lunedì 9 luglio 2012

GEOPARCO SARDEGNA / LA FUMATA GRIGIA E LA "MANO DIVINA"


di ALESSANDRO BALDASSERINI
Il “crampo alla mano” deve essere una malattia contagiosa. Affetto da questo morbo, il Governatore della Sardegna Ugo Cappellacci deve averlo trasmesso al Ministro dell'Ambiente Corrado Clini se, nel corso del tanto sospirato incontro a Roma, il Protocollo d'Intesa per porre fine alla quinquennale gestione commissariale del Parco geominerario della Sardegna non è stato firmato, come nelle legittime aspettative delle Associazioni della Consulta che la sollecitano da ormai più di nove mesi. Anzi, in questo atteso “faccia a faccia”, della fatidica questione non se ne è proprio parlato, sebbene fosse stato lo stesso Ministero a porla sul tavolo come premessa per il rilancio del Parco. Insomma, dal vertice si è usciti con una “fumata grigia” che lascia le cose come stanno. Unico “contentino”, una congiunta dichiarazione d'intenti per “promuovere il Parco a eccellenza europea”, con una non meglio specificata iniziativa di “largo respiro” per rilanciarne l'immagine e l'attività. Come suol dirsi, acqua fresca. Apprezziamo lo sforzo, per carità, ma ci vuol ben altro: perchè il tempo stringe e la situazione, come spieghiamo nei servizi seguenti, si sta deteriorando. Ora, possiamo capire la soddisfazione di Cappellacci, che continua a non pagare pegno; ma francamente non riusciamo a comprendere il Ministro Clini: se davvero crede nel Parco, deve accelerare i tempi. Serve subito una virata: o aspettiamo che la “mano divina” si posi, dopo quella di Schettino, sulla testa di Capppellacci?

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