giovedì 23 maggio 2013

LA DISFIDA DI GAVORRANO / BORGHI: IL "MASSIMO" DELLA COERENZA


di Sasha O' Rourke
Tre candidati in lizza. Ma, non ce ne voglia la giovane e simpatica Muriel Berretti (Centrodestra), la partita sarà a due: da una parte, Elisabetta Iacomelli – ex Vicesindaco della passata Giunta Borghi – ora passata armi e bagagli con il PD con il “benestare” della Zarina di Tutte le Rocce; dall'altra “Lui”, il Lìder Massimo. Defenestrato due volte e pronto a tornare in sella. Anche per regolare alcuni conti...
GAVORRANO - Originario di Massa Marittima, Massimo Borghi nasce nel 1956; oggi risiede a Gavorrano con la sua famiglia, al momento in aspettativa non retribuita dal Comune.
Dal 1975 tra Bagno di Gavorrano, Grosseto e nei rispettivi partiti di sinistra, svolge ruoli politicamente attivi: durante la sua carriera politica, ha un comportamento coerente, esemplare, di cui può essere fiero: l'attuale l'ex sindaco di Gavorrano da sempre si alterna tra diverse sezioni di sinistra come FGCI, PCI, DS; alla chiusura di quest'ultima, si associa alla Sinistra Democratica, la quale lo propone alla camera per la Sinistra Arcobaleno. In seguito alla disfatta del partito, Massimo Borghi entra in Sinistra Ecologia e Libertà; nel 2009 viene eletto sindaco di Gavorrano e rieletto nelle successive elezioni anticipate del 2011 provocate dalle dimissioni in massa dei consiglieri del PD con cui era entrato in rotta di collisione, sostenuto dall'alleanza Centrosinistra Gavorranese (SEL, Psi, Gente Comune). Ma nel mese di marzo, vicinissimi alla campagna elettorale, un comunicato stampa preoccupa la comunità di Gavorrano: Borghi annuncia il suo imminente ritiro dalle prossime amministrative. Rivela il proprio disgusto verso i giochi di potere dietro ad alcuni avvenimenti recenti, mirati ad estrometterlo dalla scena politica insieme al suo tentativo di includere i cittadini liberi al governo comunale e tuttavia, alla luce delle ultime dichiarazioni, tutte queste motivazioni sembrano più un pretesto; per non parlare della “serenità” che manifesta nell'abbandonare la comunità in questa situazione. Mostra un atteggiamento decisamente alterato rispetto al 2012, quando persino dopo la sentenza alla Corte d'Appello, ammette l'errore senza perdere la grinta, chiedendosi pubblicamente perché analoghe situazioni in tre amministrazioni regionali sono state 'sanate' con discrezione mentre lo stesso principio non vale per il rappresentante di un comune. SeL e Gente Comune spingono affinché ritratti, quasi spaesati; sono addirittura pronti a non partecipare alla corsa senza Borghi a rappresentarli. Poi, il “colpo di scena”: l'ex sindaco si convince a partecipare alle elezioni, pronto a tornare alla guida del “suo” Comune. E per regolare alcuni conti in sospeso...

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