mercoledì 9 novembre 2011

TUSCAN MINING GEOPARK / LETTERA APERTA A BRAMERINI&MARRAS

di ALESSANDRO BALDASSERINI


Gentile Assessore regionale, egregio Presidente della Provincia:
mi rivolgo a voi in qualità di membri del Comitato di gestione del Parco Nazionale delle Colline Metallifere. In tale veste sarete, suppongo, già informati della presa di posizione, ufficializzata con una richiesta di sospensione, da parte dell'Ordine dei Giornalisti e dell'Associazione Stampa Toscana (che rappresenta l'organismo sindacale di categoria) in merito al bando per l'assegnazione dell'incarico per il nuovo addetto stampa del Tuscan Mining Geopark.
Vedete che non è nel mio stile ricorrere alle carte bollate: le battaglie preferisco portarle avanti attraverso la rivista che ho il piacere di dirigere e non nelle aule di tribunale. Avrei potuto, con la certezza di vincerlo, fare ricorso. Così facendo, però, avrei bloccato per mesi e mesi l'insediamento del mio successore, creando così non pochi problemi al Parco ed imbarazzo al collega che dovrebbe assumere l'importante e delicato incarico.
Per questo motivo, avevo, una settimana fa, proposto al Presidente Agresti un gentlemen agreement: se lui avesse annullato e riformulato il bando secondo le norme di legge, io avrei preso solenne impegno a non candidarmi, dato che quello escogitato era palesemente un decreto contra personam.
Intendiamoci: nulla di personale, anzi. So benissimo che Agresti è stato mal consigliato da una pessima suggeritrice. Purtroppo per lui, non ha voluto dar ascolto alla mia proposta.
Ecco, allora, il netto ed inequivocabile giudizio espresso dall'Ordine dei Giornalisti: quel bando è irregolare, non rispetta la Legge, ergo è illegittimo.
A questo punto mi e Vi chiedo:  in quanto massimi rappresentanti istituzionali della Provincia di Grosseto e - last but not least - autorevoli esponenti del Partito Democratico, ve la sentite di avallare e ratificare, rendendovi così moralmente compartecipi, questo atto illegittimo, cioè non conforme alle Leggi vigenti? E, come esponenti politici, pensate davvero di ignorare una richiesta ufficiale di sospensione avanzata dai massimi organismi professionali della regione, con le implicite conseguenze del caso?
Personalmente, non lo ritengo opportuno. Anche perchè poi vi sarebbe ben difficile dare credibilità al vostro ruolo istituzionale e alle battaglie per la libertà d'informazione professate dal Partito in cui militate.
Pertanto, faccio mio e rinnovo l'invito a sospendere il bando e a rifarlo secondo le regolari procedure.
Dal canto mio, mi ritengo legittimamente soddisfatto dal documento congiunto espresso dall'Ordine e dall'Associazione Stampa Toscana, che ha dato totalmente e pienamente ragione alla denuncia fatta da HeartonEarth Report, a riprova che non era ne campata in aria ne tanto meno una voce "isolata".
Con immutata stima, vi giungano i miei più cordiali saluti.
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venerdì 28 ottobre 2011

IL DRAMMA DELLE CINQUE TERRE

DOPO POMPEI, IL DRAMMA DELLE CINQUE TERRE
THE “ITALIAN JOB”
Ennesimo colpo all'immagine del Belpaese
di BORIS RICHARD de LATOUR
Dal portavoce dell'Earth-Day Foundation abbiamo il piacere di pubblicare:

Mi chiama Eric, un amico di New Orleans: “Sono a La Spezia, con Marie France e i ragazzi e un gruppo di amici. Ci hanno evacuato da Monterosso. Credimi: ho vissuto il ciclone Katrina, ma quello di ieri l'altro è stato un incubo!”.
Ci scambiamo qualche frase di circostanza (tutto bene?, come vi siete organizzati eccetera), poi ecco arrivare la domanda che temevo e che mi aspettavo: “Ma perchè gli italiani non sanno prevedere e gestire le emergenze? Questo è stato un disastro annunciato: un conto è un uragano, ma tutto questo si poteva evitare!”. Per inciso, Eric è un ingegnere idraulico.
Cosa rispondere? Dato atto che si è trattato di un fenomeno temporalesco fuori della norma, è fuor di dubbio che le distruzioni e i morti susseguenti sono stati dovuti all'incuria, al pressappochismo, in una parola alla malagestione del territorio. C'è anche da chiedersi a cosa serva lanciare l'allarme-meteo se poi non vengono presi immediati provvedimenti.
Dopo Katrina, e si trattava di un tifone, diverse teste “saltarono”. E il governo federale, sommerso dalle critiche, fece buon tesoro dell'esperienza per gestire e prevenire le successive “emergenze”.
Farebbe perfino sorridere, se non fossimo nel pieno di una tragedia, il ministro dell'ambiente Prestigiacomo quando annuncia: con sicumera: “Ora subito il via al piano anti-dissesto idrogeologico”. Ohibò! E in tutti questi anni lei come ha trascorso il tempo? Capisco che non è facile fare il ministro dell'ambiente nel paese dei crolli e dei “tagli lineari” al bilancio: ma non si è ancora chiesta cosa ci stia a fare? Si ponga il quesito e si dia una risposta: e poi tragga le logiche conseguenze.
Non è un caso che la notizia abbia fatto il giro del mondo e sia finita in prima pagina: Monterosso, come Pompei, è patrimonio universale dell'Unesco. E gli stranieri, si sa, non stanno tanto a sottilizzare: “Ma se il Parco delle Cinque Terre è il gioiello, la punta di diamante del sistema-parchi italiano, e lo Stato lo tutela e lo preserva in questo modo, figuriamoci tutto il resto...!”. Insomma, un altro sfregio all'immagine del Belpaese.
A proposito: dopo la bufera giudiziaria di un anno fa, il ministro ha nominato un Commissario prorogato ogni tre mesi (agli amici della Sardegna forse ricorda qualcosa..., Ndr), la cui principale preoccupazione sarebbe stata – secondo quanto riportato da alcuni giornali inglesi – quella di vedersi garantita, nelle sue rare trasferte da Roma, “una sistemazione alberghiera adeguata al suo rango”. Il tutto, ovviamente, a spese del Parco.
Non c'è niente da fare: anche nella tragedia, gli italiani trovano sempre il modo di strapparci una risata...
Post Scriptum: per ironia della sorte, sapete cosa vuol dire in dialetto ligure “lu è de rango”? E' uno zoppo. E ci sono tante cose, purtroppo, che zoppicano in questa tormentata Italia.
(Traduzione di Alessio Bertolini)

mercoledì 26 ottobre 2011

TUSCAN MINING GEOPARK: “AGRESTI RITIRI IL BANDO ED IO NON MI CANDIDERO'”

Un decreto contra personam da annullare e riformulare
Un ciclo si è chiuso ma devo tutelare la deontologia professionale mia e di tanti altri colleghi”
Ho lavorato negli uffici stampa e ne ho diretti per oltre 25 anni: conosco, pertanto, le regole del gioco e non mi sono mai sottratto alle logiche perverse – ma in un certo qual modo giustificate – dello spoil system.
Non l'ho fatto neanche nella mia ultima esperienza professionale al Parco Nazionale delle Colline Metallifere quando, capito di essere predestinato (caso più unico che raro e di cui ora mi potrei perfino vantare) ad una “epurazione” bipartisan , ho preferito togliere il disturbo.
L'ho già detto e lo ripeto: considero quello al Tuscan Mining Geopark un ciclo chiuso. Quindi la notizia del bando di selezione per il nuovo addetto stampa mi ha lasciato completamente indifferente. Però...
Però quel bando è un palese decreto contra personam, contravvenendo le normative vigenti in materia, congegnato per uno scopo che lascio facilmente immaginare ma il cui effetto è quello di ledere la deontologia e le capacità professionali di tanti colleghi “tagliati fuori” loro malgrado.
Siccome ho una dignità e un curriculum da difendere, propongo pubblicamente un gentlemen agreement al Presidente del Parco: Luca Agresti ritiri ed annulli quel bando e ne riformuli uno con le debite correzioni e consono ad un rispettoso modus vivendi, ed io assumo fin d'ora l'impegno a non presentare la mia candidatura per quell'incarico.
Mi sembra una proposta ragionevole, anche e soprattutto a tutela di tutti quegli incolpevoli colleghi che verrebbero penalizzati da questo bando contra personam che non fa onore a chi l'ha escogitato.
Alessandro Baldasserini

