mercoledì 27 aprile 2011

Telefonata di rettifica da parte di Luca Agresti BILANCIO DEL PARCO: “PRONTO A FIRMARLO”

Ma implicitamente ammette di essere “di fatto” il Commissario...
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Com'è bello dare la smentita
quando c'è collaborazione...
di ALESSANDRO BALDASSERINI
Di solito, i giornali pubblicano sempre malvolentieri una rettifica o, peggio ancora, una smentita. Noi no: proprio perchè crediamo in quello che scriviamo, e lo facciamo alla luce del sole e con spirito di servizio e di collaborazione, siamo lieti quando qualcuno ci segnala un'imprecisione o addirittura un errore. Perchè denota attenzione, rispetto, senso collaborativo. E perchè ci sprona a fare di più e meglio.
Dunque: stavolta le nostre “fonti” (solitamente molto attendibili e degne di fede) hanno, come si dice in gergo, “toppato”. Non cerco scuse: sono il direttore e me ne assumo tutte le responsabilità. E' successo che – dopo nemmeno un'ora dalla pubblicazione on-line del nostro Report n° 32 – io abbia avuto il piacere di ricevere la telefonata di Luca Agresti, Presidente del Tuscan Mining Geopark. Piacere doppio, dato che si è trattato della prima volta nella sua e mia vita...
Agresti, con tono cortese ed amichevole, ha tenuto a smentire recisamente le frasi che noi gli abbiamo attribuito tra virgolette. Non ha mai affermato di non voler firmare il Bilancio consuntivo ed anzi, stavolta le virgolette sono stato autorizzato a metterle, “essendo una persona che si assume sempre le proprie responsabilità, sono pronto ad approvarlo da solo nei giorni a venire” e prima della scadenza del 30 aprile. Quindi, la notizia che abbiamo “lanciato” nel nostro n° 32 è destituita di qualsiasi fondamento. Ne prendiamo atto e pubblichiamo la rettifica con lo stesso risalto con cui abbiamo dato spazio all'errata informazione. E lo facciamo senza bisogno di diffide o minacce di querele.
Bene, il nostro dovere lo abbiamo fatto. Vede, caro Presidente, come è facile chiarire gli equivoci quando c'è collaborazione e ci si scambia le informazioni? E' quindi lecito attendersi che, d'ora in avanti, il Parco inoltri i suoi comunicati anche alla nostra redazione? Ed è troppo chiedere che risponda alle nostre domande o richieste d'intervista?
Nel rispetto dei rispettivi ruoli, attendo fiducioso un suo autorevole cenno.
P.S.: Non me ne voglia, ma nella sua smentita c'è – implicitamente – una conferma a quanto da noi riportato. E cioè che lei gode di “poteri straordinari” che nessun altro Presidente ha. Di fatto, caro Agresti, ha ammesso di essere il “Commissario” del Parco e che quindi la presenza di un Comitato di Gestione è semplicemente ininfluente. Che sia nominato o no, lei può varare il bilancio da solo. E quindi ha il pieno e totale controllo dei poteri di spesa e pertanto può assumere tutti gli impegni che vuole. Non esistono vicepresidenti e consiglieri. Lei può portare avanti il Parco da solo.
Ed allora, tutti i lamenti e le recriminazioni sulla mancata nomina del Comitato sono da archiviare sotto la voce “lacrime di coccodrillo”. E questo, caro Agresti, non lo può smentire. In attesa di un'altra gradita telefonata, la saluto cordialmente. 

