di SACHA PAGANINI
Calendario alla mano, il rischio di scadere nel ridicolo è quanto mai probabile. Il conto alla rovescia è cominciato: e se non interviene un decreto di proroga del Ministro, che non si nega mai a nessuno
(tranne Hubert Corsi...), tra poco verrà registrato un nuovo record. Quello, cioè, di un Comitato di Gestione che scade prima ancora di avere avuto il tempo di essersi insediato. Un record imbattibile.
A rileggere oggi le cronache di un anno fa si avverte un forte senso di straniamento. A quei tempi, le polemiche per il rinnovo del Comitato del Parco Nazionale delle Colline Metallifere tenevano banco: interrogazioni parlamentari, comunicati, dichiarazioni di fuoco. Adesso, su tutto ciò, è caduto un mesto velo di imbarazzato silenzio. A fine luglio scadrà il mandato del Presidente Agresti e, con esso, decadrà il Comitato mai nato.
Eppure... Eppure dodici mesi fa i toni erano ben diversi. Prendiamo la Provincia: la candidata era l'Assessore alla Cultura Cinzia Tacconi; poi SEL rivendica il posto per il suo consigliere Baldanzi. A quel punto, il Presidente Marras per tagliare la testa al toro si autonomina. Riempita la casella, si passa a quella del rappresentante dei Sindaci. Quello di Gavorrano, Massimo Borghi, prima mette il veto sulla riconferma del suo predecessore Alessandro Fabbrizzi poi, per superare la fase di stallo, acconsente ad appoggiare la candidatura di Lidia Bai.In segno di riconoscenza, il PD a settembre lo sfiducia e il Comune viene commissariato. Borghi a maggio si riprenderà la rivincita, rieletto a furor di popolo. Gavorrano però rimane senza rappresentanza, dato che per la Comunità Montana viene indicato il Sindaco di Montieri Marcello Giuntini. Tutto a posto? No, manca il rappresentante della Regione Toscana. Sembra spuntare nuovamente Fabbrizzi, poi a dicembre il nodo viene finalmente sciolto con la scelta che cade sull'Assessore all'Ambiente Annarita Bramerini. Il giorno 7 dicembre, un comunicato afferma che ora “il Comitato è nel pieno della sua rappresentatività e può iniziare la sua attività”. Da quel momento, come il DC-8 di Ustica, scompare dai radar...
Manca la firma del Ministro Prestigiacomo sul decreto di nomina. I mesi passano e a febbraio HeartonEarth Report solleva il caso. Si scopre che manca ancora l'indicazione del rappresentante del Ministero dei Beni Culturali. Strano, dato che per prassi tale incarico spetta al Direttore dei Beni Culturali della Toscana. Da notare che, nel frattempo, a gennaio il Ministro ha prorogato il Comitato del Parco “gemello” dell'Amiata, dove il neo-direttore Maddalena Ragni ha preso il posto del predecessore Mario Augusto Lolli Ghetti. Considerato che, per quanto riguarda i Beni Culturali, i nomi collimano anche per il Parco delle Colline Metallifere, non si capisce dove sia l'intoppo. Ah già, la lettera... Quella smarrita nei meandri del Ministero e che salta fuori il 27 febbraio. Che sbadati quelli dei Beni Culturali. Qui comincia un grottesco scarica-barile su chi competa l'indicazione per la nomina. Il 13 marzo il Ministero scrive al Direttore Ragni: la quale, non potendosi certo autonominare, la rispedisce al mittente. Tocca al Ministro, che nel frattempo è cambiato: via il depresso Bondi, ecco lo scettico Galan (“io ai Beni Culturali? Mai! Mica voglio fare la fine di Bondi...”). Ma di dare il nominativo alla Prestigiacomo non se ne parla. Domanda: ma se non conoscono la procedura, come avranno fatto a risolvere nel giro di una settimana la nomina per il Parco dell'Amiata? Mah...
Si scomoda perfino il Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, che telefona prima alla Prestigiacomo e poi a Galan. Ma il tempo passa, tutto tace. A metà giugno si comincia a guardare il calendario: ancora un po' e il record verrà stabilito. Ma gli ottimisti non demordono: in fondo, una proroga non si nega a nessuno. Salvo non chiamarsi Corsi...
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