P.S.: E' ovviamente un esempio paradossale, ma serve per comprendere: Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Francesco Storace. Ecco tre giornalisti che non potrebbero partecipare alla selezione...


venerdì 29 luglio 2011

NOI E IL TUSCAN MINING GEOPARK / ORA UN PROGETTO CONCRETO E TRASPARENTE

heartonearth REPORT


Con la nomina del nuovo Comitato e la proroga semestrale del Presidente Luca Agresti, si è alfine conclusa la sconcertante telenovela che ha bloccato il Tuscan Mining Geopark per circa un anno. Adesso, finalmente, si apre una nuova fase fattiva e concreta. Non è più il momento delle polemiche, bensì  del confronto costruttivo per operare quel piano di rilancio di una struttura che si è contraddistinta ai vertici nazionali ed europei, che preveda una strategia di sviluppo del Parco e del territorio delle Colline Metallifere.
Già una prima occasione ci sarà questa sera, venerdi 29 luglio, a Caldana, dove il Presidente Agresti avrà l'opportunità di rendere note le sue linee-guida. L'augurio e che, d'ora in poi, ci si possa confrontare e dibattere con animo sereno e costruttivo, favorendo il massimo coinvolgimento e dando a tutti la possibilità di portare il proprio contributo di idee e di proposte.
La principale risorsa di questo Parco consiste nella passione di chi, in questi anni, ha contribuito a valorizzarlo, a cominciare dalle popolazioni locali, fino a farlo diventare un esemplare e prestigioso punto di riferimento. Sarebbe un gravissimo errore disperdere questo patrimonio, rinchiudendosi in una asfittica autoreferenzialità.
Dopo mesi di forzata inattività, confidiamo quindi che la nuova dirigenza sappia dare impulso a un progetto che veda coinvolte - nel rispetto dei reciproci ruoli e della massima trasparenza - tutte le componenti culturali espressione del territorio che hanno contribuito a rendere le Colline Metallifere "Destinazione europea d'eccellenza" patrimonio dell'Unesco.
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lunedì 25 luglio 2011

CONFERMATE LE NOSTRE ANTICIPAZIONI / TUSCAN MINING GEOPARK: ECCO IL NUOVO COMITATO

Il ministro Prestigiacomo ha firmato il decreto, ecco il nuovo direttivo. Lo statuto è l'obiettivo di breve periodo nel governo del Tuscan Mining Agresti, Marras, Bramerini, Ragni, Bai e Giuntini.Il 21 luglio il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato e inviato a Gavorrano il decreto di nomina del Comitato di Gestione del Geoparco nazionale delle Colline Metallifere. Lo rende noto il presidente Luca Agresti. Oltre ad Agresti ne fanno parte il direttore dei Beni Culturali per la Toscana, la dottoressa Maddalena Ragni, il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, l’assessore Annarita Bramerini per la Regione Toscana, il sindaco di Massa Marittima Lidia Bai (espressione dei Comuni) e Marcello Giuntini in rappresentanza della Comunità Montana Colline Metallifere e il parco torna quindi ‘definito’ in tutti i suoi organi. Nei prossimi 6 mesi il Comitato si occuperà della redazione dello Statuto.
 

domenica 24 luglio 2011

TUSCAN MINING GEOPARK / CARO AGRESTI, ORA NON HAI PIU' SCUSE

di ALESSANDRO BALDASSERINI


Lunedi 18 luglio HEARTonEARTH REPORT ha titolato: "Ecco cosa accadrà al Tuscan Mining Geopark". Puntualmente, giovedi 21 luglio le nostre "indiscrezioni" si sono avverate: il Ministro dell'Ambiente (dopo esattamente un anno...) ha firmato il decreto di nomina del Comitato di Gestione e prorogato di sei mesi - come da noi anticipato - la Presidenza di Luca Agresti.
Ma non è questo il punto: in fondo, abbiamo solo svolto il nostro lavoro di giornalisti. Il fatto che più interessa riguarda il "dopo" che noi abbiamo preventivato e, anche ma forse soprattutto, il "prima".
Tutto quello che da gennaio abbiamo scritto si è, prima o poi, avverato. Spesso nel silenzio, o per meglio dire indifferenza, generale. Un silenzio, a ben guardare oggi, colpevole per non dire "complice".
Siamo stati, semmai, accusati di essere polemici, visionari, financo di "scrivere cazzate". Visto, caro Presidente, che non abbiamo scritto "cazzate"?
Ebbene, personalmente non so - per usare la brillante metafore di Sacha Paganini - se 2+2 fa 5. In questo caso, più che un'addizione sembra un'equazione. Ma se la prima incognità (la nomina del Comitato nei tempi e nei modi da noi indicati) è stata appurata come esatta, allora si è legittimati a ritenere che anche il risultato finale dell'operazione è quello che HonE Report ha prospettato. E si comprende, quindi, la "latitanza" in questi mesi di Marras, Bramerini, della Bai e compagnia bella: per caso, "loro" la soluzione la conoscevano già?
E, già che ci sono, fossi nel Sindaco di Gavorrano, quel Massimo Borghi che non si sa quante elezioni deve vincere per essere legittimato ad amministrare, mi porrei lo stesso quesito. Hai visto mai che quelli di HEARTonEARTH REPORT, invece di scrivere "cazzate", ci hanno azzeccato?
Infine, due parole indirizzate a Luca Agresti. Sorvolo sul fatto che per tutto questo tempo ci ha pervicacemente ignorato (anche stavolta, il comunicato stampa per la nomina del Comitato non ci è stato inviato: fa nulla, visto che noi sapevamo tutto già dalla settimana precedente...); lasciamo perdere se continua a non rispondere alle nostre domande, anche se prima o poi lo dovrà fare, e se non a noi a qualcun altro...; fa persino sorridere questo suo ritrarsi suggeritogli (stavo per scrivere "imposto"...) da chi sappiamo noi due fin troppo bene. Ora che il Comitato è stato nominato, non ha più scuse, non può più nascondersi dietro a un dito fulvocrinito, non può più sottrarsi. E' giunto il momento che dimostri di essere e fare il Presidente, con le responsabilità e le incombenze del caso. Tanto per cominciare: rispondendo ai quesiti che abbiamo posto sul Bilancio Consuntivo 2010 e sui dati di affluenza alle "Porte del Parco", a cui è destinato il 50% del finanziamento ministeriale e cioè 200.000 euro.
Aspettiamo un cortese cenno. Tanto, ora che c'è il Comitato...
Post Scriptum: Non posso esimermi dal fare una considerazione sui colleghi della stampa locale grossetana. Nel ringraziare chi, negli articoli di oggi, ha correttamente dato atto che la nostra testata aveva da giorni anticipato la notizia, devo altresì aggiungere che un po' tutti hanno - in questi mesi - contribuito a far calare questa plumbea cappa di silenzio sul Parco, snobbando i nostri articoli e alimentando così un clima d'incertezza e confusione. Ad esempio, "Il Tirreno" ha scritto che la mancata nomina del Comitato era da addebitarsi al ritardo dell'indicazione del proprio rappresentante da parte della Regione. Non è così: il nome di Annarita Bramerini è stato, sì, ufficializzato "solo" il 7 dicembre. Ma fino a marzo mancava, come abbiamo documentato, il nominativo del Ministero dei Beni Culturali. Sarebbe bastato leggere un po' di più HEARTonEARTH REPORT...
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lunedì 18 luglio 2011

