEOPARCO SARDEGNA / LA "SAGRA" DEGLI AUTOGOL

(a. b.) - Abbiamo riservato il tradizionale spazio dell'Editoriale al comunicato dei dipendenti del Geoparco minerario della Sardegna, con il quale viene certificato senza ombra di equivoci il fallimento dell'inetta gestione-Granara. Sia chiaro: le colpe non sono solo sue, anzi: i principali responsabili portano i nomi di Ugo Schettino Cappellacci, di Stefania Prestigiacomo – che ha “partorito” questo pasticciaccio – e di Corrado Clini, il più inconcludente e vanesio Ministro dell'Ambiente avuto in questi 30 anni. Detto ciò, non si può tacere il ruolo del duo Granara-Usalla, che ha smantellato il Parco pezzo per pezzo svilendolo con iniziative a dir poco curiose. Una vera e propria Sagra degli autogol, specialità della “ditta”, che rischia di vanificare gli sforzi in vista del Meeting di giugno.

mercoledì 3 aprile 2013

GEOPARCO SARDEGNA / I DIPENDENTI: "SITUAZIONE INSOSTENIBILE, FUTURO A RISCHIO"

NOSTRO SERVIZIO 
(T. P.) IGLESIAS - Stato di agitazione dei dipendenti del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna. Il personale dell’ente, commissariato dal 2005, è stato assunto con i cosiddetti “contratti di somministrazione” attraverso leamite agenzie interinali ma è precario dal 2007. I dipendenti sono attualmente undici: Maria Greca Angioni, Pietrangelo Loru, Nicola Collu, Daniela Tidu, Francesco Muntoni, Roberto Rizzo, Patrizia Medas, Piergiulio Pisanu, Giorgia Pinna, Alberto Monteverde e Stefano Sernagiotto. Il Parco Geominerario si trova però da tempo in un grave rischio di esclusione dalla rete Unesco, legato alla mancanza di un organico permanente che garantisca l’attività dell’ente e la necessaria continuità nella pianificazione e realizzazione delle attività programmate. «L’esclusione dalla rete Unesco – scrivono in una nota i dipendenti – potrebbe significare la soppressione dell’ente e dunque la conseguente perdita del contributo annuale che lo Stato versa per il suo funzionamento e che è pari a un milione e 600 mila euro, cifra che evidentemente sarebbe sottratta alle già esigue risorse della Sardegna«. La situazione di precarietà del Parco Geominerario è dovuta principalmente ai tagli che il Governo Nazionale sta mettendo in atto da tempo. Nel 2008 i finanziamenti erogati dallo Stato sono stati 2 milioni e 400 mila euro. Ma di anno in anno queste risorse sono state ridotte sempre di più. La normativa assegna al Parco Geominerario la qualifica di ente pubblico non economico assimilato agli enti di ricerca che sono esclusi dai tagli. I dipendenti denunciano inoltre che « c’è stata una riduzione del personale in carico all’ente con un organico che era già ampiamente insufficiente qualche tempo fa e con una situazione che è diventata insostenibile». Il personale del Parco, sentite le istanze di tutti i dipendenti domanda quindi alla dirigenza dell’Ente, ma anche alle istituzioni nazionale e regionali «l’immediato superamento, della condizione di precarietà, garantendo la ripresa dei contratti, in forma più lunga e assicurando un periodo non inferiore a sei mesi unicamente finalizzato alla gestione degli impegni più urgenti. Chiedono inoltre la successiva e improrogabile stabilizzazione del personale esistente con garanzia del mantenimento degli odierni livelli occupazionali».

GEOPARCO SARDEGNA / STATO D'AGITAZIONE: IL COMUNICATO DEI DIPENDENTI


Si desidera portare a conoscenza delle Istituzioni interessate, dell’opinione pubblica e degli organi di informazione quanto segue:
premesso che il Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna è commissariato dal 2005, e che i dipendenti, assunti con contratti di somministrazione tramite agenzie interinali, sono precari dal 2007, con rinnovi contrattuali lesivi della dignità professionale e umana che limitano la necessaria continuità operativa anche in termini di qualità e produttività di un ente con caratteristiche complesse;
considerato il grave rischio di esclusione dalla rete UNESCO legato alla mancanza di uno Organico permanente che garantisca l’attività dell’Ente e la necessaria continuità nella pianificazione e realizzazione delle attività programmate;
sottolineato che la possibile esclusione potrebbe significare la soppressione dell’Ente e la conseguente perdita del contributo annuale che lo Stato versa per il suo funzionamento pari a 1,6 milioni di euro; cifra che evidentemente sarebbe sottratta alle già esigue risorse della Sardegna e certo dirottata verso altri lidi;
preso atto della progressiva riduzione del personale in carico all’Ente, già con organico ampiamente insufficiente,  che impone attività eterogenee costringendo ad operare nei campi più diversi allo scopo di surrogare le componenti professionali assenti;
sentite le istanze di tutti i dipendenti, Il personale del Parco Geominerario ha convenuto in modo unanime di domandare quanto segue:
1l’immediato superamento della condizione di precarietà, garantendo la ripresa dei contratti in forma più lunga e assicurando un periodo non inferiore a sei mesi unicamente finalizzato alla gestione degli impegni più urgenti.
2) la successiva e improrogabile stabilizzazione del personale esistente, con garanzia del mantenimento degli odierni livelli occupazionali.
Considerato quanto sopra esposto, i Dipendenti dell’Ente con la presente dal 28 marzo
DICHIARANO LO STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE
nell’attesa di una sollecita quanto responsabile risposta non solo da parte della Dirigenza dell’Ente ma anche da parte degli Enti e delle istituzioni Nazionali e Regionali che hanno a cuore la stessa vita del Parco Geominerario. 
I dipendenti del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

venerdì 29 marzo 2013

GEOPARCO SARDEGNA / I DIPENDENTI IN STATO D'AGITAZIONE


di SANDRO MEZZOLANI
STATO DI AGITAZIONE AL PARCO GEOMINERARIO: i dipendenti interinali del Consorzio del Parco Geominerario sono in agitazione dal 28 marzo perchè non intravedono un futuro lavorativo certo. Mi associo ai dipendenti, non senza rimarcare che buona parte dei problemi dell'Ente Parco, derivano da una sciagurata gestione commissariale, zeppa di sagre ed altri eventi che con il Parco Geominerario nulla c'entravano.Agli EX COLLEGHI, che spero possano essere stabilizzati (a differenza di quanto accaduto al sottoscritto, cacciato per mere questioni politiche), chiedo di denunciare con forza (e coraggio) la gestione del Commissario Granara, gli sprechi, i soldi buttati al vento e la "sostanziale" assenza del Parco Geominerario, quindi anche la loro.Il testo integrale del Comunicato è presente nel sito dell'Ente Parco, all'indirizzo
www.parcogeominerario.eu

