Un decreto contra personam da annullare e riformulare
“Un ciclo si è chiuso ma devo tutelare la deontologia professionale mia e di tanti altri colleghi”
Ho lavorato negli uffici stampa e ne ho diretti per oltre 25 anni: conosco, pertanto, le regole del gioco e non mi sono mai sottratto alle logiche perverse – ma in un certo qual modo giustificate – dello spoil system.
Non l'ho fatto neanche nella mia ultima esperienza professionale al Parco Nazionale delle Colline Metallifere quando, capito di essere predestinato (caso più unico che raro e di cui ora mi potrei perfino vantare) ad una “epurazione” bipartisan , ho preferito togliere il disturbo.
L'ho già detto e lo ripeto: considero quello al Tuscan Mining Geopark un ciclo chiuso. Quindi la notizia del bando di selezione per il nuovo addetto stampa mi ha lasciato completamente indifferente. Però...
Però quel bando è un palese decreto contra personam, contravvenendo le normative vigenti in materia, congegnato per uno scopo che lascio facilmente immaginare ma il cui effetto è quello di ledere la deontologia e le capacità professionali di tanti colleghi “tagliati fuori” loro malgrado.
Siccome ho una dignità e un curriculum da difendere, propongo pubblicamente un gentlemen agreement al Presidente del Parco: Luca Agresti ritiri ed annulli quel bando e ne riformuli uno con le debite correzioni e consono ad un rispettoso modus vivendi, ed io assumo fin d'ora l'impegno a non presentare la mia candidatura per quell'incarico.
Mi sembra una proposta ragionevole, anche e soprattutto a tutela di tutti quegli incolpevoli colleghi che verrebbero penalizzati da questo bando contra personam che non fa onore a chi l'ha escogitato.
Alessandro Baldasserini
P.S.: E' ovviamente un esempio paradossale, ma serve per comprendere: Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Francesco Storace. Ecco tre giornalisti che non potrebbero partecipare alla selezione...
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