di ALESSANDRO BALDASSERINI
Quello che non è riuscito al Ministro Calderoli nel 2009, quando tentò in tutte le maniere di inserire il Parco tecnologico archeologico delle Colline Metallifere nell'elenco degli Enti inutili da cancellare, sembra che stia per concretizzarsi – non so con quale e quanta consapevolezza da parte degli attuali protagonisti – a breve.
Ma prima di addentrarci nel merito della questione, sarà bene fare definitivamente chiarezza su due punti. Il primo: se e quando qualcuno – forse lo stesso Ministro Prestigiacomo – scriverà la
parola “Fine” è giusto si sappia che penna ed inchiostro sono “Made in Maremma”. Il secondo: sappiamo per certo che al Ministero dell'Ambiente leggono “mooolto” attentamente il nostro Report e quando qualcuno ci chiede perchè da Roma non vi sia mai una presa di posizione, fosse anche per smentire quanto scriviamo, è facile rispondere loro. Perchè in Viale Cristoforo Colombo sono perfettamente consci di essere nel torto e fanno affidamento sulla “compiacenza” delle istituzioni locali, e sulla cortina di silenzio stesa dagli organi di stampa ad esse collegati per quieto vivere, per troncare e sopire ogni tentativo di fare chiarezza.
Sebbene noi si stia da tempo sollevando il caso, avete forse sentito negli ultimi tre mesi levarsi la voce di qualche Ente locale, dichiarazione di sindaco o assessore o esponente politico di qualsiasi
estrazione in merito a questa sconcertante vicenda? Oppure avete letto o visto servizi sui giornali o televisioni che operano in Provincia di Grosseto?
Tutto tace. E nel silenzio, l'opera sta per andare a compimento, con buona pace di tutti.
E dunque, smontato un pezzo dopo l'altro, del Parco non è rimasto che l'ultimo puntello: e se tirato via anche quello, l'edificio crollerà definitivamente. Nel numero precedente avevamo metaforicamente scritto delle “Rocce” che rischiano di tramutarsi in macerie, ma non immaginavamo che il processo di sgretolamento fosse ad uno stadio così avanzato...
Abbiamo parlato di “ultimo puntello”, ma in realtà si tratta dell'architrave: eh sì, il Direttorissimo (sapete di chi sto parlando...) regge da solo – in assenza del Comitato e con un Presidente in altre faccende affaccendato e ormai prossimo alla scadenza – tutto il peso del Parco. E che lo faccia con passione e con alta professionalità è tutto a suo merito.
Bene: da alcuni giorni hanno ripreso a circolare indiscrezioni – peraltro già a suo tempo smentite – circa un suo possibile approdo in Provincia per assumere un importante e prestigioso incarico manageriale, corredato da altrettanto prestigioso compenso. Intendiamoci: le indiscusse capacità professionali e manageriali più e più volte dimostrate sono tali che esso non solo sarebbe giustificato ma persino inferiore al suo valore. Parliamo di un dirigente apprezzato e stimato in tutta l'Europa dei Geoparchi: ci sono Enti e Parchi che farebbero carte false per ingaggiarlo e a pochi chilometri da Gavorrano, in terra già livornese, c'è ancora chi si morde i gomiti per esserselo lasciato scappare. Un po' come se il Barcellona lasciasse andare Leo Messi al Real Madrid a parametro zero!
Il punto, comunque, non è questo. Il fatto è che – se e quando – il Direttorissimo (e scriviamo ciò con stima ed amicale ironia) dovesse lasciare Gavorrano per Grosseto, come i “boatos” sembrerebbero lasciar intendere, al Parco verrebbe a crearsi un vuoto forse incolmabile ma, soprattutto, si innescherebbe una reazione a catena tale da rimettere tutto in discussione, compresa l'ubicazione della sede e probabilmente la sua stessa esistenza. Nei servizi susseguenti spieghiamo con dovizia di particolari come e perchè: qui preme solo sottolineare come questa che è più di un'ipotesi rappresenterebbe l'atto finale dello smantellamento del Parco e del suo staff avviato un anno fa. A quel punto, svuotati di tutto, il destino dei Bagnetti (e quindi dell'intero Progetto ideato da Corsi) sarebbe ineluttabilmente segnato. A smobilitazione effettuata, nell'andare via, l'ultimo chiuda almeno la porta.
P. S.: Sai che invidia, il Calderoli...
Nessun commento:
Posta un commento