giovedì 3 maggio 2012

GEOPARCO SARDEGNA: CAPPELLACCI COME SCHETTINO


ALESSANDRO BALDASSERINI
Un uomo che fugge dalle sue responsabilità; che nega l'evidenza; che abbandona il posto di comando, ignorando i richiami e lasciando i suoi compagni di viaggio in un mare di guai alle prese con un “naufragio” annunciato: parliamo forse del comandante Schettino?
No, il personaggio in questione si chiama Ugo Cappellacci ed il suo ruolo è (ma forse è un pettegolezzo...) quello di Governatore della Regione Sardegna. E la “nave” che ha portato a 
schiantarsi sugli scogli dell'Unesco, con la collaborazione del nostromo Antonio Granara, è il Geoparco Minerario della Sardegna.
Esattamente da sette mesi – era il 27 settembre 2011 – le Associazioni della Consulta del Parco “assediano” Villa Devoto – sede del Governatore – presidiando giorno e notte, con il sole e sotto la pioggia, l'ufficio dell'ineffabile Ugo (il quale, come Schettino, per entrare e per uscire probabilmente si cammuffa sotto un anonimo giaccone...) per chiedergli conto del suo lassismo e invocando a gran voce la riforma dell'Ente Parco, unica via d'uscita per salvare il salvabile.
Quando, nel febbraio del 2011, HeartonEarth lanciò il suo grido d'allarme, rivelando che il Geoparco minerario rischiava l'esclusione dalla Rete europea e mondiale dell'Unesco, fummo trattati come dei pazzi visionari... Ci siamo abituati, tanto sappiamo che prima o poi i fatti ci danno ragione. Il Commissario straordinario Granara ci gratificò (e lo ringrazio, sapendo quanto egli sia restio a parlare con i giornalisti...) di una cordiale e surreale telefonata, mentre l'allora Direttore Luciano Ottelli si sforzava – con abnegazione degna di miglior causa – di negare e smentire le nostre accurate e dettagliate indiscrezioni, che si sono puntualmente verificate.
E se nello scorso agosto, dopo l'ispezione dei commissari Unesco, il temuto “cartellino rosso” si è miracolosamente tramutato in “giallo” (e, diciamola tutta, a leggere le motivazioni si è trattato di un vero e proprio “cartellino arancione”), ciò è avvenuto anche grazie ai nostri articoli che hanno saputo ridestare l'attenzione di un'assopita e disillusa opinione pubblica a cui ha fatto seguito la mobilitazione delle associazioni in difesa del Parco, come gentilmente ci ha riconosciuto lo stesso Giampiero Pinna, coordinatore della Consulta.
Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti, e il tempo scivola inesorabilmente. Mentre le Associazioni provano a mettere il sale sulla coda dello sgusciante Cappellacci, l'unico ad aver pagato il conto è stato il buon Ottelli rassegnando dignitose dimissioni, al contrario di “Vinavil” Granara ancora aggrappato alla poltrona.
I mesi passano inutilmente, e il redde rationem con l'Unesco previsto per l'estate 2013 si erge minaccioso come un iceberg che attende serafico il suo “Titanic”. E se perfino il Presidente della Repubblica Napolitano è sceso in campo per dare il suo sostegno agli “assedianti”, vuol dire che ormai è giunto il momento di gridare tutti insieme forte e chiaro il fatidico appello: “Cappellacci risalga a bordo, cazzo!!!”.
P.s.: Nei prossimi 16 e 17 maggio, a Massa Marittima presso il Tuscan Mining Geopark delle Colline Metallifere, si terrà il IV Forum nazionale dei Geoparchi. L'auspicio è che in quella sede i rappresentanti italiani dell'European Geoparks Network trovino tempo e modo di prendere posizione in appoggio alle Associazioni sarde che vogliono salvare e rilanciare il loro Parco, magari con un documento ufficiale
E' un'idea che porgiamo volentieri al distratto coordinatore del Forum Maurizio Burlando, dato che finora non ha ritenuto necessario spendere una sola parola di solidarietà al riguardo, con la non celata speranza che non abbia remore a copiarcela, come del resto ha già fatto in passato...