16.112 VOLTE “GRAZIE”!

16.112 VOLTE “GRAZIE”!

Il sito internet www.italiangeoparksproject.it - portale del
web-magazine "HeartonEarth Report/Geoparks News" - ha registrato nella
settimana dal 15 al 22 aprile il nuovo record di contatti. Un
autentico "boom" pari a 16.112 visualizzazioni.
Al netto dei contatti globali, il 47,96% ha riguardato la pagina
Facebook "ItalianGeoparksProject", il 38,67% si è collegato alla
sezione "Ultima Edizione" da dove è possibile scaricare l'ultimo
numero di HonE Report, mentre il restante 13,37% ha letto il blog
"CuorediTerra". "Lentamente ma costantemente - ha commentato il direttore, Alessandro Baldasserini - stiamo salendo nel numero di lettori e nelle posizioni sui motori di ricerca. Alcune nostre iniziative - vedi la campagna stampa a sostegno del Parco geominerario della Sardegna che rischia 
l'esclusione dalla Rete dei Geoparchi Unesco e quella riguardante la vicenda del Comitato di Gestione del Parco Nazionale delle Colline Metallifere - hanno attirato l'attenzione della pubblica opinione, a dimostrazione che il nostro progetto editoriale riscontra il gradimento del pubblico. Siamo molto soddisfatti e tutto questo ci
induce a stringere i tempi per il varo di due nuove iniziative: la pubblicazione della Guida dei Geoparchi Unesco italiani ed il rilancio del Premio letterario S. Barbara-Cuore di Terra sotto la veste di un
nuovo format che sta coinvolgendo importanti realtà letterarie nazionali".
Agresti: “Non mi assumo la responsabilità
di varare il Bilancio Consuntivo da solo”
Scaduti i termini si rischia il caos gestionale
di SACHA PAGANINI
Sabato 30 aprile scadono i termini di legge per approvare il Conto Consuntivo 2010. E nell'inarrestabile conto alla rovescia, nuovi ed imprevedibili scenari si stagliano all'orizzonte per il futuro del Tuscan Mining Geopark. Sì, perchè malgrado le recenti rassicurazioni e la “nota transitoria” inserita nel suo decreto di nomina che consentirebbe di farlo, il Presidente del Parco avrebbe deciso di non approvare il Bilancio senza il Comitato di Gestione.
Decisione, questa, che rischia di gettare il Parco Nazionale delle Colline Metallifere nel caos gestionale: perchè senza bilancio, è chiaro che l'attività economico-finanziaria dell'ente sarebbe bloccata e gli organismi decadrebbero. In tal caso, la prassi corrente prevede il commissariamento. Ma la questione è delicata e controversa: anche perchè, come detto e a suo tempo confermato dal Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, la “norma transitoria” aggiunta al decreto ministeriale di nomina del Presidente, dota lo stesso del potere di firma anche in assenza del Comitato di Gestione. Ma Luca Agresti ha fatto sapere di non voler avvalersi di questo strumento normativo: “Non intendo assumermi da solo questa responsabilità” (così come invece fatto per l'approvazione del Bilancio di Previsione 2011) e ha ributtato la palla nel campo del Ministero dell'Ambiente. Che lo sciolgano loro, questo intricato nodo...
Eppure, non più tardi di una ventina di giorni fa, lo stesso Agresti assicurava che “per il bilancio non vi sono problemi”. Probabilmente, era ancora viva la speranza che il Comitato fosse finalmente nominato ed insediato. Ora, invece, constatato che “per quanto riguarda il Comitato siamo ancora in alto mare”, Agresti avrebbe maturato la scelta di caricarsi tutto il peso sulle sue spalle e di lasciar scadere i termini di legge per vedere l'effetto che fa. Un modo per sollecitare il Ministro Prestigiacomo a prendere una decisione. Contando, magari, nella nomina a Commissario a tutti gli effetti. Ma tutto ciò, visti anche i precedenti, rischia di innescare un meccanismo perverso capace di bloccare del tutto l'attività del Parco.
In verità, un modo per fare chiarezza ci sarebbe. Secondo alcuni addetti ai lavori da noi interpellati, il modo migliore per uscire dal vicolo cieco sarebbe il seguente: il Presidente dovrebbe convocare entro il 30 aprile una riunione con i Consiglieri in pectore (Marras, Bramerini, Bai e Giuntini) in rappresentanza degli Enti del Parco – Provincia, Regione, Comuni e Comunità Montana – e chiedere loro un documento di sostegno e “copertura” politica con il quale poi varare il Bilancio Consuntivo. Dopo di che, rassegnare immediatamente le dimissioni. Facendo in quel modo, con il documento finanziario approvato, sarebbe impossibile per il Ministro “commissariare” il Parco (non ve ne sarebbero i presupposti giuridici, e un decreto in tal senso sarebbe facilmente impugnabile), e si potrebbero subito attivare le procedure per nominare di concerto il nuovo Presidente e il nuovo Comitato. Che potrebbero essere, a rigor di logica, gli stessi di adesso. Insomma, un azzeramento della situazione che metterebbe di fronte alle proprie responsabilità sia il Ministero dell'Ambiente che quello dei Beni Culturali.
In caso contrario, senza Bilancio approvato, salta il Presidente e salta il Comitato (che non c'è...). A quel punto, siamo sicuri che il Commissario sarebbe sempre Agresti? E, anche in caso di risposta affermativa, siamo soprattutto sicuri che il “patto di collaborazione” siglato tra il coordinatore provinciale del PDL e i più rappresentativi amministratori maremmani del PD reggerebbe ancora di fronte agli equilibri politici e gestionali mutati?