GAVORRANO: Niente avviene mai per caso...

di RICCARDO di ROBILANT
Prendete nota e ricordatevelo fra qualche mese, quando circoleranno le versioni “ufficiali”. HeartonEarth Report è in grado di anticiparvi il futuro del Tuscan Mining Geopark: non abbiamo consultato il Mago Otelma ma abbiamo raccolto indiscrezioni, consultato e verificato “fonti”, fatto delle deduzioni se non vere verosimili ed ecco il risultato. Quella che si chiama “inchiesta giornalistica”. Intendiamoci: non possiamo al momento giurare che tutto ciò che narriamo avverrà nei modi e nei tempi da noi riportati (c'è sempre qualche “incidente di percorso”). Ma possiamo garantire che questo è lo “scenario” prefigurato e prestabilito per il Parco Nazionale Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere.
Da chi? E' ancora presto per poter dire se quanto avvenuto (ed avverrà) sia frutto di un piano preordinato e pianificato oppure il coincidente ed involontario accavallarsi ed incrociarsi di vari episodi dalle cause differenti ma dal concomitante effetto. Ed è chiaro che, sulla base del prevalere di un'ipotesi rispetto all'altra, cambiano ruoli e prospettive dei presunti “ideatori”. Ma è altrettanto chiaro, come ebbe a scrivere a suo tempo il nostro Direttore, che se la firma verrà apposta a Roma, penna ed inchiostro sono “Made in Maremma”.
Un'altra cosa è altrettanto certa: adesso che la nebbia si sta diradando, si cominciano a capire – o se non altro, ad intuire – certe vicende, da catalogare altrimenti come illogiche se non assurde, interpretare certi silenzi, riconsiderare certe “coincidenze” che cominciano ad essere troppe per essere solo e semplicemente delle coincidenze.
E siccome, soprattutto in politica, niente avviene mai casualmente, non resta che affidarsi alle sempiterne parole dell'intramontabile Giulio Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso (e volentieri) ci si azzecca...

TUSCAN MINING GEOPARK / IL "PIANO B": E SE FOSSE BORGHI AD ANDARE VIA...?

di FILIPPO FORTE
Lo scenario descritto nell'articolo precedente (in sostanza: via la sede del Parco da Gavorrano) contiene molte ipotesi concrete e fattibili, tuttavia l'operazione è alquanto complicata e presenta alcune contro-indicazioni.
Complicata per vari motivi: innanzi tutto, occorre richiedere il parere favorevole del Ministero dell'Ambiente, anche se questo non è certo un problema insormontabile. Ma rimangono i disagi logistici: spostare gli archivi, il materiale informatico, i servizi di Tesoreria, sono operazioni che richiedono tempo. Occorre stipulare nuove convenzioni, l'operatività inevitabilmente ne risentirebbe.
Un nuovo trasloco dopo neppure due anni comporterebbe confusione, nonché spese. E poi ci sono da considerare gli eventuali, ed inevitabili, strascichi che si aprirebbero con il Comune di Gavorrano.
E' vero che l'annullamento, o il mancato rinnovo, della Convenzione, non comporterebbe penali: però Gavorrano è il Comune che più di ogni altro ha scommesso ed investito sul Parco minerario, oggi Geoparco Unesco: la ristrutturazione dei Bagnetti è costata circa 2 milioni e mezzo di euro, ed ora – oltre al prestigio – dal Parco ingloba circa 150.000 euro annui per esserne la sede istituzionale e Centro Direzionale e di coordinamento delle varie “Porte”. Soldini benedetti in tempi di “vacche magre”, anzi anoressiche, per la finanza pubblica.
E' vero che il Sindaco Borghi vorrebbe trasferire ai Bagnetti gli uffici comunali, progetto che mal si concilia con quelli del Parco, a conferma della scarsa “sintonia” che intercorre attualmente tra i due soggetti. E che in qualche modo avrebbe dato la stura al piano sopra ventilato, che qualcuno ormai ritiene irreversibile e necessario.
Rimane tuttavia in piedi l'ipotesi “B”, e cioè che la sede rimanga dov'è. Ovviamente, a certe condizioni. Ecco come e perchè.
Innanzi tutto, la posizione di Alessandra Casini: lascerà davvero Gavorrano per andare in Provincia? E' da un anno che l'indiscrezione circola, ma lei ha sempre smentito con i fatti, rimanendo al suo posto. Certo, il ritorno di “Borghi 2 – La Vendetta” non le ha fatto fare salti di gioia. Ma ecco che ora la Prefettura di Grosseto potrebbe, certo inconsapevolmente, togliere le castagne dal fuoco, dichiarando Borghi ineleggibile e facendolo decadere per la seconda volta. Ipotesi, questa, che riaprirebbe nuovamente i giochi. Fuori Borghi, lo scettro passerebbe al suo vice Elisa Iacomelli. E il trio tutto al femminile – altro che “quote rosa” – Iacomelli-Casini-Pepi (la dirigente che gestisce la Tesoreria del Comune e ora del Parco) ha già dimostrato di lavorare in sintonia come ai tempi del Laboratorio “GavorranoIdea”. E potrebbe continuare a farlo.
E poi, c'è il problema dei tempi. Il Ministero ha assicurato proroga e nomine a fine luglio, ma vatti a fidare... E anche fosse, se il decreto indicasse solo sei mesi, invece di un anno, sarebbero sufficienti per varare lo Statuto ed effettuare il blitz del trasloco? C'è il rischio di trovarsi in mezzo al guado, magari con Borghi ancora in sella oppure lanciato trionfalmente verso le eventuali elezioni di primavera. Con le implicazioni (e complicazioni) facilmente immaginabili.
Al contrario, invece, se ad agosto il Comitato si insediasse, e a settembre Borghi venisse fischiato in fuorigioco, per il Parco ci sarebbe il tempo per mettere in moto i progetti previsti (vedi il Museo espositivo) ai Bagnetti e la Casini, con le spalle coperte, avrebbe modo di portarli a compimento. A quel punto, perchè complicarsi la vita? A gennaio, Statuto pronto o no, si potrebbe decidere di lasciare le cose come stanno, d'amore e d'accordo. Anche perchè se poi Borghi dovesse rivincere (cosa peraltro mai scontata) le elezioni per la terza volta, il più sarebbe comunque stato fatto e anche a lui converrebbe ristabilire un rapporto collaborativo con tutti. E Gavorrano rimanere sede del Parco.
Ma questo, per l'appunto, è il “Piano B”.
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ECCO COSA ACCADRA' AL TUSCAN MINING GEOPARK

