sabato 6 aprile 2013

I 500 EURO DELLA VERGOGNA

(s. p.) - A Civitanova Marche marito e moglie – e subito dopo, per la disperazione, il fratello di lei – si sono suicidati: lui disoccupato, lei con una misera pensione, non ce la facevano più ad andare avanti. Si sono impiccati: per la vergogna di dover chiedere aiuto ai servizi sociali. E sapete di quant'era l'assegno previdenziale mensile della signora? 500 euro. Esattamente la stessa cifra che il Geoparco delle Colline Metallifere ha corrisposto “quale compenso” a ciascuno dei quattro giurati del Premio S. Barbara. Certo, dopo le nostre rivelazioni i componenti del Comitato di Gestione devono essersi sentiti in imbarazzo, se hanno maldestramente tentato di mascherarlo come “rimborso-spese”. Ma ora riflettessero tutti coloro che avevano tentato di liquidare la vicenda come un fatto marginale di nessuna importanza. C'è solo una cosa che devono fare: vergognarsi. E restituire quei soldi allo Stato.

R@DICI / A L'AQUILA IL SALONE DEI PRODOTTI TIPICI DEI PARCHI


di Grazia Felli
Entra nel vivo l’organizzazione del primo Salone dei Prodotti Tipici dei Parchi Italiani, in programma all’Aquila dal 2 al 5 maggio: un percorso espositivo alla scoperta delle migliori produzioni alimentari delle aree protette, per mostrare tutto il loro valore in termini di qualità, cultura del prodotto e sicurezza alimentare e, pertanto, un’occasione preziosa per proporre una visione integrata tra economia rurale, produzione agroalimentare, sostenibilità e turismo.
La formula sarà quella di una mostra-mercato dei prodotti tipici delle aree protette italiane che vantano una consolidata tradizione di qualità, genuinità e autenticità. L’iniziativa, infatti, è stata pensata anche per sottolineare il legame diretto tra l’eccellenza dei prodotti e i territori sani e incontaminati e le pratiche di produzione e lavorazione sostenibili, legame che rappresenta a tutti gli effetti il caposaldo delle politiche agroalimentari delle aree protette. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga parteciperà al Salone con uno stand collettivo compartecipato con le altre aree protette abruzzesi, ovvero i Parchi nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e della Majella e il Parco naturale regionale Sirente Velino, riproponendo la formula ormai consolidata dal successo di numerose partecipazioni a eventi fieristici nazionali e internazionali, come “Déstination Nature” che si tiene a Parigi proprio in questi giorni (5-7 aprile).
A tal proposito, la partecipazione dei produttori agroalimentari di qualità che operano all’interno delle aree protette abruzzesi sarà sensibilmente avvantaggiata dall’azione delle Camere di Commercio regionali, che hanno deciso di sostenere le aziende tramite l’abbattimento delle spese sostenute per l’acquisto degli spazi espositivi. Un abbattimento del 60% della spesa per singolo produttore è assicurato, in particolare, dalla CCIIAA di Teramo, mentre la CCIIAA de L’Aquila contribuirà con un finanziamento del 50%. La CCIIAA di Pescara ha optato, invece, per uno spazio espositivo istituzionale unico, all’interno del quale ospiterà le aziende di prodotti tipici dell’area pescarese.
Oltre all’esposizione e alla commercializzazione dei prodotti tipici, il Salone sarà caratterizzato da un ricco programma culturale articolato in degustazioni, laboratori, workshop e incontri che daranno l’occasione di affrontare i grandi temi legati alle produzioni enogastronomiche tipiche delle nostre aree protette.