Caro Agresti, rassegni le dimissioni e metta il Ministro con le spalle al muro

di ALESSANDRO BALDASSERINI
La fase di stallo “ha leso la capacità di manovra del Parco e lo ha reso una scatola vuota, o almeno oggi è così che lo percepiscono sia gli Enti locali compartecipanti che l'opinione pubblica. Un carrozzone, anzi ormai una carrozzella autoreferenziale parcheggiata in un vicolo cieco, senza prospettive. Svilire il coinvolgimento dei Comuni (...) ha fatto sì che molti Sindaci, ad esempio, si sentano esclusi dal progetto e tendano a disimpegnarsi. Non solo, ma le attese tradite hanno creato un vulnus tra la popolazione, soprattutto tra i giovani, che vedevano nel Parco un'occasione di riscatto e di nuove opportunità. Una crisi di fiducia che ha portato lentamente, ma inesorabilmente, all'indifferenza (…)”. E' necessario “ristabilire l'ordinaria amministrazione. Realizzare lo Statuto (…), riannodare i fili spezzati della compartecipazione, avviare la progettazione. In questo modo allora sì che ha un senso la partecipazione alla Rete dei Geoparchi Unesco. Altrimenti, diventa solo una targa all'ingresso di un palazzo semivuoto e chiuso al resto del mondo. Senza pensare che possono sempre venire a staccarla dal muro...”.
Parole e musica del sen. Francesco Sanna, nell'intervista rilasciata al nostro Report la scorsa settimana. Il riferimento era al Parco geominerario della Sardegna. Ma fate un piccolo “esperimento”: sostituite la parola “Sardegna” con “Colline Metallifere”. Ebbene, non sembra anche a voi che queste frasi si attaglino perfettamente all'attuale e caotica situazione in cui versa il Tuscan Mining Geopark?
Deve essersene reso conto anche il Presidente Luca Agresti: il quale, a pochi giorni dalla scadenza dei termini di legge per l'approvazione del Bilancio Consuntivo 2010, avrebbe preso una decisione coraggiosa e “rivoluzionaria”. “La nomina del Comitato di Gestione è in alto mare – è stato il suo ragionamento – e così non si può andare avanti... E io non intendo assumermi la responsabilità di varare il bilancio da solo”. Insomma, accada quel che deve accadere...
Come detto, una scelta coraggiosa e tesa a far chiarezza, mettendo tutti – Ministero dell'Ambiente in primis – di fronte alle proprie responsabilità. Ma, al tempo stesso, si tratterebbe di una mossa che lascerebbe il Parco ancora “in mezzo al guado” con il rischio di alimentare il caos e il clima d'incertezza. Perchè con un Presidente dotato, di fatto, di poteri “commissariali” grazie ad una cervellotica ed inusuale “norma transitoria” e visti tempi e modi con cui procede il dicastero di viale Cristoforo Colombo, si profila la non infondata possibilità di ottenere – così facendo – come unico risultato quello di prolungare “l'agonia” senza avere, in cambio, dei vantaggi proficui in merito all'organizzazione e alla gestione del Parco.
Secondo il nostro modesto parere, invece, giunti a questo punto è necessario prendere una decisione ancor più netta e radicale. Caro Agresti, prenda il coraggio a due mani: convochi i consiglieri “in pectore” e i Sindaci e chieda loro di assumere una posizione pubblica a suo sostegno. Approvi il bilancio da solo – come le consente di fare la “norma transitoria” - dopo di che, il 30 aprile, rassegni le dimissioni da Presidente e metta il Ministro Prestigiacomo con le spalle al muro. E se non se la sente di firmare il Conto Consuntivo senza il conforto del Comitato di Gestione, dia a maggior ragione le dimissioni ed azzeri la situazione.
Solo così potrà cessare questo grottesco gioco a rimpiattino. E consentire a lei di acquisire meriti presso la comunità locale. E la giusta riconferma a pieno titolo.
www.italiangeoparksproject.it

