GAVORRANO – È dalla sede del Parco delle Colline Metallifere a Gavorrano che il Partito democratico lancia le sue proposte per dare una nuova spinta alle attività dei parchi tematici e garantire un futuro a tutte quelle realtà che, come in Maremma, sono nate negli utlimi anni.
A differenza dei parchi “classici”, a carattere naturalstico, nati per tutelare ambiente e biodoversità, le realtà come il Geoparco delle Colline Metallifere, in Italia ce ne sono cinque, non sono state considerate nella normativa sui parchi nazionali. La legge risale al 1991 e nell’ultima parte della legislatura che si è appena conlsusa è stata modificata in Senato, ma non ancora approvata definitivamente.
Per colmare questo “deficit” normativo Luca Sani, deputato uscente e candidato del Pd, ha presentato, poco prima dello scioglimento delle Camere, un disegno di legge. Proposte che Sani ha illustrato oggi a Gavorrano insieme con Raffaella Mariani, deputata e Pd e capogruppo nella commissione Ambiente, e a Giampiero Sammuri, presidente di Federpachi.
«C’è bisogno di rendere più stabile la struttura dei parchi tematici con una legge che ne preveda l’esistenza così come la copertura finanziaria perché noi crediamo che possa essere una opportunità di sviluppo e crescita del territorio». IN questo senso come indicato anche da Sammuri le proposte di Sani potrebbero essere inserite direttamente nella legge naizonale. «La norma, la 394, sarà in discussione alla Camera – dice Sammuri – già ad inizio legislatura e questo significa che potrà essere modificata in modo che contenga indicazioni sui parchi minerari e geologici e che individui l’organo ente parco anche per queste realtà».
L’inserimento anche dei parchi minerari nella legge nazionale consentirebbe di poter accedere al fondo nazionale delle risorse gestite direttamente dal ministero dell’ambiente, mentre fino ad oggi il Parco delle Colline Metallifere, nato nel 2002, deve attendere ogni anno che siano stanziati fondi direttamente dalla legge finanziaria. Una situazione di incertezza che pesa in modo evidente sul futuro del Parco e che sarebbe risolta se il quadro normativo cambiasse. «Questo – ha confermato Raffaella Maria – è l’impegno che ci prendiamo come Pd nella prossima legislatura»
All’incontro erano presenti anche i sindaci di Massa Marittima, Lidia Bai, di Montieri, Marcello Giuntini e la prosindaco di Gavorrano Elisabetta Iacomelli.
Diego Accardo
RispondiEliminaMassa Marittima 9 febbraio 2012
Rilancio dei GeoParchi Minerari e riforma della Legge nazionale 394/91 sulle aree naturali protette
E’ bene che si parli di rilancio dei GeoParchi Minerari, ma è interessante capire la proposta del Pd nel contesto della riforma della legge 394/91 sui Parchi.
Per capire i contenuti della norma, penso sia utile rileggere l’appello lanciato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), Italia Nostra, Mountain Wilderness, Lipu e Wwf, pubblicato a pagamento sui principali quotidiani nel gennaio 2012. In questo appello le associazioni ambientaliste, manifestavano la loro contrarietà alle modifiche proposte, che rischiano di stravolgere i principi fondamentali della legge quadro sui Parchi (leggi > http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=14306).
Naturalmente, nessuno mette in discussione l’esigenza di fare un bilancio della legge 394 dopo 20 anni, tanto più che in questi ultimi anni l’interesse per i temi della natura e del territorio hanno assunto una centralità senza precedenti. Siamo di fronte a una svolta epocale e una riflessione per migliorare la legge 349 alla luce del nuovo contesto sociale, economico e culturale è necessaria. Non fosse altro che per adeguare la Legge alla normativa Europee in materia di tutela del patrimonio e alla Convenzione sul Paesaggio che ha rivoluzionato il concetto di paesaggio, senza poi dimenticare le Agende 21 e i protocolli sul cambiamento climatico.
Ma il rischio - come ricordava Giovanni Valentini su La Repubblica del 27 gennaio 2012 in un articolo intitolato “ No ai parchi nelle mani dei partiti” - è che in nome dell’efficienza e dello “sviluppo”, il tutto si risolva in una questione di poltrone. Infatti le proposte di riforma della Legge entrano esclusivamente nel merito della rappresentanza negli Enti di gestione e delle procedure di nomina. E’ a questo punto un passaggio delicato, correlato alle nomine, e vitale per la protezione delle aree, è quella relativa al governo sul territorio e alla sorte dei Piani Parchi, che oggi sostituiscono come prescrive la 394 ogni altro strumento di pianificazione dell’ente locale.
E allora, in questo contesto come si configura la proposta del Pd e Federparchi di inserire i Geo-Parchi Minerari nella legge 394?
Mi auguro che il Partito Democratico e Luca Sani, prima di avviare nella nuova legislatura l’iter di riforma della 394, aprano una riflessione con i territori e con tutte le associazioni e i comitati ambientalisti. Tanto più che, a settembre proprio in Italia nel Cilento si terrà la XII Conferenza Europea dei Geoparchi sotto gli auspici dell’Unesco