GEOPARCHI: UNA RISORSA PER IL TURISMO

di Piero Carlesi
Geoparco... tutti sanno esattamente di che cosa si tratta? Pensiamo di no anche perché è un termine entrato nell'uso corrente relativamente di recente. I geoparchi sono aree naturali di particolare interesse geo-minerario, cui l’Unesco assegna un riconoscimento inserendoli in un’apposita Rete internazionale. In Italia sono presenti per ora 8 geoparchi. Quelli di Rocca di Cerere (En), delle Madonie (Pa), del Beigua (Ge), della Sardegna, dell'Adamello Brenta (Tn), del Cilento e Vallo di Diano (Sa), delle Colline Metallifere Grossetane e delle Alpi Apuane (Ms). Bene, la novità è che si è candidato il nono geoparco – il Sesia-Val Grande Geopark – e ora spetta all'Unesco fare le dovute valutazioni e assegnare o meno il titolo di geoparco che, oltre agli interessi scientifici ha sicuramente anche un interesse turistico. La promozione a geoparco da parte dell'Unesco di quest'area, che comprende un vasto territorio che partendo dalla Valsessera, nel BIellese, attraversa la Val Sesia e giunge alla Val Grande, a nord di Verbania, lambendo anche la Val Cannobina e l'Ossola, provocherebbe indiscutibili benefici anche per il turismo. Basti pensare che nel mondo i geoparchi sono solo 89 per cui l'Italia ne avrebbe il 10% , una percentuale altissima rispetto al ridotto territorio. Perché, ci si chiederà, è nata questa nuova domanda italiana.? La risposta è semplice e prende le mosse da una recente scoperta geologica. Nel 2009, forse si ricorderà, anche i quotidiani riportarono la notizia che in Valsesia (Vc) si era scoperto un antico supervulcano fossile di cui si poteva osservare tutto il sistema di alimentazione fino a 25 chilometri di profondità.Secondo Alice Freschi, Presidente dell'associazione Supervulcano Valsesia onlus e sindaco di Borgosesia, “il turismo derivante dalla nuova realtà porterà un grande beneficio a tutta la popolazione, oltre a far conoscere la nosta realtà a livello mondiale”. La stessa motivazione che ha spinto il GAL dell'Emilia Romagna a presentare un'altra candidatura italiana alla Rete europea dei Geoparchi, e cioè l'Emilia-Romagna Apennine Geopark, che – insieme al Sesia-Val Grande – conoscerà il proprio destino nella riunione del Coordination Committee che si riunirà il prossimo 2 settembre nel Geoparco del Cilento. In bocca al lupo!