venerdì 22 aprile 2011

OGGI, 22 APRILE, E' L'EARTH-DAY

    di BORIS RICHARD de LATOUR*
    Oggi, in tutto il Mondo, si festeggia The Earth-Day. Ogni anno, infatti, il 22 aprile assurge a giornata simbolo della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. E tutti noi, in questa occasione, siamo chiamati a compiere un gesto – sia esso anche il più piccolo o apparentemente insignificante – a difesa del nostro Pianeta. Come non usare la macchina e andare in bicicletta, cambiare la vecchia lampadina o fare la spesa portando da casa una borsa di tela evitando così le buste di plastica. Piccole “buone azioni” quotidiane che, presa l'abitudine e ripetute via via nel tempo, contribuiscono a rendere la Terra più vivibile e godibile. E si sa: il buon esempio è sempre contagioso...
    Nell'augurare a tutti quanti voi Buon Earth-Day, non posso esimermi dall'inviare un cordiale e caloroso saluto alla redazione, visto anche il nome di questa testata che più che un auspicio vuol essere un impegno, di HeartonEarth Report. La cui appassionata attività editoriale merita il plauso e il sostegno da parte di tutti noi. Anche così si tutela il Pianeta Terra. (*EARTH DAY NETWORK)

Una partita tutta da giocare

di ALESSANDRO BALDASSERINI
Dunque, ci siamo: l'arbitro (il Coordination Committee dell'European Geoparks Network) ha dato il fischio d'inizio alla partita. Una partita, come si dice in gergo, da “dentro o fuori”. O la conferma nella Rete dei Geoparchi Unesco o l'esclusione, che rappresenterebbe una dolorosa sconfitta non solo per la Sardegna ma per l'Italia tutta.
Quando, a febbraio, lanciammo il grido d'allarme “Salviamo il Geoparco minerario della Sardegna, patrimonio di tutti noi”, non eravamo stati assaliti da una ventata di follia o da improvvida vis polemica. Era solo la constatazione di un “qualcosa” che, ineluttabilmente, stava incubando e che da lì a poco si sarebbe avverato. Era, soprattutto, il nostro modo di dare la “sveglia” a istituzioni ed opinione pubblica affinchè si mobilitassero a sostegno di questo gioiello” patrimonio dell'Umanità che rischiava (e rischia), per dissennate non-scelte politiche, di essere declassato e “morire d'inedia”, secondo una immaginifica ma pertinente dichiarazione di un esponente politico isolano (se non ricordo male, il Presidente della Provincia del Medio Campidano).
Adesso, come detto, la partita ha avuto inizio. Una partita, sia ben chiaro, tutta da giocare. Forse, non tutto il male viene per nuocere: perchè i riflettori puntati dall'Unesco potrebbero essere la grande occasione per ridestare l'attenzione di Ministero, Regione, Enti Locali, organi d'informazione, su questo Parco che avrebbe dovuto essere l'orgoglio e il simbolo di riscatto per un'intera isola e che invece, da almeno due anni, si trascina tra incertezze ed indifferenza.
Ho, personalmente, molta stima (nonché simpatia, spero ricambiate...) per il Direttore, Luciano Ottelli, esperto nocchiero passato tra mille tempeste. Sono sicuro che, anche stavolta, saprà dirigere la barca in porto. Ma è necessario che “tutti”, nessuno escluso, facciano in questi mesi la loro parte. E se pensate che, in primo luogo, mi riferisca a Ministero dell'Ambiente e Regione Sardegna, ebbene: avete pensato bene...