di SACHA PAGANINI
Alla vigilia della semifinale mondiale di pallavolo di Roma 1978 contro la favoritissima Cuba, il CT della nazionale azzurra (ancora ben lontana dai fasti degli anni '90) Carmelo Pittera disse: “Per vincere, bisognerà che 2+2 faccia 5”. Come a dire: un fatto del tutto irrazionale. Impossibile.
Irrazionale, come tutto quello che finora è avvenuto intorno al Parco Nazionale delle Colline Metallifere. Ma che ora, sulla base delle informazioni raccolte da HeartonEarth Report, comincia ad avere un senso... Indiscrezioni, rilasciate dietro la garanzia del più rigoroso anonimato, raccolte tra Roma e la provincia di Grosseto, che raffigurano uno scenario univoco, concordante e molto aderente alla realtà o quanto meno alla verosimiglianza. Siamo, insomma, un po' più in là delle mere ipotesi: se poi tutto ciò avverrà concretamente, non bisognerà aspettare molto per saperlo.
Vediamo come. In base a colloqui intercorsi, il Ministero dell'Ambiente (se non interverranno cataclismi politici a Roma...) avrebbe garantito entro la fine del mese, o al massimo nei primi giorni d'agosto, la proroga del mandato al presidente Luca Agresti. La proroga dovrebbe essere di sei mesi, cioè fino a gennaio, ma non è esclusa la durata di un anno. Contestualmente, verrebbe firmato anche il decreto di nomina del Comitato di Gestione, che potrebbe così finalmente insediarsi, prendendo per buona la “rosa” dei nomi già a suo tempo indicati, e cioè: per la Regione, Annarita Bramerini; per la Provincia, Leonardo Marras; per la Comunità Montana Colline Metallifere (in attesa di sapere quale fine faccia) Marcello Giuntini; quale rappresentante dei sette Comuni, il Sindaco di Massa Marittima Lidia Bai, che andrebbe ad assumere la carica di Vicepresidente; infine, per il Ministero dei Beni Culturali, sciolti gli stranamente ingarbugliati nodi procedurali, il Direttore dei Beni Culturali della Toscana Maddalena Ragni, che già ricopre questo incarico presso il parco “gemello” dell'Amiata, in sostituzione di Mario Augusto Lolli Ghetti.
La “mission” a cui il nuovo organismo sarà chiamato ad assolvere è una e ben precisa: varare lo Statuto del Parco, secondo le linee-guida indicate dallo stesso Ministero. Niente fughe in avanti (vedi Fondazione), bensì la riproposizione dell'attuale modello con qualche modifica, soprattutto se (come sembra) l'ufficio legislativo del Ministero dell'Ambiente starebbe studiando una nuova normativa in merito allo status giuridico dei parchi geominerari di cui, però, al momento non è dato nulla sapere, forse perchè le idee non sono ancora del tutto chiare (tramutarli in Enti anziché Consorzi?).
Tra le possibili novità, l'istituzione dell'Assemblea (solo consultiva?) della Comunità del Parco e la figura del Direttore, o forse sarebbe meglio parlare del Manager del Parco. Figura, come vedremo, che assumerà un rilievo molto importante, per non dire predominante...
Come detto, presumibilmente la proroga e relativo incarico dovrebbero avere la durata di 6 mesi come sembra sia diventata consuetudine al Ministero: dal 1 agosto al 31 gennaio. Ricordatevi di gennaio: è una data significativa...
Ed eccoci al punto centrale della questione. Finalmente nel pieno dei poteri e funzioni, Presidente e Comitato lavorerebbero alacremente per redarre lo Statuto, in cui vengono ventilate alcune grosse novità inerenti la struttura organizzativa e logistica del Parco.
Starebbe prendendo corpo, infatti, l'ipotesi di un cambio di sede. Ci sarebbe chi vedrebbe di buon occhio il ritorno degli uffici di Presidenza, Direzione e Tesoreria in Provincia: per un miglior coordinamento, è la giustificazione. Per avere un pieno e totale controllo sul Parco, replicano i (pochi) contrari, rievocando il massiccio (e determinante) intervento dell'Ente provinciale in occasione dell'Operazione Unesco lo scorso agosto.
Le motivazioni possono essere le più disparate, ma sostanzialmente sono tre: in primo luogo, il ventilato (e fin qui mai smentito) trasferimento dell'attuale coordinatrice delle “Porte del Parco”, Alessandra Casini, dal Comune di Gavorrano a Piazza Dante, dove andrebbe ad assumere un ruolo dirigenziale. A quel punto, con la sede istituzionale riportata a Grosseto, la Casini (in forza alla Provincia) avrebbe l'opportunità di essere incaricata a pieno titolo Manager del Parco, o Direttore che dir si voglia, senza che si debba ricorrere all'apposito concorso pubblico come prevede la legge, essendo già un dirigente dell'Ente di cui il Parco si avvale per la sua gestione tecnico-amministrativa. E tutto questo quando potrebbe accadere? A gennaio, per l'appunto, dopo che la convenzione tra Parco e Comune di Gavorrano – in scadenza a fine anno – non verrebbe rinnovata.
Anche perchè, ecco il terzo motivo, il feeling tra Parco e Gavorrano starebbe scemando, soprattutto dopo le ultime esternazioni del Sindaco Massimo Borghi che vorrebbe portare nella struttura dei Bagnetti gli uffici comunali, con ciò rimettendo in discussione il progetto museale predisposto proprio dalla Casini. Compresa l'Enoteca, che Borghi vorrebbe invece installare nel Palazzo Comunale liberato.
Così facendo, nei sette Comuni delle Colline Metallifere rimarrebbero le “Porte del Parco”: ma, considerata anche l'attuale (e nuovamente instabile) situazione politico-amministrativa, Gavorrano non sarebbe più la Porta “centrale”. Essa, con Lidia Bai Vicepresidente, verrebbe trasferita a Massa Marittima – dove non hanno mai digerito quello che considerano lo “scippo” della sede da parte dei gavorranesi – che diventerebbe così la sede operativa sul territorio, con il coordinamento delle “Porte”. Già circolerebbe, peraltro, la voce della successiva nomina di una vice-coordinatrice (sotto, ovviamente, la supervisione della Casini), indicata nell'attuale responsabile della “Porta” massetana, Giovanna Santinucci, dopo che l'altra possibile candidata, Roberta Pieraccioli, si sarebbe chiamata fuori per i ruoli e le mansioni che già l'impegnano (vedi la Rete Museale provinciale).
Il cerchio sarebbe così chiuso, lasciando infine alla figura del Presidente un ruolo preminentemente rappresentativo.
In questo contesto, ci si chiede, cosa farebbe Gavorrano e – soprattutto – il Sindaco Borghi? Bella domanda, considerato – sempre a proposito di coincidenze – che in questo momento ha altre gatte da pelare. Dopo esser stato disarcionato dal PD lo scorso settembre, e venendo rieletto a furor di popolo a maggio, il primo cittadino rischia nuovamente di essere mandato a casa: il prossimo 8 settembre, infatti, la Prefettura dovrà pronunciarsi sulla sua presunta “ineleggibilità”. In tal caso, sarebbe costretto a lasciare il posto al suo vice, Elisa Iacomelli, che dovrebbe limitarsi all'ordinaria amministrazione in attesa di riconvocare le elezioni (le terze in 3 anni). E qualcuno, con malcelata perfidia, ricorda come la Iacomelli, in qualità di presidente di “GavorranoIdea”, abbia già a suo tempo collaborato in piena sintonia con il Direttore dell'Istituzione comunale (indovinate chi? Alessandra Casini, ça va sans dire), avallandone tutti i progetti.
Insomma: e se 2+2 facesse davvero 5? Per la cronaca: in quell'incredibile pomeriggio del 1978, Italia-Cuba finì 3 a 1 per noi...
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martedì 12 luglio 2011