CAMERA CON VISTA SUI GEOPARCHI / ADAMELLO-BRENTA: LA GEOPERLA DELLE ALPI


di SASHA O' ROURKE
GEOPARCO: sinergia tra risorsa ambientale e risorsa economica; estensione del territorio tale da influenzare l'economia locale, grazie al particolare patrimonio geologico-morfologico ed eventuale valore educativo; sono anche necessari un certo numero di siti geologici a testimonianza dell'evoluzione del paesaggio o del valore geologico, culturale e archeologico.
PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA
superfice: 620,51 km2
regione: Trentino Alto Adige.
zona>provincia: Massiccio Adamello Presanella e Dolomiti di Brenta; Trento.
habitat protetto:foreste e formazioni erbose.
Flora: 1.500 specie protette.
Fauna: orso bruno, ungulati, roditori, lagomorfi, avifauna (galliformi e rapaci), erpetofauna, ittiofauna e rettili.
Storia
Nel 1967 nascono i primi due parchi protetti sul territorio italiano: Parco naturale Adamello Brenta, lato occidentale del Trentino e Parco naturale Paneveggio Pale, San Martino.
Per quanto riguarda il primo vengono selezionate come zone più a rischio, ossia con una maggiore necessità di tutela, la val di Genova, il lago di Tovel e l'ultima popolazione autoctona di orsi bruni delle Alpi.
Nei primi anni viene gestito dal Servizio Parchi della Provicia Autonoma di Trento che, data la scarsa esperienza, sfortunatamente non riesce valorizzare le possibilità ambientali e sociali che offre il Parco.
Nel 1988 viene promulgata la prima norma provinciale del parco, per tutelare le caratteristiche naturali, la promozione scientifica e l'organizzazione di attività rendendo possibile un coinvolgimento sociale, infine stabilisce che la gestione sia affidata ad un ente amministrativo con a capo un Presidente. Dopo alcuni anni questa norma ispirerà la Legge Nazionale dei Parchi Italiani. Nel 2008 a coronare il lungo percorso di costante arricchimento e miglioramento ambientale e gestionale, l'area protetta di Adamello Brenta conquista il titolo di Geoparco; oggi considerato ufficialmente patrimonio mondiale dell'umanità.
Territorio, Flora e Fauna
L'ambiente del parco è tipico dell'arco centro-meridionale del versante alpino italiano e comprende due vaste aree, morfologicamente molto diverse tra loro: le Dolomiti di Brenta e il massiccio granitico di Adamello Presanella. Le due zone sono separate dalla Val di Rendena a sua volta tagliata dal fiume Sarca.
Partendo dalle pendici dei monti troviamo sconfinate foreste di aghifoglie (abeti, faggi e larici) che superando i 1.800m di altezza vengono sostituiti da vaste praterie alpine e una caratteristica vegetazione rupestre; sino alle alte vette dove altissimi e gelidi ghiacciai (uno dei quali, considerato tra i più estesi d'Europa) si alternano ad aspre creste rocciose. Dai ghiacciai sgorgano limpidi e purissimi corsi d'acqua; il più noto è Surgiva, tutelato da uno dei numerosi progetti del gruppo Lunelli. Dalle sorgenti nascono le più spettacolari cascate, caratteristiche delle varie valli che costellano le montagne le quali ospitano anche ben 51 laghi, tra i quali il più famoso quello di Tovel.
Nei diversi ambienti sovracitati troviamo un assortimento floristico di oltre 1500 specie vegetali.
Anche la fauna, molto variegata, è tipicamente alpina: dall'orso bruno, oggi simbolo del parco, di cui estinzione è stata evitata grazie ad un'intervento mirato alla ripopolazione e l'espansione della comunità; sino alle volpi, tassi, ermellini, cervi, camosci, stambecchi (progetto di reintroduzione pluriennale), mufloni (reintrodotti dal '70), lepri, marmotte, scoiattoli, falchi, galli cedroni, allocchi, tritoni, vipere e trote.
Geoparco
Con i suoi 1.146kmq include la vasta area protetta e i comuni afferenti. Si tratta di una rete internazionale coordinata dall'UNESCO, dedita a cooperare per una costante valorizzazione delle ricchezze geologiche e a mantenere una tradizione di sviluppo sostenibile.