Ma è importante anche il sostegno dell'opinione pubblica, delle forze politiche e delle rappresentanze economiche e sociali. E della stampa. Da parte nostra, per quel che ci compete, non lesineremo gli sforzi: tra cui, un'edizione in inglese del nostro Report, da destinare ai mass-media europei, per veicolare le “buone ragioni” per cui il Parco Geominerario della Sardegna deve restare nella Rete dei Geoparchi Unesco.
Perchè l'Italia vanta in Europa il maggior numero dei Geoparchi: sette. E vogliamo presto festeggiare l'ingresso dell'ottavo, non doverne registrare la riduzione a sei. Quindi, cari Prestigiacomo, Galan, Cappellacci e ci metto pure la Brambilla col Turismo, è giunta l'ora di scendere in campo per dare un senso al vostro ruolo. E basta con gli autogol...
P.s.: non sarà sfuggito, ai più attenti, che non ho fatto alcun riferimento al Forum Nazionale dei Geoparchi, coordinato da Maurizio Burlando. Il suo ruolo è (dovrebbe essere) determinante, se non altro in sede di Assemblea Plenaria. Sono fiducioso che non farà mancare il suo sostegno agli amici sardi. Ma è pretendere troppo sentire la sua voce, magari in occasione del prossimo Workshop che si terrà a metà maggio nel Geoparco delle Madonie, con un un comunicato stampa? Così, giusto per sentir battere un colpo. 
www.italiangeoparksproject.it

martedì 12 aprile 2011

H2o, H2.0: la formula del Futuro Possibile

di ALESSANDRO BALDASSERINI
Avviso ai naviganti: non siamo... “affondati”. Lo dico a chi ci segue con simpatia e a “chi”, non vedendoci on-line da qualche giorno, cominciava a sperare che ci fossimo arenati... Eh già, come canta Vasco Rossi, siamo ancora qua!
Ci siamo soltanto presi una piccola pausa di riflessione per riorganizzare le idee e il lavoro redazionale che, come potete vedere già da questo numero, porta con sé qualche novità. Il “Sabato di Hone2”, infatti, diventa “H2.0” o – volendo fare un piccolo gioco di parole – “H2o”. Entrambe, infatti, rappresentano la formula del “Futuro Possibile”, della Vita, dello Sviluppo Sostenibile.
Senza l'H2o, infatti, non può esserci Vita e non possono esserci Diritti. E per questo, da maggio in poi, metteremo questo supplemento a disposizione del Referendum sull'Acqua Pubblica e sul nucleare. Ma anche il 2.0 assurge oggi a Diritto, Emancipazione, libera circolazione del sapere, di cui Heartonearth Report si fa paladino e portavoce.
Ecco dunque uno strumento a Vostra disposizione, per far sentire la vostra Voce, libera da condizionamenti di sorta. Nel frattempo, prosegue Hone Report, a cui d'ora in avanti daremo cadenza fissa settimanale, con tutte le notizie, inchieste e retroscena sui Geoparchi italiani. E preparatevi, perchè ne abbiamo delle belle da raccontare...
Non resta, quindi, che augurarvi Buona Lettura: a tutti voi che, piano piano ma costantemente, siete sempre più numerosi ed interessati, compresi coloro che, leggendoci, hanno un salutare travaso di bile... E' la stampa, bellezza!

