lunedì 27 giugno 2011

TUSCAN MINING GEOPARK: I BAGNETTI: UN COLOSSO DAI PIEDI D'ARGILLA

di FILIPPO FORTE
La sua ristrutturazione costò circa due milioni e mezzo di euro: “inaugurata” con una solenne cerimonia il 6 settembre 2008, la sede dei Bagnetti di Gavorrano doveva essere il “fiore all'occhiello” del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere.
Centro Direzionale, salone convegni, Museo della memoria, enoteca e Centro espositivo d'Arte Moderna: una location all'avanguardia, la “Porta” d'ingresso al Tuscan Mining Geopark. Questo nei progetti; nella realtà, invece, un gigante dai piedi d'argilla, un Titanic arenato nelle Rocce.
Senza impianto di riscaldamento e di ventilazione, mai veramente entrato in funzione a pieno regime. Aperto solo per le “grandi occasioni”. Qualcuno, perfidamente, l'aveva definita Operazione Smoke in the eyes (fumo negli occhi); altri, altrettanto perfidi ma più pragmatici, l'avevano ribattezzato “Alcatraz”. Ed effettivamente, in quest'ultimo periodo, ha dato più l'impressione di una “prigione di massima sicurezza” che di un Parco, dalla quale scappare...
Il nuovo Sindaco di Gavorrano, Massimo Borghi, non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni: via l'enoteca, niente Museo, ma quale esposizioni... Lì ci vede bene la nuova sede comunale. E l'ha detto chiaramente fin dal suo insediamento. Che importa se il Direttorissimo, “Dea ex Machina” del Parco e del Teatro delle Rocce, ha altre idee? Tra i due non corre buon sangue. Ma Borghi ha vinto, anzi stravinto, le elezioni e vuol togliersi qualche sasso (pardon: roccia...) dalle scarpe.
E quindi, eccoci probabilmente giunti all'ultima puntata di una estenuante telenovela. Al posto di turisti, sculture ed attività teatrali ci saranno certificati di residenza e visure catastali.
Immobile, il “Gigante” bianco sarà sempre lì: imperituro monumento al Futuro (im)possibile.

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