I NUOVI CANDIDATI ITALIANI ALLA RETE EUROPEA / SESIA-VAL GRANDE PER UN SUPER GEOPARCO

TORINO – (R. P.) Si è tenuta presso la sede operativa del Parco Nazionale Val Grande la conferenza stampa di presentazione della candidatura da parte del Parco Nazionale Val Grande e dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS” per il riconoscimento del “SESIA-VAL GRANDE GEOPARK”. Erano presenti il presidente del Parco Val Grande prof. Pier Leonardo Zaccheo, il presidente dell’associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS”, nonché sindaco di Borgosesia, dott.ssa Alice Freschi, la vicepresidente della suddetta associazione dott.ssa Marinella Merlo e il direttore del Parco, dott. Tullio Bagnati. Con la presentazione ufficiale della candidatura da parte del Parco Nazionale Val Grande e dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS”, si è avviata formalmente la procedura per il riconoscimento del “Sesia-Val Grande Geopark” nell’European and Global Geopark Network (EGN e GGN) sotto l’egida dell’ UNESCO.La candidatura unitaria di un territorio esteso dalla Val Grande alla Valsesia e alla Valsessera, passante per la Val Strona e comprendente la valle Cannobina e la media Ossola, è il risultato di uno sforzo congiunto del Parco Nazionale e dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS” che, sulla base di una specifica indicazione del comitato scientifico dell’EGN, hanno uniformato le loro proposte originarie in un ambito omogeneo di candidatura. Entrambe le realtà infatti stavano già operando da tempo, da una parte per il riconoscimento a geoparco dei territori della Valsesia, Valsessera, Prealpi Biellesi, Val Strona e Alte Colline Novaresi poste in corrispondenza dell’area occupata dal supervulcano fossile, dall’altra per analogo riconoscimento del territorio del parco nazionale Val Grande. Attraverso la firma di un Protocollo di intesa il Parco e l’Associazione si sono impegnati a condividere non solo i principi della conservazione del patrimonio geologico dei territori interessati promossa a livello mondiale dalla rete dei geoparchi, ma anche le politiche per la protezione, l’accrescimento e lo sviluppo economico del patrimonio geologico presente nel territorio. Al fine di definire gli indirizzi gestionali del geoparco e coordinare le rispettive azioni le parti hanno concordato di istituire un Comitato per la gestione del geoparco. Attraverso infine la sottoscrizione di una “Carta dei Principi” si sono raccolte le adesioni delle amministrazioni locali non direttamente coinvolte nell’Ente parco e nell’Associazione, raggiungendo così il numero di 85 amministrazioni locali coinvolte con i loro territori nella candidatura. “Fin dalla sua costituzione - dichiara la Presidente dell’Associazione “Supervulcano Valsesia ONLUS”, dr.ssa Alice Freschi, Sindaco di Borgosesia - l’Associazione sta perseguendo la candidatura a Geoparco sotto gli auspici dell’Unesco. Ora con l’accordo stipulato con il Parco Nazionale della Val Grande e il sostegno di tutte le comunità di un territorio divenuto molto ampio questo traguardo è molto più vicino. Siamo sicuri che il turismo derivante dalla nuova realtà porterà un grande beneficio a tutta la popolazione oltre a far conoscere la nostra realtà a livello mondiale”.“L’ingresso nella Rete Europea e Globale UNESCO dei Geoparchi porterà - secondo il Presidente el Parco prof. Zaccheo - un riconoscimento internazionale sull’insieme dell’area e dei suoi geositi, pensiamo altresì che lo stesso progetto servirà a promuovere la crescita culturale e lo sviluppo socio-economico della nostra comunità”.

GEOPARCO SARDEGNA / LA "SAGRA" DEGLI AUTOGOL

(a. b.) - Abbiamo riservato il tradizionale spazio dell'Editoriale al comunicato dei dipendenti del Geoparco minerario della Sardegna, con il quale viene certificato senza ombra di equivoci il fallimento dell'inetta gestione-Granara. Sia chiaro: le colpe non sono solo sue, anzi: i principali responsabili portano i nomi di Ugo Schettino Cappellacci, di Stefania Prestigiacomo – che ha “partorito” questo pasticciaccio – e di Corrado Clini, il più inconcludente e vanesio Ministro dell'Ambiente avuto in questi 30 anni. Detto ciò, non si può tacere il ruolo del duo Granara-Usalla, che ha smantellato il Parco pezzo per pezzo svilendolo con iniziative a dir poco curiose. Una vera e propria Sagra degli autogol, specialità della “ditta”, che rischia di vanificare gli sforzi in vista del Meeting di giugno.

mercoledì 3 aprile 2013

GEOPARCO SARDEGNA / I DIPENDENTI: "SITUAZIONE INSOSTENIBILE, FUTURO A RISCHIO"