mercoledì 6 aprile 2011

QUER PASTICCIACCIO BBRUTTO DE VIA CRISTOFORO COLOMBO

di RICCARDO di ROBILANT
Guaglio', facite ammuina. Era l'ordine della Regia Marina Borbonica quando si volevano agitare le acque e distrarre l'attenzione. E' la regola che imperversa in questa grottesca vicenda del rinnovo del Comitato di Gestione del Parco Nazionale delle Colline Metallifere assente oramai da un anno. Fare finta di essere indaffarati per non fare nulla. C'è chi si agita, chi telefona, chi lancia appelli, chi scrive, chi assume un'aria costernata e partecipe: risultato, zero. Perchè, in fondo era quello che si voleva. Infatti, mentre da otto mesi va in onda la “telenovela” del mancato rinnovo, con continui colpi di scena, al Ministero dell'Ambiente e a quello dei Beni Culturali le cose che si intendono fare si fanno: vedi il caso del Parco dell'Amiata. E' il Parco “gemello” di quello delle Colline Metallifere. Gemello, verrebbe da dire, in tutto: come Presidente un noto esponente del PdL, stessa scadenza di mandato e stesso rappresentante dei Beni Culturali. Il 31 marzo 2010 entrambi i Comitati decadono: ma, al contrario delle Colline Metallifere, quello dell'Amiata viene prorogato fino al 31 dicembre. Non solo: intanto che prosegue la sciagurata commedia degli equivoci, con lettere scomparse, palleggio di competenze e cambio di ministri, ad inizio del nuovo anno il Comitato amiatino viene ulteriormente prorogato di altri 12 mesi. Ma mica è finita qui, adesso viene il bello... Il ritardo del decreto di nomina riguardante le Colline Metallifere è giustificato, come è noto, dalla mancata indicazione del proprio rappresentante da parte del Ministero dei Beni Culturali. Che dovrebbe, come da regolamento, designare il Direttore regionale nella persona di Maddalena Ragni che ha a suo tempo preso il posto di Mario Augusto Lolli Ghetti, il quale sedeva in entrambi i Comitati dei Parchi. Un iter molto semplice e lineare, che diventa improvvisamente contorto: come detto, rimpallo di competenze su chi deve effettuare la nomina, lettere smarrite e ricomparse dopo mesi, vari qui pro quo ed infine il cambio della guardia ai vertici del Ministero tra il “depresso” Bondi (è stato tirato in ballo anche questo per motivare il ritardo...) e Galan. Ma nel frattempo, che succede? Succede che sull'Amiata, prorogato il Comitato, deve essere però sostituito il rappresentante dei Beni Culturali, quel Lolli Ghetti che nel frattempo si era trasferito a Roma e si era dimesso dall'incarico. E con chi viene subito sostituito? Ma con Maddalena Ragni, ovviamente! Il tutto nel giro di venti giorni...
Ecco perchè la telenovela del Tuscan Mining Geopark sta diventando stucchevole. Ormai anche gli attori protagonisti non sono più credibili nel loro ruolo. La Bramerini, Marras, Giuntini e Lidia Bai sono ormai retrocessi a rango di comprimari. Anche perchè Luca Agresti è di “fatto” già Commissario del Parco. Proprio a lui, che fa il costernato quando gli parlano del Comitato che manca e diventa il suo leit-motiv per giustificare qualunque non-decisione, proprio a lui dicevamo il Ministro Prestigiacomo ha concesso – nel suo decreto di nomina – poteri mai concessi prima a nessuno. Poteri che solo un Commissario per legge dovrebbe avere. Come ad esempio, grazie alla “norma transitoria” inserita nel suddetto decreto, quello di approvare da solo, senza cioè il voto del Comitato assente, i Bilanci sia quello di Previsione che Consuntivo i cui termini stanno per scadere. Ergo, avere il “pieno” potere di spesa, senza delibere ed assemblee, che tanto sono solo una perdita di tempo...
E così, fanno tutti ammuina d'amore e d'accordo. Agresti fa il Commissario, facendo finta di fare il Presidente “anatra zoppa” (hai visto mai che qualcuno drizza le antenne?), Lidia Bai fa finta di essere la vicepresidente del Parco “in attesa di”, Marras e la Bramerini hanno altro a cui pensare... E dai, che a settembre si va tutti in Norvegia per l'assemblea dei Geoparchi Unesco. Tanto paga Luca...

Se tre indizi fanno una prova...

di ALESSANDRO BALDASSERINI
E' l'ora di mettere le carte in tavola: se “qualcuno” vuole commissariare il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, lo dica subito chiaro e forte. E' dal 2008 che ci provano, con le motivazioni più fantasiose, ma non vi erano mai riusciti. Adesso, i loro sforzi stanno per essere premiati: ma con la complicità di chi? E, soprattutto, in base a quale accordo “politico”?
Abbiamo puntigliosamente ricostruito la vicenda del “ritardo” nella nomina del Comitato di Gestione: le “distrazioni”, le omissioni, le perdite di tempo. Ora altre verità vengono a galla. Per esempio, che il Parco “gemello” dell'Amiata ha visto a tempo debito prorogato il suo Comitato di Gestione fino al 31 dicembre 2011.
E che, udite udite!, in seno a tale Comitato il Ministero ha già provveduto a nominare la direttrice regionale dei Beni Culturali, Maddalena Ragni, in sostituzione del prof. Lolli Ghetti. Ma va? Quello che non è stato ancora possibile, dopo mesi e mesi, per il Parco delle Colline Metallifere lo è stato – in quattro e quattr'otto – per quello amiatino? Allora ai Beni Culturali sanno qual è la procedura da seguire... E al Ministero dell'Ambiente li sanno fare per tempo i decreti! Tutti, tranne quello del Tuscan Mining Geopark... E come mai?, vien giusto da chiedersi. E a chiederlo, soprattutto, ai componenti in pectore del Comitato: Marras, Bramerini, Giuntini, Lidia Bai e anche al commissario prefettizio di Gavorrano Vincenza Filippi.
Forse la risposta già c'è: forse non lo sapete (o fate finta di non saperlo), ma il Parco è di fatto già commissariato. Si, perchè nel decreto di nomina del Presidente vi è una “norma transitoria” che assegna a Luca Agresti i “pieni poteri” in attesa che venga formalizzato il Comitato. Poteri che solo un “Commissario straordinario” può avere, compreso quello di approvare “da solo” il Bilancio. Come a dire che il Comitato potrebbe anche non essere nominato mai! Ecco perchè Agresti va in giro a dire che la scadenza del 30 aprile “non è un problema”, e si comporta di conseguenza. Alla faccia della trasparenza!
Tutti gli alibi, le scuse, a questo punto crollano miseramente. Gli appelli del “Vicepresidente” (ma di che?) Lidia Bai al Ministero farebbero perfino sorridere se non aleggiasse il dubbio che si tratti di una parte in commedia. Se tre indizi fanno una prova, a questo punto non resta che trovare il colpevole... La si pianti, però, una volta per tutte con questa pantomima: “Sapete, manca ancora il Comitato...”.