TUSCAN MINING GEOPARK / BRAMERINI, MARRAS, BAI e GIUNTINI: IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

di ALESSANDRO BALDASSERINI

Riassunto delle puntate precedenti: da oltre un anno il Tuscan Mining Geopark è privo di Comitato di Gestionee quindi senza Statuto; alla fine del mese, se non interviene un decreto ministeriale di proroga, scade il mandato del Presidente Luca Agresti; da indiscrezioni, da noi riportate e da nessuno smentite, la Coordinatrice delle Porte del Parco starebbe per traslocare a nuovo incarico manageriale in Provincia. E, come se non bastasse, il sindaco di Gavorrano Massimo Borghi ha già dichiarato che nella struttura dei Bagnetti (sede del Centro Direzionale del Parco) saranno installati gli uffici comunali.
Tutto questo nel mentre, ne parla in altro servizio Riccardo di Robilant, il geoparco è stato insignito quale "Destinazione europea di eccellenza", nel silenzio e disinteresse pressoche totali.
Un silenzio roboante, in special modo di chi - nelle Colline Metallifere, in Provincia e in Regione - dovrebbe avere particolarmente a cuore il destino del Parco. Lasciamo stare Agresti, evanescente ed irrilevante nel suo ruolo: tutti i suoi proponimenti sono stati smentiti dai fatti. Ci rivolgiamo invece, all'assessore regionale Annarita Bramerini, al Presidente della Provincia Marras, e ai due sindaci Lidia Bai e Marcello Giuntini, membri "in pectore" del Comitato di Gestione: nel n° 38 di HeartonEarth Report li avevamo definiti, scherzando ma non troppo, "Missing", scomparsi, evaporati.
Pronti a fare passerella (vedi Lesvos) o commentare giulivi, come Marras, il Premio Eden: ma di cui in questi mesi si sono perse le tracce quando vi era da prendere posizione sulla critica - e purtroppo forse irreversibile - situazione del Parco.
Da quanto non si sente la loro voce in merito all'assurda vicenda del Comitato? E non hanno proprio nulla da dire in merito alle ultime indiscrezioni che compromettono l'esistenza stessa del Geoparco?
Quali passi intendono fare per salvaguardare questo patrimonio di inestimabile valore, come dimostrano i numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali, frutto del lavoro, della competenza e della passione di un gruppo smantellato pezzo dopo pezzo?
Intendiamoci: non hanno alcuna responsabilità diretta per tutto quello che (non) sta accadendo e che anzi, per certi versi, li sta danneggiando. Ma è proprio questo "Silenzio degli Innocenti" che rimbomba e che lascia da pensare...
Per ultimo, la "querelle" di Gavorrano. Che i rapporti tra Borghi ed Alessandra Casini non siano idilliaci è un segreto di Pulcinella, e che a tutto ciò sia riconducibile la (probabile) scelta della Coordinatrice (non Direttore: non esiste tale figura professionale al Parco) è più che un'ipotesi.
In tal caso, cosa accadrà? Borghi è disposto a rinunciare alla sede istituzionale e ai quasi 150.000 euro che il Parco versa nelle casse comunali? Il coordinamento delle "Porte", ricordiamolo ai più distratti, è affidato al Comune di Gavorrano, ed esso è strettamente connesso all'ubicazione della sede istituzionale. Se la Casini lascia il Comune per la Provincia, o Gavorrano nomina un nuovo Coordinatore  oppure viene rimesso tutto in discussione, a cominciare dalla sede. Per fare un esempio: con la Casini a Piazza Dante, affinchè conservi l'incarico di Coordinatrice, la sede centrale del Parco dovrebbe tornare in Provincia. E Gavorrano stracciare la Convenzione stipulata, con quel che ne consegue, anche e soprattutto in termini finanziari.
Ora si comprende quanto abbia contribuito la mancanza dello Statuto... E se il "Silenzio degli Innocenti" fosse meno... innocente di quel che sembra?
Post Scriptum: Non ce l'ho con Agresti. E sorvolo sulle cose che ha assicurato e che non ha mai mantenuto. Facendo un paragone calcistico, mi ricorda Benitez: anche lui ha ottenuto un grande successo costruito da un altro allenatore. Come è andata a finire lo sanno tutti, interisti e non.
Non intendo sparare sulla Croce Rossa (ogni riferimento è assolutamente casuale), però un sassolino me lo devo togliere: ha garantito che avrebbe approvato da solo e firmato il Bilancio Consuntivo 2010, che non rientra propriamente nell'ordinaria amministrazione consentitagli dal Decreto di nomina. Ancora, e i termini sono abbondantemente scaduti, non ne sappiamo nulla. Ci risparmi il giro di telefonate e lo comunichi alla pubblica opinione, così come prevede la legge. Ma non è neanche questo il punto: semmai, è proprio sicuro che il Collegio dei Revisori dei Conti, che deve ratificare gli atti amministrativi, è nella pienezza dei propri poteri e funzioni? R.S.V.P. 
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SARDEGNA E TUSCAN MINING GEOPARK: DESTINI INCROCIATI

di RICCARDO di ROBILANT

C'è un singolare, e per certi versi beffardo, destino che incrocia il Geoparco minerario della Sardegna e il Tuscan Mining Geopark: entrambi sono stati recentemente insigniti (Montevecchio per il versante sardo, oltre ad altri due siti, il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere nella sua interezza) del Premio EDEN quali "Destinazione europea di Eccellenza", proprio nel momento in cui il loro futuro è in bilico.
Il Geoparco isolano (da quattro anni commissariato) è, come è noto, sotto osservazione dell'Unesco e rischia l'esclusione dall'European Geoparks Network; quello toscano vive un momento di burrascosa transizione, alle prese con l'assenza di un Comitato di Gestione, un Presidente in scadenza tra 20 giorni e un Direttore che - molto probabilmente - ad ottobre trasmigrerà iin Provincia.
E' quindi paradossale che l'ennesimo e prestigioso riconoscimento internazionale giunga nell'ora più delicata: quasi a testimoniare di cosa avrebbero potuto essere e rappresentare questi due geoparchi e quale potenziale contenere per lo sviluppo economico e turistico del loro territorio, se le istituzioni (Ministero dell'Ambiente, Regioni e Province) avessero saputo cogliere l'occasione invece di abbandonarli al loro destino.
L'augurio è che questa nuova affermazione svegli chi di dovere dal colpevole torpore in cui sono caduti. Per evitare il destino incrociato di Adamo ed Eva: cacciati dall'Eden proprio sul più bello.
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GEOPARCO SARDEGNA: E' MONTEVECCHIO L'EDEN