NOSTRO SERVIZIO 
(T. P.) IGLESIAS - Stato di agitazione dei dipendenti del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna. Il personale dell’ente, commissariato dal 2005, è stato assunto con i cosiddetti “contratti di somministrazione” attraverso leamite agenzie interinali ma è precario dal 2007. I dipendenti sono attualmente undici: Maria Greca Angioni, Pietrangelo Loru, Nicola Collu, Daniela Tidu, Francesco Muntoni, Roberto Rizzo, Patrizia Medas, Piergiulio Pisanu, Giorgia Pinna, Alberto Monteverde e Stefano Sernagiotto. Il Parco Geominerario si trova però da tempo in un grave rischio di esclusione dalla rete Unesco, legato alla mancanza di un organico permanente che garantisca l’attività dell’ente e la necessaria continuità nella pianificazione e realizzazione delle attività programmate. «L’esclusione dalla rete Unesco – scrivono in una nota i dipendenti – potrebbe significare la soppressione dell’ente e dunque la conseguente perdita del contributo annuale che lo Stato versa per il suo funzionamento e che è pari a un milione e 600 mila euro, cifra che evidentemente sarebbe sottratta alle già esigue risorse della Sardegna«. La situazione di precarietà del Parco Geominerario è dovuta principalmente ai tagli che il Governo Nazionale sta mettendo in atto da tempo. Nel 2008 i finanziamenti erogati dallo Stato sono stati 2 milioni e 400 mila euro. Ma di anno in anno queste risorse sono state ridotte sempre di più. La normativa assegna al Parco Geominerario la qualifica di ente pubblico non economico assimilato agli enti di ricerca che sono esclusi dai tagli. I dipendenti denunciano inoltre che « c’è stata una riduzione del personale in carico all’ente con un organico che era già ampiamente insufficiente qualche tempo fa e con una situazione che è diventata insostenibile». Il personale del Parco, sentite le istanze di tutti i dipendenti domanda quindi alla dirigenza dell’Ente, ma anche alle istituzioni nazionale e regionali «l’immediato superamento, della condizione di precarietà, garantendo la ripresa dei contratti, in forma più lunga e assicurando un periodo non inferiore a sei mesi unicamente finalizzato alla gestione degli impegni più urgenti. Chiedono inoltre la successiva e improrogabile stabilizzazione del personale esistente con garanzia del mantenimento degli odierni livelli occupazionali».

GEOPARCO SARDEGNA / STATO D'AGITAZIONE: IL COMUNICATO DEI DIPENDENTI


Si desidera portare a conoscenza delle Istituzioni interessate, dell’opinione pubblica e degli organi di informazione quanto segue:
premesso che il Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna è commissariato dal 2005, e che i dipendenti, assunti con contratti di somministrazione tramite agenzie interinali, sono precari dal 2007, con rinnovi contrattuali lesivi della dignità professionale e umana che limitano la necessaria continuità operativa anche in termini di qualità e produttività di un ente con caratteristiche complesse;
considerato il grave rischio di esclusione dalla rete UNESCO legato alla mancanza di uno Organico permanente che garantisca l’attività dell’Ente e la necessaria continuità nella pianificazione e realizzazione delle attività programmate;
sottolineato che la possibile esclusione potrebbe significare la soppressione dell’Ente e la conseguente perdita del contributo annuale che lo Stato versa per il suo funzionamento pari a 1,6 milioni di euro; cifra che evidentemente sarebbe sottratta alle già esigue risorse della Sardegna e certo dirottata verso altri lidi;
preso atto della progressiva riduzione del personale in carico all’Ente, già con organico ampiamente insufficiente,  che impone attività eterogenee costringendo ad operare nei campi più diversi allo scopo di surrogare le componenti professionali assenti;
sentite le istanze di tutti i dipendenti, Il personale del Parco Geominerario ha convenuto in modo unanime di domandare quanto segue:
1l’immediato superamento della condizione di precarietà, garantendo la ripresa dei contratti in forma più lunga e assicurando un periodo non inferiore a sei mesi unicamente finalizzato alla gestione degli impegni più urgenti.
2) la successiva e improrogabile stabilizzazione del personale esistente, con garanzia del mantenimento degli odierni livelli occupazionali.
Considerato quanto sopra esposto, i Dipendenti dell’Ente con la presente dal 28 marzo
DICHIARANO LO STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE
nell’attesa di una sollecita quanto responsabile risposta non solo da parte della Dirigenza dell’Ente ma anche da parte degli Enti e delle istituzioni Nazionali e Regionali che hanno a cuore la stessa vita del Parco Geominerario. 
I dipendenti del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna