ALESSANDRO
BALDASSERINI
Un uomo che fugge
dalle sue responsabilità; che nega l'evidenza; che abbandona il
posto di comando, ignorando i richiami e lasciando i suoi compagni di
viaggio in un mare di guai alle prese con un “naufragio”
annunciato: parliamo forse del comandante Schettino?
No, il
personaggio in questione si chiama Ugo Cappellacci ed il suo ruolo è
(ma forse è un pettegolezzo...) quello di Governatore della Regione
Sardegna. E la “nave” che ha portato a
schiantarsi sugli
scogli dell'Unesco, con la collaborazione del nostromo
Antonio Granara, è il Geoparco Minerario della Sardegna.
Esattamente da
sette mesi – era il 27 settembre 2011 – le Associazioni della
Consulta del Parco “assediano” Villa Devoto – sede del
Governatore – presidiando giorno e notte, con il sole e sotto la
pioggia, l'ufficio dell'ineffabile Ugo (il quale, come Schettino, per
entrare e per uscire probabilmente si cammuffa sotto un anonimo
giaccone...) per chiedergli conto del suo lassismo e invocando a gran
voce la riforma dell'Ente Parco, unica via d'uscita per salvare il
salvabile.
Quando, nel
febbraio del 2011, HeartonEarth
lanciò il suo grido d'allarme, rivelando che il Geoparco
minerario rischiava l'esclusione dalla Rete europea e mondiale
dell'Unesco, fummo trattati come dei pazzi visionari... Ci siamo
abituati, tanto sappiamo che prima o poi i fatti ci danno ragione. Il
Commissario straordinario Granara ci gratificò (e lo ringrazio,
sapendo quanto egli sia restio a parlare con i giornalisti...) di una
cordiale e surreale telefonata, mentre l'allora Direttore Luciano
Ottelli si sforzava – con abnegazione degna di miglior causa – di
negare e smentire le nostre accurate e dettagliate indiscrezioni, che
si sono puntualmente verificate.
E se nello scorso
agosto, dopo l'ispezione dei commissari Unesco, il temuto “cartellino
rosso” si è miracolosamente tramutato in “giallo” (e,
diciamola tutta, a leggere le motivazioni si è trattato di un vero e
proprio “cartellino arancione”), ciò è avvenuto anche grazie ai
nostri articoli che hanno saputo ridestare l'attenzione di
un'assopita e disillusa opinione pubblica a cui ha fatto seguito la
mobilitazione delle associazioni in difesa del Parco, come
gentilmente ci ha riconosciuto lo stesso Giampiero Pinna,
coordinatore della Consulta.
Da allora, molta
acqua è passata sotto i ponti, e il tempo scivola inesorabilmente.
Mentre le Associazioni provano a mettere il sale sulla coda dello
sgusciante Cappellacci, l'unico ad aver pagato il conto è stato il
buon Ottelli rassegnando dignitose dimissioni, al contrario di
“Vinavil” Granara ancora aggrappato alla poltrona.
I mesi passano
inutilmente, e il redde rationem
con l'Unesco previsto per l'estate 2013 si erge minaccioso come un
iceberg che attende serafico il suo “Titanic”. E se perfino il
Presidente della Repubblica Napolitano è sceso in campo per dare il
suo sostegno agli “assedianti”, vuol dire che ormai è giunto il
momento di gridare tutti insieme forte e chiaro il fatidico appello:
“Cappellacci risalga a bordo, cazzo!!!”.
P.s.:
Nei prossimi 16 e 17 maggio, a Massa Marittima presso
il Tuscan Mining Geopark delle
Colline Metallifere, si terrà il IV Forum nazionale dei Geoparchi.
L'auspicio è che in quella sede i rappresentanti italiani
dell'European Geoparks Network
trovino tempo e modo di prendere posizione in appoggio alle
Associazioni sarde che vogliono salvare e rilanciare il loro Parco,
magari con un documento ufficiale
E' un'idea che
porgiamo volentieri al distratto coordinatore del Forum Maurizio
Burlando, dato che finora non ha ritenuto necessario spendere una
sola parola di solidarietà al riguardo, con la non celata speranza
che non abbia remore a copiarcela, come del resto ha già fatto in
passato...
Grazie dell'accorato articolo e della solidarietà alle Associazioni che si battono per il salvataggio del Parco Geominerario della Sardegna.
RispondiEliminaSmuovere ciò che galleggia inesorabilmente nella stagnazione più totale delle stanze del potere in Sardegna è impresa difficilissima e i fatti ci fanno pensare che i sette mesi spesi a presidiare la residenza istituzionale del Presidente Cappellacci siano trascorsi invano.