CAMERA CON VISTA SUI GEOPARCHI / LE MADONIE


di SASHA O' ROURKE
In vista del XII Meeting dell'European Geoparks Network che si svolgerà, per la prima volta in Italia, dal 4 al 6 settembre nel Parco del Cilento passiamo in rassegna gli 8 geoparchi italiani. Seconda tappa: MADONIE
TURISTI (NON) PER CASO
GEOPARCO: sinergia tra risorsa ambientale e risorsa economica; estensione del territorio tale da influenzare l'economia locale, grazie al particolare patrimonio geologico-morfologico ed eventuale valore educativo; sono anche necessari un certo numero di siti geologici a testimonianza dell'evoluzione del paesaggio o del valore geologico, culturale e archeologico.
PARCO DELLE MADONIE
superfice:39.941ha
regione: Sicilia
zona>province: Palermo
gestione: Ente Parco regionale delle Madonie
fauna protetta: Lepre italica, Riccio europeo occidentale, Farfalla diurna, Daino.
Territorio
Dal punto di vista ambientale è possibile individuare 3 distinte zone territoriali:
•fascia costiera (nord) caratterizzata da uliveti secolari e macchie di farassini da manna, sugheri, castagni, quercie e concentrazioni di agrifoglio (Piano Pomo).
•catena montuosa (centro) un'area vasta che presenta un manto boschivo di faggio, olmo ed esemplari di specie endemiche (Abies Nebrodensis).
•zona meridionale del parco ambivalente, da una parte assolata e spoglia o verdeggiante e mite, dall'altra formata da dorsi montani e dolci colline principalmente occupate da coltivazioni di orzo e frumento.
Geologicamente possiamo distinguere il sistema montuoso in 3 gruppi essenzialmente diversi:
•carbonatico panormide, duro calcare corallifero sviluppatosi nell'area centrale ad alte quote (Pizzo Carbonara).
•carbonatico di base, forma i rilievi occidentali, principale Monte dei Cervi.
•siliceo argilloso depositi del versante nord-orientale
Fauna
La popolazione faunistica del parco è molto prosperosa: presenta quasi tutti i mammiferi, il 70% circa degli uccelli nidificanti e il 60% dei rettili di tutta la Sicilia.
Le specie principali che possiamo individuare sono il cinghiale, il daino (progetto di tutela), la volpe rossa, il
riccio europeo occ., la lepre italica (10 anni di protezione) e le farfalle diurne.
Flora
Il ricco patrimonio floristico delle Madonie è composto da una vegetazione singolare al livello regionale ma soprattutto nazionale; le bellissime fioriture costellano e impreziosiscono i territori del Parco delle Madonie con i loro colori incantevoli. L'Astragolo e la Viola dei Nebrodi (pendici di pizzo Carbonara) adornano le alte quote, insieme alla bellissima Poenia (marzo-giugno), al Lino delle fate siciliane (monte Quacella) e alla rara Stellina di Gussone tipica degli habitat calcarei. Pregiate specie endemiche, quali l'Aubrezia siciliana, il Trifoglio di Bivona Bernardi si contrappongono alle rarità siculo-calabre come il Cardo niveo e lo Spillone dei Nebroidi.
Punti d'Interesse
Vallone Madonna degli Angeli, punto di grande interesse per chi visita il Parco, "casa" dell'Abete delle Madonie quale principale espressione naturalistica e ruolo fondamentale nella storia del popolamento arboreo della regione.
Piano Pomo, la sua peculiare vegetazione è un'attrazione grazie ai suoi Agrifogli giganti, di cui alcuni esemplari hanno fino a 300 anni.
Piano Battaglia, unica stazione sciistica del lato occidentale dell'isola, è possibile praticarvi anche alpinismo e sci di fondo, in estate meta di escursionisti.
Santuario Madonna dell'Alto, dalle vette è visibile quasi tutta la Sicilia; principalmente meta del turismo religioso, strutture (abbazie, santuari, chiese, conventi) periodicamente raggiunte da fedeli e pellegrini in virtù di un culto alquanto diffuso nella zona.
Gole del Tiberio, modellate dall'erosione dell'acqua, sono un'attrazione per escursionisti e appassionati di sport fluviali.
Quest'anno, il Geoparco delle Madonie è “sotto osservazione” ed è in attesa dell'ispezione della Commissione Unesco per la riconferma nella Rete europea dei Geoparchi.

PRESENTATA A PARIGI LA GUIDA DEI GEOPARCHI ITALIANI


dal nostro corrispondente
PARIGI – (S. G.) Lo scorso 21 marzo, è stato presentato a Parigi, presso la sede dell'UNESCO in Place de Fontenoy, il nuovo volume dedicato ai Geoparchi Italiani. Il libro è stato promosso in occasione del 31° meeting del Comitato di Coordinamento della Rete Europea dei Geoparchi riunitosi per la consueta riunione operativa primaverile. Il testo - curato dal Geoparco del Cilento e Vallo di Diano per conto del Forum Nazionale dei Geoparchi Italiani - illustra lo straordinario patrimonio geologico, biologico e storico-culturale degli otti geoparchi riconosciuti nell'ambito delle reti internazionali Europea e Globale, istituite sotto l'egida dell'UNESCO.I Geoparchi delle Madonie e di Rocca di Cerere (in Sicilia), del Beigua (in Liguria), dell'Adamello Brenta (in Trentino), delle Alpi Apuane e delle Colline Metallifere (in Toscana), del Cilento e Vallo di Diano (in campania) e della Sardegna, sono raccontati attraverso un'esposizione dei loro territori, con un approfondimento sui siti di principale interesse e con informazioni sui musei ed i centri visita presenti in loco.nLa pubblicazione, inoltre, è completata da due articoli a cura del Responsabile della Sezione Global Earth Observation presso l'UNESCO (Patrick Mc Keever) e del Coordinatore della Rete Europea dei Geoparchi (Nickolas Zouros), oltre che da una descrizione delle funzioni e delle attività condotte dal Forum Nazionale dei Geoparchi Italiani.

Di grande utilità, infine, tutti i riferimenti per contattare i geoparchi e i diversi organismi nazionali coinvolti nelle politiche di tutela e di valorizzazione del patrimonio geologico in Italia. L'iniziativa editoriale - pubblicata contestualmente in doppia lingua (italiano ed inglese) - è stata patrocinata dalla Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA, da Geoitalia - Federazione Italiana di Scienze della Terra, dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da Federparchi.

PREMIO S. BARBARA / LO SCANDALO DEI 500 EURO AI GIURATI

Il Parco delle Colline Metallifere sostiene che heartonearth report rovista tra la spazzatura: allora vuol dire che il suo sito internet è un cassonetto dell'immondizia, dato che la Delibera n° 12 del 20 aprile 2012 l'abbiamo trovata lì... Per il Corriere di Maremma il caso dei 500 euro erogati dal Parco ai quattro componenti la Giuria del Premio Letterario S. Barbara è già “chiuso” ed archiviato. Una bolla di sapone: “si tratta di rimborsi spese”. Ci dispiace, ma non è così. E' lo stesso Parco a parlare di “compenso” quando a pag. 3 al Punto 2 della Delibera si legge: “Di procedere all'impegno dell'importo complessivo di Euro 2.000, quale compenso da corrispondersi ai componenti”. Più chiaro di così! More solito, il Parco la butta poi in caciara per evitare di rispondere ad altre domande ben più imbarazzanti. La principale è questa: è opportuno ricompensare con ulteriori 500 euro chi già intrattiene o ha intrattenuto rapporti professionali con il Teatro delle Rocce ed il Parco stesso? A noi, francamente, pare di no, ed il fatto stesso che il Parco si sia affrettato maldestramente a giustificarsi parlando di “rimborso-spese” la dice lunga in merito... Quindi, per il futuro, una volta deciso di dare un compenso ai giurati, sarà bene stabilire una clausola: “Non possono far parte della Giuria coloro che hanno o hanno già avuto rapporti professionali con il Parco e il Teatro delle Rocce”. Questo per evitare che si usino soldi pubblici per pagare gli “Amici di...”. Quest'ultimi, se vogliono, vengano gratis, com'era sempre finora avvenuto.

