di ALESSANDRO BALDASSERINI
Dunque, ci siamo: l'arbitro (il Coordination Committee dell'European Geoparks Network) ha dato il fischio d'inizio alla partita. Una partita, come si dice in gergo, da “dentro o fuori”. O la conferma nella Rete dei Geoparchi Unesco o l'esclusione, che rappresenterebbe una dolorosa sconfitta non solo per la Sardegna ma per l'Italia tutta.
Quando, a febbraio, lanciammo il grido d'allarme “Salviamo il Geoparco minerario della Sardegna, patrimonio di tutti noi”, non eravamo stati assaliti da una ventata di follia o da improvvida vis polemica. Era solo la constatazione di un “qualcosa” che, ineluttabilmente, stava incubando e che da lì a poco si sarebbe avverato. Era, soprattutto, il nostro modo di dare la “sveglia” a istituzioni ed opinione pubblica affinchè si mobilitassero a sostegno di questo “gioiello” patrimonio dell'Umanità che rischiava (e rischia), per dissennate non-scelte politiche, di essere declassato e “morire d'inedia”, secondo una immaginifica ma pertinente dichiarazione di un esponente politico isolano (se non ricordo male, il Presidente della Provincia del Medio Campidano).
Adesso, come detto, la partita ha avuto inizio. Una partita, sia ben chiaro, tutta da giocare. Forse, non tutto il male viene per nuocere: perchè i riflettori puntati dall'Unesco potrebbero essere la grande occasione per ridestare l'attenzione di Ministero, Regione, Enti Locali, organi d'informazione, su questo Parco che avrebbe dovuto essere l'orgoglio e il simbolo di riscatto per un'intera isola e che invece, da almeno due anni, si trascina tra incertezze ed indifferenza.
Ho, personalmente, molta stima (nonché simpatia, spero ricambiate...) per il Direttore, Luciano Ottelli, esperto nocchiero passato tra mille tempeste. Sono sicuro che, anche stavolta, saprà dirigere la barca in porto. Ma è necessario che “tutti”, nessuno escluso, facciano in questi mesi la loro parte. E se pensate che, in primo luogo, mi riferisca a Ministero dell'Ambiente e Regione Sardegna, ebbene: avete pensato bene...
Ma è importante anche il sostegno dell'opinione pubblica, delle forze politiche e delle rappresentanze economiche e sociali. E della stampa. Da parte nostra, per quel che ci compete, non lesineremo gli sforzi: tra cui, un'edizione in inglese del nostro Report, da destinare ai mass-media europei, per veicolare le “buone ragioni” per cui il Parco Geominerario della Sardegna deve restare nella Rete dei Geoparchi Unesco.
Perchè l'Italia vanta in Europa il maggior numero dei Geoparchi: sette. E vogliamo presto festeggiare l'ingresso dell'ottavo, non doverne registrare la riduzione a sei. Quindi, cari Prestigiacomo, Galan, Cappellacci e ci metto pure la Brambilla col Turismo, è giunta l'ora di scendere in campo per dare un senso al vostro ruolo. E basta con gli autogol...
P.s.: non sarà sfuggito, ai più attenti, che non ho fatto alcun riferimento al Forum Nazionale dei Geoparchi, coordinato da Maurizio Burlando. Il suo ruolo è (dovrebbe essere) determinante, se non altro in sede di Assemblea Plenaria. Sono fiducioso che non farà mancare il suo sostegno agli amici sardi. Ma è pretendere troppo sentire la sua voce, magari in occasione del prossimo Workshop che si terrà a metà maggio nel Geoparco delle Madonie, con un un comunicato stampa? Così, giusto per sentir battere un colpo.
www.italiangeoparksproject.it
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