Avevo pronosticato che avremo trascorso il Natale in Via Oslavia e Cagliari e tutti a darmi del pessimista, più tardi ho detto a voce alta che vi avremo consumato anche l'agnello pasquale; tutto a dirmi che se non ero pazzo poco ci mancava ma così e stato. Ora penso che per ferragosto saremo ancora in Via Oslavia a prendere la tintarella mentre i vari Cappellacci, Oppi etc. ridono dim noi piccoli utopisti ignari di fantomatici disegni superiori.
Cordiali saluti.
Uno dei padri fondatori del Parco Geominerario della Sardegna e presidinate da 220 giorni.
Francesco Sanna (PD Senato). A quando la riforma del Parco Geominerario della Sardegna e la fine del commissariamento ? Interrogazione dei senatori sardi del Partito Democratico.
RispondiEliminaPerché, dopo 4 anni e 8 mesi, il Parco Geominerario della Sardegna è ancora soggetto a commissariamento, che ha annullato gli organi previsti dal decreto istitutivo e la presenza delle autonomie locali nella direzione dell’ente ?"
Lo chiedono in una interrogazione presentata oggi, i senatori sardi del Partito Democratico, primo firmatario Francesco Sanna, al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “L’esperienza decennale del Parco – si legge nell’interrogazione –, compreso nella rete mondiale dei Geoparchi organizzata dall’UNESCO, è seriamente posta in discussione da tale situazione di precarietà amministrativa, dal mancato coinvolgimento delle autonomie locali nella gestione delle azioni, da una più generale perdita degli indirizzi e della funzione dell’organismo, immaginato in origine come uno dei più importanti motori di sviluppo locale nelle aree minerarie dismesse della Sardegna”.
“Sconcertante – aggiunge Francesco Sanna – è, poi, la voce inascoltata da circa un mese della Consulta delle Associazioni del Parco, che ogni giorno manifesta davanti alla sede della Regione Sardegna per sollecitare la fine del commissariamento e il rilancio del Geominerario e della Assemblea dei Comuni che lo compongono”.
“Per quale motivo – conclude Sanna – il ministro Prestigiacomo, che guida il dicastero dell’Ambiente da tre anni e cinque mesi, non ha ancora sottoscritto la nuova intesa con la regione Sardegna per apportare le modifiche al decreto istitutivo, unica ragione presa a motivo delle continue proroghe del commissariamento ?”.
Roma, 26 ottobre 2011
Questo il testo integrale della interrogazione, la cui risposta inizieremo a sollecitare dalla prossima settimana.
RispondiEliminaAl Ministro dell’Ambiente
Premesso che:
il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, previsto dall’articolo 114, comma 10 della legge 388/2000 e istituito con decreto del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il ministro delle Attività Produttive ed il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 16 ottobre 2001, vede i suoi organi amministrativi (Presidente e Consiglio Direttivo) commissariati dal 7 febbraio 2007;
l’esperienza ormai decennale del Parco Geominerario, compreso nella rete mondiale dei Geoparchi organizzata dall’UNESCO, è seriamente posta in discussione da tale situazione di precarietà amministrativa, dal mancato coinvolgimento delle autonomie locali nella gestione delle azioni, da una più generale perdita degli indirizzi e della funzione dell’organismo, immaginato in origine come uno dei più importanti motori di sviluppo locale nelle aree minerarie dismesse della Sardegna;
da circa un mese la Consulta delle Associazioni del Parco manifesta davanti alla sede della Regione Sardegna per sollecitare la fine del commissariamento ed il rilancio del Geominerario. Analoga sollecitazione proviene dalla assemblea dei settanta Sindaci dei Comuni del Parco;
chiedono di sapere
quali ragioni impongano, dopo quattro anni e otto mesi dal suo inizio, il commissariamento del Parco e impediscano la ricostituzione degli organi previsti dal decreto istitutivo;
se il ministro sia pervenuto ad intesa con la Regione Autonoma della Sardegna, prevista dalla legge, al fine di apportare al decreto istitutivo del Parco Geominerario le modifiche invocate come giustificazione delle continue proroghe al commissariamento, e in caso contrario, cosa l’abbia ad oggi impedito;
se, riformando gli organi del Parco, il Governo intenda valorizzare, nell’auspicabile ridimensionamento del numero complessivo degli amministratori, la rappresentanza delle autonomie locali.
SANNA, CABRAS, SCANU
Roma, 25 ottobre 2011