MASSIMO BORGHI: L'ULTIMO "SCALPO" DELLA ZARINA

di FILIPPO FORTE
I bookmakers inglesi non avrebbero mai accettato scommesse: e, del resto, come sarebbe andata a finire il “braccio di ferro” tra l'ormai ex Sindaco di Gavorrano Massimo Borghi e la Zarina di Tutte le Rocce era già stato anticipato da heartonearth Report già nel luglio del 2011... Dunque, Borghi – due volte eletto sindaco e due volte defenestrato – getta la spugna: resosi conto che la sua vice, Elisabetta Iacomelli, subentrata al suo posto per gestire le elezioni, gli aveva voltato le spalle per giocare in proprio, ha deciso di non ricandidarsi, dicendosi “disgustato”. E così, la ricca “collezione” di Alessandra Casini, Direttorissimo del Geoparco, si arricchisce di un nuovo e prestigioso “scalpo”. Gliel'aveva giurata: e la Zarina non lascia mai le cose a metà... Come detto, nessuna sorpresa: bastava andare a rileggersi la collezione del nostro web-magazine. Scrive, il 18 luglio 2011, Sacha Paganini: “il feeling tra Parco e Gavorrano starebbe scemando, soprattutto dopo le ultime esternazioni del Sindaco Massimo Borghi che vorrebbe portare nella struttura dei Bagnetti gli uffici comunali, con ciò rimettendo in discussione il progetto museale predisposto proprio dalla Casini. Compresa l'Enoteca, che Borghi vorrebbe invece installare nel Palazzo Comunale liberato. Dopo esser stato disarcionato dal PD lo scorso settembre, e venendo rieletto a furor di popolo a maggio, il primo cittadino rischia nuovamente di essere mandato a casa: il prossimo 8 settembre, infatti, la Prefettura dovrà pronunciarsi sulla sua presunta “ineleggibilità”. In tal caso, sarebbe costretto a lasciare il posto al suo vice, Elisabetta Iacomelli, che dovrebbe limitarsi all'ordinaria amministrazione in attesa di riconvocare le elezioni (le terze in 3 anni). E qualcuno, con malcelata perfidia, ricorda come la Iacomelli, in qualità di presidente di “GavorranoIdea”, abbia già a suo tempo collaborato in piena sintonia con il Direttore dell'Istituzione comunale (indovinate chi? Alessandra Casini, ça va sans dire), avallandone tutti i progetti”. E come sarebbe andata a finire? Ecco la “profezia” di heartonearth: “Fuori Borghi, lo scettro passerebbe al suo vice Elisabetta Iacomelli. E il trio tutto al femminile – altro che “quote rosa” – Iacomelli-Casini-Pepi (la dirigente che gestisce la Tesoreria del Comune e ora del Parco) ha già dimostrato di lavorare in sintonia come ai tempi del Laboratorio “GavorranoIdea”. E potrebbe continuare a farlo”... Insomma, era già tutto scritto: una volta entrato in “rotta di collisione” con la Zarina, a cui voleva ridimensionare ruolo e potere, il destino di Borghi era in pratica già segnato. Fin dal 2009 tra i due vi era una lotta senza quartiere, con la Zarina impegnata a tessere la sua tela. Non è dunque un caso se, ora, il PD – per riconquistare il Comune – abbia scelto di candidare la Iacomelli, sferrando il colpo del ko che ha steso Borghi. E chissà chi è stato a suggerire proprio quel nome...

A TUTTI VOI: BUONA PASQUA!


di ALESSANDRO BALDASSERINI
Auguri ai dipendenti del Parco Geominerario della Sardegna, dal 28 marzo in stato d'agitazione permanente contro lo scempio della gestione commissariale; auguri agli amici del Geoparco delle Madonie, che a giugno riceveranno la visita dei Commissari Unesco per la riconferma nella Rete dei geoparchi europei; auguri a quelli del Cilento e Vallo di Diano, che si apprestano ad ospitare a settembre, per la prima volta in Italia, l'Assemblea Plenaria dell'European Geoparks Network; auguri agli amici dell'Appennino Emiliano e della Val Sesia, in attesa del “cartellino verde” per il loro ingresso nella grande famiglia dei Geoparchi; auguri anche al Parco del Gargano e a quello del Vesuvio, che intendono candidarsi. E poi, auguri anche al Forum dei Geoparchi italiani ed al suo coordinatore.E scambiamoci il ramoscello d'ulivo con il Geoparco delle Colline Metallifere, anche se hanno la pessima abitudine di dire le bugie e a non avere il coraggio delle proprie azioni. Ma è Pasqua, e si spera che da questa Resurrezione tutti diventino più buoni e più consapevoli del momento che stiamo vivendo.
E auguri, soprattutto, a tutti voi che continuate sempre più numerosi a seguirci, a leggerci, a sostenerci. Avrei tante cose da dirvi, da raccontarvi: ma siamo in clima di Festa e di Speranza.
E allora, molto semplicemente:
buona lettura e grazie di esistere.

domenica 17 marzo 2013

PREMIO S. BARBARA / NO, IL "CASO-GIURIA" NON E' CHIUSO


di ALESSANDRO BALDASSERINI
Il Parco delle Colline Metallifere sostiene che heartonearth report rovista tra la spazzatura: allora vuol dire che il suo sito internet è un cassonetto dell'immondizia, dato che la Delibera n° 12 del 20 aprile 2012 l'abbiamo trovata lì... Per il Corriere di Maremma il caso dei 500 euro erogati dal Parco ai quattro componenti la Giuria del Premio Letterario S. Barbara è già “chiuso” ed archiviato. Una bolla di sapone: “si tratta di rimborsi spese”. Mi dispiace, ma non è così: anzi, è spalancato. Per 5 legittimi motivi: eccoli.
1)La Delibera in oggetto non si presta ad equivoci: si ritiene infatti “congruo, a fronte dell'impegno, corrispondere a ciascuno dei quattro componenti la somma omnicomprensiva (ergo: comprensiva “anche” di eventuali spese, ndr) di Euro 500” lorde. In presenza di ritenuta, trattasi di “compenso”. Tant'è che il dipendente comunale di Massa Marittima (esentato dal viaggiare) ha percepito gli stessi 500 euro (lordi) spettanti agli altri che si sono dovuti spostare.
2)Ma, ecco la “pistola fumante”, è lo stesso Parco a parlare di “compenso” quando a pag. 3 al Punto 2 della Delibera si legge: “Di procedere all'impegno dell'importo complessivo di Euro 2.000, quale compenso da corrispondersi ai componenti”. Più chiaro di così!
3)Il Parco gioca la carta dei sentimenti: “Almeno la benzina, vogliamo riconoscerla?”. Giusto. Asciugatomi il ciglio umido, debbo però ricordare che, per Legge, gli Enti pubblici rimborsano la benzina a pie' di lista in presenza di una precisa tabella chilometrica, non a forfait.
4)More solito, il Parco la butta poi in caciara per evitare di rispondere ad altre domande ben più imbarazzanti. La principale è: è opportuno ricompensare con ulteriori 500 euro chi già intrattiene o ha intrattenuto rapporti professionali con il Teatro delle Rocce ed il Parco stesso? (tanto il Direttore è sempre la medesima persona...).
5)La Giuria è stata scelta “sulla base dei curricula presentati”. Perchè, è stato forse fatto un concorso? In tal caso, per la prossima edizione, presentiamo tutti il nostro. Hai visto mai... 500 euro sono una bella sommetta...
Concludendo: rovistando nei cassonetti, heartonearth scova le notizie e le pubblica. A volte, in questa professione, è necessario sapersi sporcare un po' le mani.

sabato 16 marzo 2013

GEOPARCO COLLINE METALLIFERE / AMICI di Alessandra Casini: I giurati del Premio S. Barbara pagati come ad un talent-show


di FILIPPO FORTE
Qualcuno, parafrando il fortunato talent-show di Maria de Filippi, l'ha già ribattezzato “Amici di Alessandra Casini”: è il Premio Letterario S. Barbara, organizzato dal Geoparco delle Colline Metallifere, risorto dopo due anni dalle sue fortunate ceneri e che nel 2012 è trasmigrato da Gavorrano a Massa Marittima (salvo, probabilmente, tornare “a casa” già dalla prossima estate). Comunque la si rigiri, questa è a ben guardare una brutta storia: di cattivo gusto e non solo, vista l'aria che tira nel Paese. Cosa è accaduto? E' successo che, nelle more dell'organizzazione, il Comitato di Gestione del Parco abbia deliberato – contrariamente a quanto avvenuto nelle edizioni precedenti, sotto la gestione di Hubert Corsi – di gratificare con un compenso i componenti della Giuria del Premio letterario: 500 euro (lordi, ma pur sempre pubblici) per valutare i racconti partecipanti. Si badi bene: non un “rimborso-
spese” (e hai voglia, con 500 euro...) per il disturbo, ma proprio una congrua somma “a fronte dell'impegno richiesto”. E già uno sobbalza dalla sedia, memore della “partecipazione a titolo gratuito” degli anni pecedenti... Ma poi è costretto anche a sgranare gli occhi quando passa in rassegna la lista dei prescelti; lasciamo stare il Presidente di Giuria (carica onorifica) ricoperta dal Sindaco di Montieri, Marcello Giuntini, anche membro del Comitato di Gestione del Parco. Ma sono gli altri quattro a destare curiosità: tutte personalità di grande profilo e prestigio, di alto livello professionale, per carità, ma...
Passiamole in rassegna: innanzi tutto, Roberta Pieraccioli. Che senso ha remunerare un dirigente di un ente pubblico, dipendente di un Comune che fa parte del Consorzio del Parco? Nulla quaestio sulle sue capacità come Direttore del Sistema museale di Massa Marittima e coordinatrice di quello provinciale: ma non è già pagata per questo? E', come dire?, una questione di principio, oltre che di opportunità. Ma passiamo agli altri tre: Alfonso Santagata, Marco Menini e Massimo Paganelli. Fior di professionisti: ma non passa inosservato che i primi due già intrattengono o hanno intrattenuto rapporti lavorativi con il Teatro delle Rocce (direttore: Alessandra Casini) e quindi – sia pur indirettamente – con il Parco delle Colline Metallifere. Il primo ha diretto il “Laboratorio teatrale”; il secondo vanta, sul curriculum, un non meglio precisato incarico presso il Consorzio del Parco. Non era possibile inserire, nelle pieghe dei loro contratti, anche questo impegno? Perchè gratificarli con ulteriore argent de poche? Venendo al terzo, ex presidente di Armunia (il pluripremiato festival teatrale di Castiglioncello) è noto il suo rapporto amicale con la Zarina, mallevadore di intensi scambi culturali tra i due teatri. Non solo: a voler aggiungere peperoncino alla già saporita pietanza, basterebbe ricordare che il braccio destro di Paganelli ad “Armunia” è stato Fabio Masi, meglio conosciuto come il compagno della Casini. Insomma: tutto in famiglia... A destare ulteriore sconcerto, la motivazione addotta nella delibera n° 12 del 20 aprile 2012 per giustificare questi improvvidi emolumenti: “sulla base dei curricula presentati...” Ma di cosa stiamo parlando? E' stato forse bandito un concorso? Ai tempi di Corsi (presidente, en passant, Pamela Villoresi...) i giurati venivano indicati dai rappresentanti dei vari enti del Consorzio. Repetita juvant: a titolo gratuito. Sulla base dei curricula è facile stabilire “chi” stavolta li abbia selezionati e scelti... Oltre che, ça va sans dire, remunerati. Una volta, ai giurati veniva offerto il pernottamento per prendere parte alla cena di gala al termine della serata di premiazione. Magari, ci poteva scappare un cesto con specialità eno-gastronomiche delle Colline Metallifere, in segno di gratitudine, ma tutto finiva lì. Adesso, invece, gli vien dato il “gettone” (pari ad un milione delle care vecchie lire...) per il “disturbo”, come ad un Gerry Scotti qualsiasi... Benvenuti ad “Amici di Alessandra Casini”: un talent-show di grande successo. Che si fa: quest'anno si replica?
P.s.: per la cronaca ecco chi ha votato questa delibera. Luca Agresti (Maggior... pardon Presidente del Parco); Lidia Bai (VicePresidente e Sindaco di Massa Marittima. Sì, dove lavora la Pieraccioli...); Marcello Giuntini (toh...! il presidente di giuria); Leonardo Marras; Annarita Bramerini. Sempre per la cronaca, era assente Maddalena Ragni, Direttore dei Beni Culturali della Toscana in rappresentanza del Ministero. Si vede che a lei i talent non piacciono...

lunedì 11 marzo 2013

GEOPARCHI / SARDEGNA: QUEL RIGORE AL 90'...


di ALESSANDRO BALDASSERINI
Sulla spinta delle Associazioni della Consulta del Parco Geominerario e grazie (anche) all'Appello lanciato dal nostro magazine e sottoscritto un po' in tutta Italia e anche dall'estero (vedi servizio a pag. 7) qualcosa in Sardegna ha cominciato a muoversi. In primo luogo, il Governatore Cappellacci ha finalmente sottoscritto con i Comuni del Consorzio del Parco il “Piano Strategico sovracomunale”, prima tappa per la tanto sospirata riforma dell'ente. Ma è, soprattutto, dal Forum Nazionale dei Geoparchi italiani che è giunto il primo, concreto atto a sostegno della Sardegna. Da più di un anno veniva chiesto un segnale di solidarietà e di attenzione nei confronti del Geoparco isolano, “ammonito” dall'Unesco. Più volte era stato sollecitato al coordinatore del Forum Burlando di prendere posizione e di farsi carico di esporre le “buoni ragioni” della Sardegna di fronte al Coordination Committee per evitare una dolorosa esclusione dalla Rete Europea. Diamo atto che la decisione di svolgere il Meeting nazionale dei Geoparchi in Sardegna a metà giugno, tre mesi prima del “verdetto finale”, va in questa auspicata direzione. Sarà la “prova generale” in vista dell'ispezione dei Commissari per tirare a lucido l'argenteria e mettere in vetrina l'organizzazione del Parco. Si tratta di un'occasione unica: un po' come tirare un rigore decisivo al 90'. E allora, forza: dai Granara, buttala dentro. E poi vieni sotto la curva a festeggiare con i supporters del Geoparco.

APPELLO / DA TUTTA ITALIA #perilgeoparcodellasardegna


PER IL PARCO GEOMINERARIO STORICO-AMBIENTALE della SARDEGNA
nell'European Geoparks Network
*****
Alla c. a.Dr. MAURIZIO BURLANDOCoordinatore FORUM NAZIONALE GEOPARCHI ITALIANI
Ai Rappresentanti italianinel Coordination Committee EUROPEAN GEOPARKS NETWORK
A distanza di quasi sei anni dal commissariamento del Consorzio del Parco GeominerarioStorico Ambientale della Sardegna, le istituzioni competenti (Regione e Governo) nonsono state ancora capaci di dare attuazione alla proposta di riforma dello stessoConsorzio approvata dalla Comunità del Parco (Province, Comuni e Università) sin dalmese di giugno dell’anno 2007. La situazione di stallo e di sostanziale inconcludenza che ha caratterizzato l’attività del Consorzio del Parco negli ultimi anni fino a portare l’UNESCO ad emettere un pesante ammonimento per le sue inadempienze, non ha prodotto nessuna concreta assunzione di responsabilità da parte delle stesse istituzioni sulle quali ricadrà interamente laresponsabilità del danno che potrà subire la Sardegna nel caso in cui venisse sancital’espulsione del Parco Geominerario dalla rete mondiale GEOPARKS dell’UNESCO.Al lungo e totale disinteresse del Presidente della Regione che solo nel mese di aprile del2012, a seguito delle pressanti proteste delle associazioni, ha compiuto il suo dovere di in-viare al Ministero dell’Ambiente la proposta di riforma, hanno fatto seguito le inaccettabilipretese dei burocrati del Ministero dell’Ambiente e degli altri Ministeri competenti che, purnella drammatica situazione sociale in cui vivono i territori interessati, bloccano ancora la proposta di riforma con la pretesa di occupare posizioni di potere nell’organo di gestione del Consorzio del Parco. Tutto ciò in totale contrasto con gli impegni per la semplificazione e il decentramento proclamati dal Governo Tecnico del Presidente Monti che in tal modo dimostra di non rispettare il ruolo e la competenza delle istituzioni locali che detengono la maggioranza delle quote consortili del Consorzio del Parco e alle quali la legge 168/89 che regola il funzionamento dello stesso consorzio, attribuisce autonomia regolamentare, organizzativa e gestionale. Neppure la lunga e impegnativa azione di sollecitazione e di protesta messa in atto dalle 60 Associazioni che aderiscono alla Consulta del Parco Geominerario che per 400 giorni(dal 27 settembre 2011 al 1° novembre 2012) hanno presidiato l’ingresso della sededella Presidenza della Regione Sarda di Villa Devoto, in Via Oslavia a Cagliari, è servitaper indurre le istituzioni competenti ad assumere gli atti conclusivi per dare attuazione allaproposta di riforma per il rilancio del Parco Geominerario. In questo contesto assumono un senso di beffa e di totale inaffidabilità le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Clini e del Presidente
della Regione Cappellacci che a conclusione dell’incontro dello scorso mese di luglio 2012 hanno dichiarato il loro impegno per “porre in essere una strategia condivisa per la valorizzazione del Parco Geominerario della Sardegna che deve diventare un’eccellenza di livello nazionale ed europeo, fondata sulla valorizzazione delle straordinarie risorse naturali e culturali che il Parco custodisce”. Alla luce di tale inconcludenza è da considerare come una grave inadempienza anchel’impegno assunto dal Governo, dalla Regione, dalla Provincia Carbonia Iglesias e daiComuni del Sulcis-Iglesiente nel PROTOCOLLO DI INTESA PER LO SVILUPPO DELSULCIS-IGLESIENTE sottoscritto il 13 novembre 2012 dove si dice testualmente “In questo ambito Governo, Regione ed Enti locali sono impegnati a dare operatività (sulla base della intesa con Regione ed Enti Locali soci) alle misure necessarie a dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario”. Nel denunciare tale dannosa situazione e tali gravi ritardi e responsabilità la Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario e HEARTonEARTH Report rivolgono un pressante appello ai partiti e ai movimenti politici e a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche affinchè assumano l’impegno di rendere operativo lo strumento che il Parlamento e il Governo hanno voluto istituire e finanziare oltre 11 anni fa, d’intesa con la Regione Sarda e nel rispetto degli impegni assunti con l’UNESCO, per contribuire alla rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna come sta avvenendo positivamente negli altri grandi bacini minerari europei con la creazione di migliaia di posti di lavoro. Questo Appello è rivolto anche agli altri Geoparchi italiani per sensibilizzare i dirigenti del Forum Nazionale a sostenere il Parco Geominerario della Sardegna in sede di Coordination Committee
dell'European Geoparks Network.
GIAMPIERO PINNA – Coordinatore Consulta Geoparco Sardegna
ALESSANDRO BALDASSERINI - Direttore HEARTonEARTH Report
DONATELLA RAUGEI – Presidente R@DICI Associazione GeoCulturale
ATTILIO MASTINO - Rettore Università di Sassari / ANTONIO MASSONI - Facoltà Ingegneria Università Cagliari / ALDO PUSCEDDU - Università di Cagliari / GRAZIANO BULLEGAS - Presidente Italia Nostra Sardegna / ITALIA NOSTRA - Ufficio di Presidenza Nazionale / SANDRO MEZZOLANI - Editore, Cagliari / ENRICO GIULIO MARIA PINTUS - VicePresidente Ass.ne Remo Branca, Iglesias - Consulta Associazioni Geoparco Sardegna / GIOVANNI VARGIU - Centro Programmazione Regione Sardegna / DIEGO ACCARDO - Laboratorio Paesaggio Bene Comune, Grosseto / MARIO ZARA - Associazione Amici della Miniera di Carbonia / CARLO PANI - Associazione Naracauli, Ingurtosu – Arbus REDAZIONE VALPIANA NEWS – Web-magazine, Massa Marittima / STELLA MANZI - Stilista, Buenos Aires (Argentina) / MARISA ROSSI – Orbetello / ALBA SANNA – Guspini / MARIELLA SCREMIN - Bassano del Grappa / GIOVANBATTISTA MELIS - Presidente ARCA-Enel Sardegna / ADELE MELIS - Associazione Pozzo Sella, Iglesias / CATERINA MELIS – Cagliari / ELSA MELIS – Cagliari / STEFANO FIRINU - Tecnico ASL,CagliariGAVINO DETTORI - Professore in pensione, Cagliari / DANIELA ARETINO - Archivista paleografa, Iglesias / MANUELA MULARGIA - Educatrice ambientale, SiniscolaDAGMAR TSIRIKA – Atene (Grecia) / MARIA SANGUEDOLCE - Segretaria Associazione Agricola, Sicilia / ELIZABETH O' ROURKE - Giornalista, Roma / GEOPARKS and GEOTURISM WORLDWIDE – Spagna / D. J. CARVAJO – Spagna / MONICA COLACICCOLUCA NATALE - Parco Nazionale 5 Terre / VALERIA SANNA RANDACCIO - Antropologa, Bruxelles (Belgio) / COORDINAMENTO AMBIENTALISTI MAREMMA - GrossetoCRISTINA SERRA – Crotone / LUCIA SANTORO - Comitato No-MUOS, NiscemiSALVATORE SONARDJ TORREGROSSA - Movimento 5 Stelle, SiciliaROTELLA ORTU - Archeologa industriale, Iglesias / UBALDO SCOTTO - Imprenditore, Monte Argentario / CELESTINO SELLAROLI - Direttore "Maremma Magazine", GrossetoENTE VALORIZZAZIONE MASSA MARITTIMA / LUISA DEL VALLE – Scrittrice, Lerici MARCO PANTALONI - Leap Geologia, Roma / VALERIO PINTUS - Presidente Viviscout, Iglesias / CAMUNA – Blogger / ROBERTA SEQUI – Oristano / MARIA FRANCESCA ARAMINI - Giornalista, Brescia / NICOLA SIAS - Università di Cagliari / GEOSARDINIA VIAGGI – Cagliari / STEFANO PUDDU – Cagliari / @Danielaambientalista On Twitter / MARTA SALLEMI - Giornalista, Roma / NICOLA CAPRERA - Giornalista TeleRadioStereo, Roma / VALENTINA GRIMALDI - Architetto, Cagliari / SABRINA SANTINI - Studentessa, San Sperate / MASSIMO SCANU – Minieredisardegna.it / ISABELLA BOLOGNINI – Montecarlo (Principato di Monaco

CAMERA CON VISTA / SARDEGNA: L'ISOLA DEL (GEO) TESORO


In vista del XII Meeting dell'European Geoparks Network che si svolgerà, per la prima volta in Italia, dal 4 al 6 settembre nel Parco del Cilento passiamo in rassegna gli 8 geoparchi italiani. Prima tappa: SARDEGNA.
di Sacha O' Rourke
GEOPARCO: sinergia tra risorsa ambientale e risorsa economica; estensione del territorio tale da influenzare l'economia locale, grazie al particolare patrimonio geologico-morfologico ed eventuale valore educativo; sono anche necessari un certo numero di siti geologici a testimonianza dell'evoluzione del paesaggio o del valore geologico, culturale e archeologico.
PARCO GEOMINERARIO STORICO AMBIENTALE DELLA SARDEGNA
superfice: 3771 km2
regione: Sardegna
zona province: Carbonia, Iglesias
gestione: Consorzio del Parco; LIPU BirdLife Italia
Storia
Durante il corso dei secoli, il susseguirsi dei popoli che si è stanziato sull'isola ha usufruito o è stato legato all'attività mineraria, dal commercio di ossidiana fino alla realtà agro-pastorale, dando vita ad un'immenso e prezioso bagaglio culturale.
Nel 1997 a Parigi, l'UNESCO durante l'assemblea generale riconosce formalmente il valore della cultura mineraria Sarda, diventando il primo Parco della rete mondiale dei geositi-geoparchi; ma solo nel 2001 , grazie ad un decreto ministeriale, viene di fatto istituito e organizzato sul piano regionale.
Confermandone l'importanza internazionale, nel 2007, entra a far parte della rete europea e globale dei Geoparchi. Attualmente, è “sotto esame”, dopo il cartellino giallo comminato nel settembre 2011 dal Coordination Committe dell'European Geoparks Network.
Territorio e Miniere
Le 8 aree, contenenti ben 81 comuni, presentano peculiarità storiche, ambientali e geologiche, facendone il parco più esteso della nazione.
Il fascino storico si intreccia alla straordinaria natura sarda e ne costituisce una singolare attrazione turistica: è in atto un progetto finalizzato a creare una rete di sentieri per poter visitare il geoparco a piedi, in bici o a cavallo e una campagna volta alla sensibilizzazione di coscienza ambientale, sviluppo sostenibile e alla promozione del turismo responsabile.
La Sardegna presenta una notevole geologia, oggi ritenuta la più completa d'europa.
Chilometriche gallerie, pozzi d'estrazione e impianti minerari unici al mondo decorano i territori dell'isola rendendoli così straordinariamente suggestivi; insieme alle falesie, alle foreste selvagge, ai faraglioni calcarei e alle sconfinate spiagge bianche incorniciate dal blu intenso del mare danno vita ad una ricchissima biodiversità, la quale caratterizza l'indescrivibile varietà floristica e faunistica del parco.
Caratteristiche delle 8 aree
Monte Acri: (entroterra) zona centro-occidentale; in seguito alla colonizzazione di piccole comunità neolitiche (IV mill.a.c.) è diventato il primo distretto estrattivo, fruendo dei ricchi giacimenti di ossidiana, vetro vulcanico ricercato nell'età premetallurgica per la produzione di metallo e strumenti da taglio.
Orani, Guzzurra, Sos Enattos: territorio intorno ad Orani e siti minerari e naturalistici di Lula; nel periodo seguente al neolitico estraevano talco per produrre ornamenti e statuette. Oggi la zona presenta notevoli giacimenti di feldspati, talco e numerose cave; mentre Sos Enattos, usata sin dall'epoca Romana, è una miniera di giacimenti metalliferi che presenta strutture esterne e pozzi sotterranei ancora intatti.
Funtana Raminosa: zona centrale; presenta un'ambiente naturale prosperoso e vergine, popolato da una ricca fauna; dall'età eneolitica, ha un ruolo significativo nella storia metallurgica del rame, di grande valore archeologico i siti di estrazione di ferro e carbone.
Argentiera, Nurra, Gallura: miniere della Nurra e antiche cave della Gallura; la prima parte, miniere di Argentiera e Canaglia gia attive dal periodo romano presentano giacimenti metalliferi, rendendo l'area il più importante distretto metallurgico del secolo scorso; la seconda è principalmente puntiforme, caratterizzata da cave di granito.
Serrabus, Gerrei: zona sud-orientale; dall'epoca delle invasioni fenicie e puniche vengono sfruttati i giacimenti metalliferi, in particolare l'argento del Serrabus estratto tra l'800 e il 900 mentre l'antimonio del Gerreis risulta chiuso da neanche vent'anni.
Arburese, Guspinese: la zona è un'importante distretto minerario,dove produzione, tecnologia ed economia hanno segnato profondamente l'evoluzione di popolazioni locali, ambiente e inciso la storia dell'industria mineraria Italiana.
Sulcis: zona sud-occidentale e comprende le isole di Sant'Antiocco e San Pietro; dall'800 fino alla seconda metà del 900 c'è stata un'intensa attività mineraria,tra i principali quella carbonifera di Serbariu, quella metallifera di Rosas, Orbai, CapoBecco e SanLeone; l'area è un prezioso patrimonio ambientale, data la presenza di oasi naturali e monumenti geologici.
Iglesiente: zona sud; le rocce sono databili all'età paleontologica, infatti le ricchezze del sottosuolo hanno attratto interesse dalla civiltà Nuragica e Romana fino al periodo medievale di cui la stessa città, Iglesias, è espressione; oggi, a Gonnesa, troviamo l'unica miniera ancora attiva in Italia.

SARDEGNA DOUBLE FACE / LE MINIERE DELLA VERGOGNA


Edifici ristrutturati e mai aperti, spreco di soldi pubblici e bonifiche mai fatte
La mappa dei siti chiusi nel Geoparco che non decolla
Note positive solo per Serbariu e Rosas. La maggior parte dei siti compresi nel Parco Geominerario sono chiusi o gestiti in modo approssimativo.
Centinaia di edifici ristrutturati, ma ancora chiusi e inutilizzati. Siti minerari abbandonati, bonifiche mai eseguite ma sempre presenti nei programmi elettorali di ogni colore politico. C'è ancora tanto da fare sul fronte del recupero ambientale nel Sulcis Iglesiente e in particolare nel Parco Geominerario eternamente commissariato.
LA MAPPA Una settimana fa è stata pubblicata la mappa delle miniere turistiche d'Italia (edizioni Si.me di Cagliari). Ma l'editore Sandro Mezzolani è andato oltre: ha realizzato anche un'altra carta, non destinata alla vendita, sicuramente provocatoria ma tristemente realistica. Le condizioni dei siti sono illustrate con un testo breve accompagnato da una emoticon, ovvero un'icona emozionale come quelle utilizzate negli sms sui telefoni cellulari; faccine gialle che cambiano aspetto a seconda delle situazioni. A volte trasmettono buonumore, altre tristezza. Quelle presenti nella mappa in genere non sorridono. Se si escludono poche eccezioni, come le miniere di Serbariu e Rosa, per il resto c'è da piangere. L'elenco delle cose negative è lunghissimo. I siti che strappano un giudizio positivo si contano sulle dita di una mano. IL FLUMINESE Venerdì scorso a Cagliari è stato siglato un accordo per lo sviluppo delle ex aree minerarie del Fluminese. In attesa di fatti concreti il territorio fa i conti con una situazione di degrado estremo. Per il momento strappa un sorriso, e quindi un giudizio positivo, soltanto Buggerru per l'ostello e il museo del minatore. Lasciano invece a desiderare le miniere di Zu Zurfuru a Fluminimaggiore, l'ex tamburo piano inclinato di Buggerru, il villaggio di Grugua, il punto di ristoro della Galleria Henry e la Grotta delle Lumache. Viene promossa la rete dei tre itinerari escursionistici che però non è sostenuta da adeguate politiche di promozione turistica.
IGLESIENTE E SULCIS Superano l'esame gli archivio minerari di Iglesias e il villaggio di Tiny. Per il resto l'Iglesiente riserva un quadro desolante. L'elenco delle cose non funzionano è chilometrico. Qualche esempio: gli ex villaggi di Arenas (ristrutturato, ma privo di gestione) e Marganai (edifici spesso chiusi a Linasia), l'ex miniera di Barrasciutta “tombata” con un muro di cemento all'ingresso, le Grotte di San Giovanni (poco valorizzate) e l'ex cantina di San Benedetto, recuperata e mai utilizzata. Il viaggio nel Geoparco mai nato prosegue nella decadente Villa Pertusola (sede dell'ente parco), Pozzo Sella a Monteponi (chiuso), l'impianto di elettrolisi dei fanghi rossi (struttura abbandonata), nello squallore del villaggio di Seddas Modditzis, nella ciminiera dalla fonderia di Fontanamare. Il tour continua nella Laveria Lamarmora di Nebida (struttura lesionata a causa dei crolli), il villaggio di Monte Onixeddu, per niente valorizzato e con tanto di discarica vicina. E per chiudere in bruttezza c'è il sito di Orbai a Villamassargia, ristrutturato, ma ancora privo di gestione. Per quanto riguarda il Sulcis, oltre alle note positive di Serbariu e Rosas, il resto è da dimenticare. Qualche esempio: i villaggi di Sa Marchesa e Capo Becco, l'ex miniera di Seruci, il borgo forestale di Pantaleo e l'antica linea ferroviaria Maddalena San Leone.
IL RESTO DELL'ISOLA Nel resto dell'Isola le cose non vanno meglio. Strappa un giudizio positivo il museo mineralogico di La Maddalena. Poi ci sono soltanto recensioni negative per siti chiusi o gestiti male: da Montevecchio ad Arbus, dal Monte Arci alla Gallura, dal Sarrabus Gerrei alla Barbagia, dal Nuorese alla Nurra. Insomma tutta l'Isola del Geoparco che non c'è.
LO SPILLO
(r.d.r.) - E' positivo che, in vista dell'ispezione Unesco, il Forum organizzi in Sardegna il V° Meeting dei Geoparchi italiani. La speranza è che, per quella occasione, la “Vergogna” ben illustrata qui sopra sia stata cancellata.

SARDEGNA DOUBLE FACE / CAPPELLACCI: AL VIA IL PIANO STRATEGICO


dal nostro corrispondente
(s.m.) CAGLIARI - “Manteniamo oggi l'impegno assunto durante l'incontro tenutosi ad Arbus nel settembre del 2012''. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, durante la firma del protocollo d'Intesa sul piano strategico sovracomunale, sottoscritto, oltre che dalla Regione, dai Comuni di Arbus, Fluminimaggiore e Guspini, da Igea e dal Consorzio del Parco Geominerario della Sardegna. Il documento e' finalizzato a definire le strategie di recupero e valorizzazione dei siti minerari e all'identificazione e realizzazione delle infrastrutture per lo sviluppo dei settori turistico, culturale e ambientale del territorio. Il presidente ha sottolineato altresi' il metodo partecipativo nella redazione del documento, improntato alla condivisione con i territori, con i Comuni che sono al tempo stesso ''titolari e destinatari di queste azioni. Vogliamo fare scelte di economia sostenibile e verde, di valorizzazione della cultura, dell'identita' e di tutte le componenti che sono parte essenziale di questo progetto''. ''Per passare dalle dichiarazioni di principio al piano concreto - ha evidenziato Cappellacci - occorre la sinergia tra pubblico e privato. Dobbiamo essere capaci di attrarre capitali, realizzando il giusto equilibrio tra investitore privato e istituzioni. La Regione e le comunita' locali si sono trovati d'accordo nel realizzare un organico programma di interventi che, ferma restando l'esigenza primaria di salvaguardare e valorizzare da una parte l'esistente patrimonio storico e culturale rappresentato dall'area mineraria, costituisca dall'altra parte lo strumento di riferimento per la pianificazione dei processi di sviluppo del territorio, in grado di attrarre investimenti privati e di assicurare nuove opportunita' economiche ed occupazionali''. ''E' con enfasi che possiamo dire che si tratta del 'primo importante Masterplan' - conclude Cappellacci - concepito per questa zona della Sardegna, una zona spesso dimenticata e lasciata a se stessa, ma non per questo priva di potenzialità”.

GEOPARCHI / IN SARDEGNA IL V MEETING NAZIONALE


dal nostro corrispondente
ROMA - Il Forum nazionale dei Geoparchi ha stabilito la sede e e la data del 5° Workshop dei Geoparchi Italiani che si terrà nel Parco Geominerario della Sardegna nella terza settimana di giugno 2013 (tema del seminario: gli strumenti e le iniziative per migliorare e favorire la fruizione della rete sentieristica e dei siti di interesse geologico-ambientale ad essa associata). Già deciso anche il 6° Workshop Nazionale che verrà organizzato dal Geoparco delle Alpi Apuane nel periodo maggio-giugno 2014.
I Geoparchi italiani si sono riuniti a Roma, presso il Centro Congressi delle Carte Geografiche a Roma, per il consueto appuntamento del Forum Nazionale, cui hanno partecipato anche rappresentanti di Federparchi-Europarc, del Consiglio Nazionale dei Geologi, dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e di Geoitalia-Federazione Italiana Scienze della Terra. Diversi gli argomenti trattati nel corso dell'incontro. Grande risalto è stato assegnato ai lusinghieri risultati diplomatici conseguiti a livello internazionale nella direzione di un riconoscimento delle reti europea e globale dei Geoparchi quale iniziativa ufficiale dell'UNESCO (la decisione finale è attesa per il prossimo ottobre). Curiosità anche per le nuove candidature per il riconoscimento quali Geoparchi Europei e Globali riconosciuti dall'UNESCO presentate alla fine del 2012 e per la quali è stato avviato l'iter ufficiale di valutazione che si dovrebbe completare nel settembre di quest'anno. Significativo, come sempre, il ruolo dell'Italia che ha avanzato due proposte in rappresentanza di regioni che non sono ancora coinvolte nel sistema nazionale dei geoparchi: l'Appennino Emiliano Romagnolo e l'area Sesia-Val Grande in Piemonte. Il 2013, peraltro, sarà importante anche per due procedure cosiddette di rivalidazione (ovvero il monitoraggio pluriennale che si attiva per verificare se i geoparchi già riconosciuti abbiano mantenuto gli standard di qualità ed i requisiti necessari per l'adesione ai network internazionali) che andranno ad interessare il Geoparco delle Madonie, in Sicilia, ed il Parco Geominerario della Sardegna. Non poteva ovviamente mancare un esame dello stato di salute degli otto geoparchi italiani e delle iniziative programmate per i prossimi mesi. Intensa l'attività presentata nel corso del Forum. Primo appuntamento sarà la riunione primaverile della Rete Europea dei Geoparchi, fissata a Parigi nei giorni 21 e 22 marzo. Un'occasione straordinaria perchè per la prima volta i geoparchi si incontreranno presso la sede dell'UNESCO, con la possibilità di confrontarsi con le Delegazioni Ufficiali di diversi Stati membri dell'organizzazione internazionale. Concordate anche le iniziative primaverili che verteranno sulla "Settimana Europa dei Geoparchi" (ricca kermesse organizzata a cavallo tra i mesi di maggio e di giugno, in cui si alterneranno visite guidate, mostre itineranti, presentazioni di volumi tematici, eventi espositivi) e la partecipazione al 5° Congresso Nazionale promosso dall'Associazione Italiana Geologia e Turismo (6 - 7 giugno) a dieci anni dalla sua fondazione.

GEOPARCHI / ALTRI 2 PARCHI ITALIANI CANDIDATI ALLA RETE EUROPEA

dal nostro corrispondente
(r.d.c.) ROMA - Il 21 febbraio scorso si è svolto il 4° Forum Nazionale dei Geoparchi italiani presso il Centro Congressi delle Carte Geografiche a Roma, ove si sono riuniti gli 8 Geoparchi italiani, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, di Federparchi, e i rappresentanti del Servizio Geologico Nazionale presso l'Ispra e di Geoitalia - Federazione italiana Scienze della Terra. Con il coordinatore del forum Maurizio Burlando, si è discusso dell'importante ruolo dei Geoparchi italiani all'interno della Rete. Sono state presentate poi le due nuove candidature italiane alla Rete - l'Appennino Bolognese (Emilia-Romagna) e il raggruppamento Sesia-Val Grande (Piemonte) - e discussi i prossimi appuntamenti e imminenti impegni, primo fra tutti il meeting primaverile della Rete che quest'anno si terrà nella sede Unesco a Parigi, dal 21 al 22 marzo prossimi, ove i Geoparchi italiani si presenteranno in forma unitaria e coordinata attraverso roll-up uniformati in struttura grafica e contenuti realizzati dal Rocca di Cerere Geopark. Il 4° forum dei Geoparchi italiani è stato anche l'occasione per lanciare la 12a Conferenza internazionale dei Geoparchi che si svolgerà nel Geoparco del Cilento, Vallo di Diano e Albumi dal 4 al 6 settembre 2013.

giovedì 7 marzo 2013

APPELLO GEOPARCO SARDEGNA: ECCO CHI HA ADERITO


APPELLO: PER IL RILANCIO 

DEL GEOPARCO DELLA SARDEGNA


PER IL PARCO GEOMINERARIO STORICO-AMBIENTALE della SARDEGNA
nell'European Geoparks Network
*****
Alla c. a.
Dr. MAURIZIO BURLANDO
Coordinatore FORUM NAZIONALE GEOPARCHI ITALIANI
Ai Rappresentanti italiani
nel Coordination Committee EUROPEAN GEOPARKS NETWORK
A distanza di quasi sei anni dal commissariamento del Consorzio del Parco Geominerario
Storico Ambientale della Sardegna, le istituzioni competenti (Regione e Governo) non
sono state ancora capaci di dare attuazione alla proposta di riforma dello stesso
Consorzio approvata dalla Comunità del Parco (Province, Comuni e Università) sin dal
mese di giugno dell’anno 2007. La situazione di stallo e di sostanziale inconcludenza che ha caratterizzato l’attività del Consorzio del Parco negli ultimi anni fino a portare l’UNESCO ad emettere un pesante
ammonimento per le sue inadempienze, non ha prodotto nessuna concreta assunzione
di responsabilità da parte delle stesse istituzioni sulle quali ricadrà interamente la
responsabilità del danno che potrà subire la Sardegna nel caso in cui venisse sancita
l’espulsione del Parco Geominerario dalla rete mondiale GEOPARKS dell’UNESCO.
Al lungo e totale disinteresse del Presidente della Regione che solo nel mese di aprile del
2012, a seguito delle pressanti proteste delle associazioni, ha compiuto il suo dovere di in-
viare al Ministero dell’Ambiente la proposta di riforma, hanno fatto seguito le inaccettabili
pretese dei burocrati del Ministero dell’Ambiente e degli altri Ministeri competenti che, pur
nella drammatica situazione sociale in cui vivono i territori interessati, bloccano ancora la proposta di riforma con la pretesa di occupare posizioni di potere nell’organo di gestione del Consorzio del Parco. Tutto ciò in totale contrasto con gli impegni per la semplificazione e il decentramento proclamati dal Governo Tecnico del Presidente Monti che in tal modo dimostra di non rispettare il ruolo e la competenza delle istituzioni locali che detengono la maggioranza delle quote consortili del Consorzio del Parco e alle quali la legge 168/89 che regola il funzionamento dello stesso consorzio, attribuisce autonomia regolamentare,
organizzativa e gestionale. Neppure la lunga e impegnativa azione di sollecitazione e di protesta messa in atto dalle 60 Associazioni che aderiscono alla Consulta del Parco Geominerario che per 400 giorni
(dal 27 settembre 2011 al 1° novembre 2012) hanno presidiato l’ingresso della sede
della Presidenza della Regione Sarda di Villa Devoto, in Via Oslavia a Cagliari, è servita
per indurre le istituzioni competenti ad assumere gli atti conclusivi per dare attuazione alla
proposta di riforma per il rilancio del Parco Geominerario.
In questo contesto assumono un senso di beffa e di totale inaffidabilità le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Clini e del Presidente della Regione Cappellacci che a conclusione dell’incontro dello scorso mese di luglio 2012 hanno dichiarato il loro impegno per “porre in essere una strategia condivisa per la valorizzazione del Parco Geominerario della Sardegna che deve diventare un’eccellenza di livello nazionale ed europeo, fondata sulla valorizzazione delle straordinarie risorse naturali e culturali che il Parco custodisce”. Alla luce di tale inconcludenza è da considerare come una grave inadempienza anche
l’impegno assunto dal Governo, dalla Regione, dalla Provincia Carbonia Iglesias e dai
Comuni del Sulcis-Iglesiente nel PROTOCOLLO DI INTESA PER LO SVILUPPO DEL
SULCIS-IGLESIENTE sottoscritto il 13 novembre 2012 dove si dice testualmente “In questo ambito Governo, Regione ed Enti locali sono impegnati a dare operatività (sulla base della intesa con Regione ed Enti Locali soci) alle misure necessarie a dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario”.
Nel denunciare tale dannosa situazione e tali gravi ritardi e responsabilità la Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario e HEARTonEARTH Report rivolgono un pressante appello ai partiti e ai
movimenti politici e a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche affinchè assumano l’impegno di rendere operativo lo strumento che il Parlamento e il Governo hanno voluto istituire e finanziare oltre 11 anni fa, d’intesa con la Regione Sarda e nel rispetto degli impegni assunti con l’UNESCO, per contribuire alla rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna come sta avvenendo positivamente negli altri grandi bacini minerari europei con la creazione di migliaia di posti di lavoro. Questo Appello è rivolto anche agli altri Geoparchi italiani per sensibilizzare i dirigenti del Forum Nazionale a sostenere il Parco Geominerario della Sardegna in sede di Coordination Committee dell'European Geoparks Network.
GIAMPIERO PINNA – Coordinatore Consulta Geoparco Sardegna
ALESSANDRO BALDASSERINI - Direttore HEARTonEARTH Report
DONATELLA RAUGEI – Presidente R@DICI Associazione GeoCulturale
  1. ANTONIO MASSONI - Facoltà Ingegneria Università Cagliari
    ALDO PUSCEDDU - Università di Cagliari
    STELLA MANZI - Stilista, Buenos Aires
    MARISA ROSSI - Orbetello
    ALBA SANNA - Guspini
    MARIELLA SCREMIN - Bassano del Grappa
    VALPIANA NEWS - Web-magazine
    SANDRO MEZZOLANI - Editore, Cagliari
    GRAZIANO BULLEGAS - Presidente Italia Nostra Sardegna
    CARLO PANI - Associazione Naracauli (Ingurtosu - Atbus)
    MARIO ZARA - Associazione Amici della Miniera di Carbonia
    ATTILIO MASTINO - Rettore Università di Sassari
    GIOVANNI VARGIU - Centro Programmazione Regione Sardegna
    DIEGO ACCARDO - Laboratorio Paesaggio Bene Comune
    ENRICO GIULIO MARIA PINTUS - VicePresidente Ass.ne Remo Branca, Iglesias - Consulta Associazioni Geoparco Sardegna
    ITALIA NOSTRA - Ufficio di Presidenza Nazionale
    GIOVANBATTISTA MELIS - Presidente ARCA-Enel Sardegna
    ADELE MELIS - Associazione Pozzo Sella
    CATERINA MELIS - Cagliari
    ELSA MELIS - Cagliari
    MARCO PANTALONI - Leap Geologia, Roma
    CAMUNA tutto il mio appoggio.
    VALERIO PINTUS - Presidente Viviscout, Iglesias
    ROBERTA SEQUI - Oristano
    MARIA FRANCESCA ARAMINI - Giornalista, Brescia
    GEOSARDINIA VIAGGI - Cagliari
    NICOLA SIAS - Università di Cagliari
    STEFANO PUDDU - Cagliari
    @Danielaambientalista / On Twitter
    MARTA SALLEMI - Giornalista, Roma
    NICOLA CAPRERA - Giornalista TeleRadioStereo, Roma
    VALENTINA GRIMALDI - Architetto, Cagliari
    SABRINA SANTINI - Studentessa, San Sperate
    ISABELLA BOLOGNINI - Principato di Monaco
    MASSIMO SCANU - Minieredisardegna.it
  2. :12
    STEFANO FIRINU - Tecnico ASL Cagliari
    GAVINO DETTORI - Professore in pensione, Cagliari
    DANIELA ARETINO - Archivista paleografa, Iglesias
    MANUELA MULARGIA - Educatrice ambientale, Siniscola
    DAGMAR TSIRIKA - Atene
    MARIA SANGUEDOLCE - Segretaria Associazione Agricola, Sicilia
    ELIZABETH O' ROURKE - Giornalista, Roma
    GEOPARKS and GEOTURISM WORLDWIDE - Spagna
    D. J. CARVAJO - Spagna
    MONICA COLACICCO
    LCA NATALE - Parco Nazionale 5 Terre
    VALERIA SANNA RANDACCIO - Antropologa, Bruxelles
    COORDINAMENTO AMBIENTALISTI MAREMMA - Grosseto
    CRISTINA SERRA - Crotone
    LUCIA SANTORO - Comitato No-MUOS, Niscemi
    SALVATORE SONARDJ TORREGROSSA - Movimento 5 Stelle, Sicilia
    ROTELLA ORTU - Archeologa industriale, Iglesias
    UBALDO SCOTTO - Imprenditore, Monte Argentario
    CELESTINO SELLAROLI - Direttore "Maremma Magazine", Grosseto
    ENTE VALORIZZAZIONE MASSA MARITTIMA
    LUISA DEL VALLE - Lerici