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Dalle ceneri delle miniere del piombo e dello zinco, che hanno sventrato la terra, alla nuova vita in chiave turistica. Montevecchio è pronta per il suo riscatto e da oggi avrà una carta in più da giocare: l’apprezzamento a livello comunitario per le sue bellezze.
E’ di questi giorni la buona notizia: Montevecchio è stato premiato come migliore sito nazionale per il turismo nelle aree dismesse, nell’ambito della quinta edizione del progetto comunitario Eden, seguito dal Parco delle colline metallifere Grossetane (Toscana), Pirrera Sant’Antonio (Sicilia), la miniera di Serbariu, le Saline di Priolo (Sicilia) e dal Comune di Schio (Veneto).
Il bando. Uno straordinario patrimonio di fabbricati e di archeologia industriale è racchiuso in quella che, negli anni d’oro, fu tra le più importanti miniere d’Europa, oggi pronta ad accogliere turisti e visitatori dopo anni di lavori e ristrutturazioni dei vecchi edifici e dei pozzi, in fase di ultimazione. Ora il sogno di una vera rinascita per Montevecchio comincia a prendere forma, e intanto arriva un marchio di qualità, ottenuto dal Comune di Guspini, con un progetto sulle miniere di Montevecchio, che ha partecipato al bando del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato alla premiazione di destinazioni europee d’eccellenza per uno sviluppo turistico sostenibile.
Il sito. Non si tratta di nuovi finanziamenti in arrivo, ma di una vetrina di tutto rispetto a livello internazionale: Eden promuove, infatti, dal 2006 modelli di sviluppo sostenibile nel settore turistico in tutta l’Unione europea selezionando, ogni anno, i siti più belli per ogni Stato che hanno tutte le carte in regola per sviluppare un turismo sostenibile. I siti scelti poi, entrano in un circuito promosso su più canali dalla stessa Unione Europea. Ora anche Montevecchio entra di diritto nella rete Eden e, assieme agli altri comuni selezionati a livello nazionale, sarà premiato a Roma dal Ministro del Turismo.
Il titolo. Ma non finisce qui, avrà anche il riconoscimento ufficiale, da parte della Commissione Europea, quale “Destinazione di eccellenza per il turismo e la riconversione dei siti”, titolo che sarà ufficializzato in occasione della Giornata Europea del Turismo che si terrà a Bruxelles il 27 settembre prossimo. «Siamo molto orgogliosi per il prestigioso riconoscimento ottenuto», commenta il sindaco Rossella Pinna,  «Un risultato lusinghiero che premia tutti gli sforzi, progettuali e finanziari, per la riconversione turistica dell’ex miniera. Da questo premio inizia una nuova fase di start-up che porterà ad un necessario salto di qualità nella gestione».
Commenti. Stesso ottimismo anche per l’assessore al turismo Enrica Olla: «con questa premiazione si conferma l’importanza internazionale che il sito riveste come centro di eccellenza nel patrimonio di archeologia industriale. E’ necessario però proseguire il processo di adeguamento dei percorsi di visita agli standard di sostenibilità e accessibilità richiesti da un mercato turistico internazionale, senza il quale, del premio che ci vede primi in Italia, rimane la soddisfazione ma non si concretizza quella ricaduta concreta per il territorio che invece è uno dei nostri obiettivi strategici»
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lunedì 11 luglio 2011

TUSCAN MINING GEOPARK "DESTINAZIONE EUROPEA DI ECCELLENZA"

Gavorrano: Il Parco nazionale delle Colline Metallifere incassa un altro riconoscimento. Dopo l’ingresso nella rete Unesco è stato individuato, nei giorni scorsi, come “Destinazione Europea di Eccellenza” da un comitato nazionale nell’ambito del progetto europeo denominato Eden e dedicato al tema del turismo e della riconversione dei siti.
Il riconoscimento sarà ritirato nel mese di settembre, a Roma, nel corso di una cerimonia ufficiale inserita nel Forum europeo del turismo, dal presidente Luca Agresti e dal direttore Alessandra Casini presso il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della presidenza del Consiglio dei ministri.
Si tratta di un risultato che permette al geoparco toscano di fregiarsi del titolo di “Destinazione Europea di Eccellenza” ed entrare a far parte della rete Eden, con ricadute economiche, d’immagine e di visite.
“Il progetto Eden – spiega Alessandra Casini - è l’acronimo di destinazioni europee di eccellenza, un progetto che promuove modelli di sviluppo sostenibile nel settore turistico in tutta l’Unione europea. Le destinazioni sono pochissime e vengono scelte annualmente attraverso concorsi nazionali. Il progetto ha l'obiettivo di attirare l’attenzione sulla ricchezza e la varietà delle destinazioni turistiche europee e promuovere quelle destinazioni dove gli obiettivi di crescita economica sono in sintonia con la sostenibilità sociale, culturale ed ambientale del turismo. Il tema scelto dalla Commissione europea per questa quinta edizione era la riconversione dei siti: hanno quindi potuto presentare la propria candidatura amministrazioni statali e regionali, enti locali e soggetti responsabili della gestione di aree dismesse – industriali, militari, geo-minerarie, o simili – e riconvertite a fini turistici”.
Molto soddisfatto per il risultato raggiunto il presidente Luca Agresti: “Ci abbiamo lavorato molto al progetto Eden e la notizia di questa “promozione” e degli apprezzamenti non era scontata. L’accreditamento del nostro geoparco, ad ogni livello, prosegue quindi in modo spedito, di concerto con gli enti locali”. Due parole anche dal presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras: “Siamo stati il 38° parco in Europa ed il 67° nel mondo ad entrare a far parte del network Unesco. Ora, dopo un ulteriore percorso di accreditamento abbiamo ottenuto il logo Eden, cioè l’adesione ad un altro ristretto circuito culturale e turistico di grande interesse, quello dei luoghi, delle destinazioni dove gli obiettivi di crescita economica sono in sintonia con la sostenibilità sociale, culturale ed ambientale del turismo”.

lunedì 27 giugno 2011

Nuovo Direttore al Parco Adamello-Brenta

Roberto Zoanetti, 51 anni, è il nuovo Direttore del Parco Naturale dell'Adamello Brenta – Adamello Geopark della Rete Unesco. Prende il posto di Claudio Ferrari, che ha ricoperto tale incarico per 10 anni.
Ferrari ha assunto un nuovo incarico in Provincia dove si occuperà del coordinamento delle aree protette del Trentino, e in particolar modo dei siti dolomitici riconosciuti dall'Unesco.
Ai due valenti dirigenti il più cordiale in bocca al lupo dalla redazione di HeartonEarth Report.

Terminata l'ispezione dei Commissari Unesco / Parco Apuane: si attende il verdetto

Mister Ilias Valiakos e Madame Martina Paskova sono ripartiti di buon'ora questa mattina dall'aeroporto di Pisa alle rispettive residenze dopo i tre giorni in cui hanno ispezionato il Parco delle Apuane per l'esame decisivo al suo ingresso nella Rete europea dei Geoparchi Unesco.
Da venerdi scorso, i due commissari hanno visitato le strutture e i siti del Parco, incontrando tra l'altro gli amministratori della zona e numerosi operatori economici che hanno supportato la candidatura di quello che potrebbe a settembre diventare l'ottavo Geoparco Unesco italiano.
Come di consueto, i due ispettori internazionali hanno mantenuto il più stretto riserbo sulle loro risultanze, ma negli ambienti del Parco si respira un cauto ma giustificato ottimismo.
Adesso la palla passa all'Advisory Committee (il Comitato ristretto, in cui siede per l'Italia Maurizio Burlando) e poi al Coordination Committe, che si riuniranno dal 13 al 15 settembre in Norvegia. Il responso sarà poi comunicato ufficialmente nel corso dell'Assemblea Plenaria, che si terrà presso il Geo Norvegica Park dal 15 al 17 settembre.
Sempre in quella data si saprà se il Geoparco della Sardegna avrà superato l'ispezione di riconferma. E allora, non resta che aspettare: lo champagne è già in frigo.

TUSCAN MINING GEOPARK: I BAGNETTI: UN COLOSSO DAI PIEDI D'ARGILLA

di FILIPPO FORTE
La sua ristrutturazione costò circa due milioni e mezzo di euro: “inaugurata” con una solenne cerimonia il 6 settembre 2008, la sede dei Bagnetti di Gavorrano doveva essere il “fiore all'occhiello” del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere.
Centro Direzionale, salone convegni, Museo della memoria, enoteca e Centro espositivo d'Arte Moderna: una location all'avanguardia, la “Porta” d'ingresso al Tuscan Mining Geopark. Questo nei progetti; nella realtà, invece, un gigante dai piedi d'argilla, un Titanic arenato nelle Rocce.
Senza impianto di riscaldamento e di ventilazione, mai veramente entrato in funzione a pieno regime. Aperto solo per le “grandi occasioni”. Qualcuno, perfidamente, l'aveva definita Operazione Smoke in the eyes (fumo negli occhi); altri, altrettanto perfidi ma più pragmatici, l'avevano ribattezzato “Alcatraz”. Ed effettivamente, in quest'ultimo periodo, ha dato più l'impressione di una “prigione di massima sicurezza” che di un Parco, dalla quale scappare...
Il nuovo Sindaco di Gavorrano, Massimo Borghi, non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni: via l'enoteca, niente Museo, ma quale esposizioni... Lì ci vede bene la nuova sede comunale. E l'ha detto chiaramente fin dal suo insediamento. Che importa se il Direttorissimo, “Dea ex Machina” del Parco e del Teatro delle Rocce, ha altre idee? Tra i due non corre buon sangue. Ma Borghi ha vinto, anzi stravinto, le elezioni e vuol togliersi qualche sasso (pardon: roccia...) dalle scarpe.
E quindi, eccoci probabilmente giunti all'ultima puntata di una estenuante telenovela. Al posto di turisti, sculture ed attività teatrali ci saranno certificati di residenza e visure catastali.
Immobile, il “Gigante” bianco sarà sempre lì: imperituro monumento al Futuro (im)possibile.

TUSCAN MINING GEOPARK: ALESSANDRA CASINI LASCIA GAVORRANO?

(s. p.) - Partiamo dai dati di fatto: Alessandra Casini è un ottimo manager, stimata ed ambita da tutti. E' apprezzata dirigente del Comune di Gavorrano, dove ricopre l'incarico di Direttore dell'Istituzione Comunale “Laboratorio GavorranoIdea” e in tal senso dirige anche il Teatro delle Rocce. Contestualmente, da sei anni ha assunto l'incarico di Coordinatrice delle “Porte” del Parco Nazionale Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere, dal 3 ottobre scorso Tuscan Mining Geopark della Rete Unesco (attenzione: questo passaggio è vitale per comprendere tutto il resto).
Da circa un anno, è sottoposta ad una “corte” serrata da parte della Provincia di Grosseto dove il Presidente Marras le vuole affidare un importante ruolo manageriale. Tanto che diversi mesi fa ha partecipato (e brillantemente superato) un esame abilitativo. Tuttavia, ha fin qui sempre respinto le allettanti “avances”, preferendo dedicarsi al Parco e alla sua “creatura” prediletta che è il Teatro delle Rocce, e smentendo sempre le indiscrezioni circa un suo trasloco a Piazza Dante.
Qualcuno dirà: sono affari suoi, e poi – dato che la Provincia è un Ente del Consorzio del Parco – nulla osterebbe a che lei continuasse nelle sue mansioni di Direttore ai Bagnetti. Il fatto è che le cose non stanno esattamente così, e il reiterarsi di tali indiscrezioni – per di più corroborate da sostanziali indizi – non fanno altro che alimentare i dubbi e le incertezze circa il futuro stesso del Geoparco.
Per capire bene la questione, occorre precisarne il contesto:
a) Gavorrano è la sede istituzionale del Parco delle Colline Metallifere e l'edificio dei Bagnetti ne ospita uffici e Centro Direzionale;
b) Il tutto è regolato da una Convenzione stipulata tra Parco e Comune di Gavorrano, in base alla quale quest'ultimo ottiene dal Parco un contributo per i servizi tecnico-amministrativi erogati;
    c) Tra questi, figura anche il “coordinamento delle Porte del Parco”
Insomma, è al Comune di Gavorrano che viene affidato il ruolo di “coordinatore delle Porte”. La Casini ricopre tale incarico, quindi, in quanto funzionario di esso: se dovesse passare alle dipendenze della Provincia, non potrebbe più rivestire tale mansione perchè la sua non è una nomina personale. Peraltro, la qualifica di Direttore con cui viene omaggiata, ufficialmente non esiste: il Parco non ha una sua pianta organica, e comunque per insediarne uno ci vorrebbe un concorso pubblico.
In buona sostanza: se la Casini lascia Gavorrano, il Comune dovrà nominare un nuovo coordinatore delle “Porte”. Con tutti i problemi del caso. E' evidente che per la struttura del Parco sarebbe un brutto colpo, forse letale. La Casini è difficilmente rimpiazzabile. Né sarebbe pensabile sostituirla con tecnici di altri Comuni o della Provincia: come detto, il “coordinamento” spetta al municipio gavorranese. A meno che non si modifichi la Convenzione tra Parco e Comune: in tal caso, però, Gavorrano dovrebbe rinunciare ad una fetta del contributo. Ma a quel punto verrebbe rimesso tutto in discussione e potrebbe innescarsi una pericolosa reazione a catena: è evidente che il “coordinamento delle Porte” è strettamente connesso alla sede del Parco. Ed ospitarla significa ricevere nelle proprie casse dai 100 ai 150.000 euro, oro colato per piccoli comuni come quelli delle Colline Metallifere in tempo di finanza “lacrime e sangue”. Quindi, c'è il rischio che gli equilibri faticosamente raggiunti a suo tempo fra i vari enti locali del Consorzio vengano a saltare, in un momento peraltro periglioso, senza Comitato di Gestione e con un Presidente in scadenza tra un mese. E potrebbe scattare una “guerra di successione” per prendere il posto di Gavorrano, con Massa Marittima in pole-position...
Tanto più che il Sindaco Borghi ha già fatto intendere che ai Bagnetti vuole installarci gli uffici comunali. Idea, questa, incompatibile con i progetti museali della Casini: e questa sarebbe stata l'ultima di una serie di “incomprensioni” tra i due che avrebbe alla fine spinto la coordinatrice ad accettare l'incarico in Provincia.
E' probabile che ciò possa avvenire dopo la riunione del Coordination Committe dell'EGN – dove la Casini siede in rappresentanza del Parco – prevista durante l'Assemblea Plenaria dell'European Geoparks Network, in programma in Norvegia a metà settembre: l'ultimo atto di presenza prima del “distacco”. Dopo di che, chissà? Per quella data, forse ci sarà un nuovo Presidente, un nuovo Comitato, una nuova sede: ma ci sarà il Parco?
*****

TUSCAN MINING GEOPARK: E l'ultimo chiuda la porta...

di ALESSANDRO BALDASSERINI
Quello che non è riuscito al Ministro Calderoli nel 2009, quando tentò in tutte le maniere di inserire il Parco tecnologico archeologico delle Colline Metallifere nell'elenco degli Enti inutili da cancellare, sembra che stia per concretizzarsi – non so con quale e quanta consapevolezza da parte degli attuali protagonisti – a breve.
Ma prima di addentrarci nel merito della questione, sarà bene fare definitivamente chiarezza su due punti. Il primo: se e quando qualcuno – forse lo stesso Ministro Prestigiacomo – scriverà la

parola “Fine” è giusto si sappia che penna ed inchiostro sono “Made in Maremma”. Il secondo: sappiamo per certo che al Ministero dell'Ambiente leggono “mooolto” attentamente il nostro Report e quando qualcuno ci chiede perchè da Roma non vi sia mai una presa di posizione, fosse anche per smentire quanto scriviamo, è facile rispondere loro. Perchè in Viale Cristoforo Colombo sono perfettamente consci di essere nel torto e fanno affidamento sulla “compiacenza” delle istituzioni locali, e sulla cortina di silenzio stesa dagli organi di stampa ad esse collegati per quieto vivere, per troncare e sopire ogni tentativo di fare chiarezza.
Sebbene noi si stia da tempo sollevando il caso, avete forse sentito negli ultimi tre mesi levarsi la voce di qualche Ente locale, dichiarazione di sindaco o assessore o esponente politico di qualsiasi
estrazione in merito a questa sconcertante vicenda? Oppure avete letto o visto servizi sui giornali o televisioni che operano in Provincia di Grosseto?
Tutto tace. E nel silenzio, l'opera sta per andare a compimento, con buona pace di tutti.
E dunque, smontato un pezzo dopo l'altro, del Parco non è rimasto che l'ultimo puntello: e se tirato via anche quello, l'edificio crollerà definitivamente. Nel numero precedente avevamo metaforicamente scritto delle “Rocce” che rischiano di tramutarsi in macerie, ma non immaginavamo che il processo di sgretolamento fosse ad uno stadio così avanzato...
Abbiamo parlato di “ultimo puntello”, ma in realtà si tratta dell'architrave: eh sì, il Direttorissimo (sapete di chi sto parlando...) regge da solo – in assenza del Comitato e con un Presidente in altre faccende affaccendato e ormai prossimo alla scadenza – tutto il peso del Parco. E che lo faccia con passione e con alta professionalità è tutto a suo merito.
Bene: da alcuni giorni hanno ripreso a circolare indiscrezioni – peraltro già a suo tempo smentite – circa un suo possibile approdo in Provincia per assumere un importante e prestigioso incarico manageriale, corredato da altrettanto prestigioso compenso. Intendiamoci: le indiscusse capacità professionali e manageriali più e più volte dimostrate sono tali che esso non solo sarebbe giustificato ma persino inferiore al suo valore. Parliamo di un dirigente apprezzato e stimato in tutta l'Europa dei Geoparchi: ci sono Enti e Parchi che farebbero carte false per ingaggiarlo e a pochi chilometri da Gavorrano, in terra già livornese, c'è ancora chi si morde i gomiti per esserselo lasciato scappare. Un po' come se il Barcellona lasciasse andare Leo Messi al Real Madrid a parametro zero!
Il punto, comunque, non è questo. Il fatto è che – se e quando – il Direttorissimo (e scriviamo ciò con stima ed amicale ironia) dovesse lasciare Gavorrano per Grosseto, come i “boatos” sembrerebbero lasciar intendere, al Parco verrebbe a crearsi un vuoto forse incolmabile ma, soprattutto, si innescherebbe una reazione a catena tale da rimettere tutto in discussione, compresa l'ubicazione della sede e probabilmente la sua stessa esistenza. Nei servizi susseguenti spieghiamo con dovizia di particolari come e perchè: qui preme solo sottolineare come questa che è più di un'ipotesi rappresenterebbe l'atto finale dello smantellamento del Parco e del suo staff avviato un anno fa. A quel punto, svuotati di tutto, il destino dei Bagnetti (e quindi dell'intero Progetto ideato da Corsi) sarebbe ineluttabilmente segnato. A smobilitazione effettuata, nell'andare via, l'ultimo chiuda almeno la porta.
P. S.: Sai che invidia, il Calderoli...

venerdì 17 giugno 2011

COLPO DI SCENA: SALTA SPETTACOLO DI DARIO FO AL TEATRO DELLE ROCCE - IL 5 AGOSTO E' IN PROGRAMMA UNA SERATA CON MARCO PAOLINI

GAVORRANO - Colpo di scena: lo spettacolo di Dario Fo in programma
questa estate al Teatro delle Rocce di Gavorrano è saltato. La notizia
è ufficiale, diramata dall'agente del Premio Nobel motivando
l'annullamento con non meglio specificati "motivi di salute".
Il cartellone del Festival delle Rocce subisce un duro colpo; comunque
rimangono altre date importanti: oltre al violinista Salvatore
Accardo, è stata confermato per la sera del 5 agosto lo spettacolo di
Marco Paolini

giovedì 16 giugno 2011

ESCLUSIVO: DARIO FO AL TEATRO DELLE ROCCE

di RICCARDO di ROBILANT
Il nostro articolo "Le Rocce si stanno sgretolando" deve
aver urtato qualche suscettibilità (vedi Report n° 38) e qualcosa si è
mosso.
Avevamo scritto: "Malgrado i suoi notevoli, ed ammirevoli, sforzi però
la casa sta mostrando (Alessandra Casini, ndr) qualche crepa e qualche
segno di cedimento. Il Teatro delle Rocce, ad esempio, sua “creatura”,
rischia di sgretolarsi. Il cartellone estivo 2011 è incerto, il palco
rischia di rimanere desolatamente vuoto. Tra l'altro, il designato
nuovo presidente di “GavorranoIdea”, Barbi, ha lasciato intendere di
avere idee un po' divergenti dalle sue per quanto riguarda l'utilizzo
della struttura. Così come non è un mistero che il riconfermato
sindaco Massimo Borghi la pensi diversamente su come riorganizzare la
sede dei Bagnetti che ospita il Centro Direzionale del Parco. Staremo
a vedere2.
Ed infatti, da ambienti vicini al Teatro ci giunge adesso notizia di
un vero "Scoop" che diamo in esclusiva: il Festival del Teatro delle
Rocce 2011 si terrà, dal 6 luglio al 15 agosto (date da verificare) e
nel programma è inserito - verosimilmente ad agosto - uno spettacolo
del Premio Nobel Dario Fo.
Una vera "chicca" che conferma l'importanza e il prestigio di questo
Teatro. Peccato solo che nel sito www.teatrodellerocce.it la notizia
non appaia: il cartellone c'è, ma è quello del 2010...
Diamo quindi con piacere in anteprima questa bella notizia a tutti gli
appassionati ed "aficionados" del Teatro delle Rocce, e magari anche
al Presidente di "GavorranoIdea" Barbi e al Sindaco di Gavorrano
Borghi.
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Turismo sostenibile: quale opportunità per la provincia di Grosseto?

Domani 17 giugno, presso il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, si terrà l’ultimo di una serie di incontri organizzati nell’ambito del progetto europeo “NJESDCOM -Nuove professionalità attraverso le competenze per lo sviluppo sostenibile”. L’incontro si terrà il 17 giugno, a Gavorrano, località Bagnetti, Piazzale +240, sede del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane e sarà dedicato al tema Turismo sostenibile: quali opportunità per la provincia di Grosseto?”.
Interverranno Francesco Tapinassi, direttore APT Grosseto, su “Turismo in Maremma: lo stato dell'arte e modelli di sviluppo. Un'attenzione particolare al Turismo Sostenibile e alla promozione Web 2.0”; Alessandra Casini, direttore Parco Archeologico Tecnologico delle Colline Metallifere Grossetane, su “La rete Europea dei Geoparchi UNESCO: una reale opportunità per il nostro territorio”; Massimo Bucci, amministratore Toscana Food & Gourmet, “Manifesto per un ‘parco del gusto’ nell’alta Maremma”; Fabrizio Santini e Mario Matteucci, LEA “La Finoria”, su “Turismo Sostenibile: una prospettiva economica in provincia di Grosseto”.

La rivoluzione del 2.0 – osserva Francesco Tapinassi, direttore APT Grosseto – ha consentito l’affermarsi della condivisione della travel experience. Essere 2.0 significa mantenere alta la propensione all’ascolto, utilizzare la tecnologia per scambiare opinioni e conversare passando da una comunicazione unidirezionale, tipica del monologo ad una bidirezionale, che caratterizza il dialogo. Attraverso partenariati e progetti partecipati siamo entrati in contatto con community che hanno, nella sostenibilità e nel rispetto dell’ambiente, sistemi valoriali condivisi.
La Maremma ha tutte le potenzialità per esprimere elementi di eccellenza sia nell’innovazione della
comunicazione che nell’offerta turistica, da sempre fortemente legata alla valorizzazione del proprio territorio.
L’interesse per questa nuova metodologia di marketing – conclude Tapinassi – sollecita anche ad entrare in sintonia con l’idea di ecosistema turistico, in logiche win-win, in cui solo la compartecipazione di tutti gli attori della filiera turistica consente di tener il passo dei competitori internazionali, che hanno fatto delle logiche promozionali sistemiche il primario motivo del loro successo”.