3 commenti:

  1. Grazie dell'accorato articolo e della solidarietà alle Associazioni che si battono per il salvataggio del Parco Geominerario della Sardegna.
    Smuovere ciò che galleggia inesorabilmente nella stagnazione più totale delle stanze del potere in Sardegna è impresa difficilissima e i fatti ci fanno pensare che i sette mesi spesi a presidiare la residenza istituzionale del Presidente Cappellacci siano trascorsi invano.
    Avevo pronosticato che avremo trascorso il Natale in Via Oslavia e Cagliari e tutti a darmi del pessimista, più tardi ho detto a voce alta che vi avremo consumato anche l'agnello pasquale; tutto a dirmi che se non ero pazzo poco ci mancava ma così e stato. Ora penso che per ferragosto saremo ancora in Via Oslavia a prendere la tintarella mentre i vari Cappellacci, Oppi etc. ridono dim noi piccoli utopisti ignari di fantomatici disegni superiori.
    Cordiali saluti.
    Uno dei padri fondatori del Parco Geominerario della Sardegna e presidinate da 220 giorni.

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  2. Francesco Sanna (PD Senato). A quando la riforma del Parco Geominerario della Sardegna e la fine del commissariamento ? Interrogazione dei senatori sardi del Partito Democratico.

    Perché, dopo 4 anni e 8 mesi, il Parco Geominerario della Sardegna è ancora soggetto a commissariamento, che ha annullato gli organi previsti dal decreto istitutivo e la presenza delle autonomie locali nella direzione dell’ente ?"

    Lo chiedono in una interrogazione presentata oggi, i senatori sardi del Partito Democratico, primo firmatario Francesco Sanna, al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “L’esperienza decennale del Parco – si legge nell’interrogazione –, compreso nella rete mondiale dei Geoparchi organizzata dall’UNESCO, è seriamente posta in discussione da tale situazione di precarietà amministrativa, dal mancato coinvolgimento delle autonomie locali nella gestione delle azioni, da una più generale perdita degli indirizzi e della funzione dell’organismo, immaginato in origine come uno dei più importanti motori di sviluppo locale nelle aree minerarie dismesse della Sardegna”.

    “Sconcertante – aggiunge Francesco Sanna – è, poi, la voce inascoltata da circa un mese della Consulta delle Associazioni del Parco, che ogni giorno manifesta davanti alla sede della Regione Sardegna per sollecitare la fine del commissariamento e il rilancio del Geominerario e della Assemblea dei Comuni che lo compongono”.

    “Per quale motivo – conclude Sanna – il ministro Prestigiacomo, che guida il dicastero dell’Ambiente da tre anni e cinque mesi, non ha ancora sottoscritto la nuova intesa con la regione Sardegna per apportare le modifiche al decreto istitutivo, unica ragione presa a motivo delle continue proroghe del commissariamento ?”.
    Roma, 26 ottobre 2011

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  3. Questo il testo integrale della interrogazione, la cui risposta inizieremo a sollecitare dalla prossima settimana.

    Al Ministro dell’Ambiente
    Premesso che:
    il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, previsto dall’articolo 114, comma 10 della legge 388/2000 e istituito con decreto del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il ministro delle Attività Produttive ed il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 16 ottobre 2001, vede i suoi organi amministrativi (Presidente e Consiglio Direttivo) commissariati dal 7 febbraio 2007;
    l’esperienza ormai decennale del Parco Geominerario, compreso nella rete mondiale dei Geoparchi organizzata dall’UNESCO, è seriamente posta in discussione da tale situazione di precarietà amministrativa, dal mancato coinvolgimento delle autonomie locali nella gestione delle azioni, da una più generale perdita degli indirizzi e della funzione dell’organismo, immaginato in origine come uno dei più importanti motori di sviluppo locale nelle aree minerarie dismesse della Sardegna;
    da circa un mese la Consulta delle Associazioni del Parco manifesta davanti alla sede della Regione Sardegna per sollecitare la fine del commissariamento ed il rilancio del Geominerario. Analoga sollecitazione proviene dalla assemblea dei settanta Sindaci dei Comuni del Parco;
    chiedono di sapere
    quali ragioni impongano, dopo quattro anni e otto mesi dal suo inizio, il commissariamento del Parco e impediscano la ricostituzione degli organi previsti dal decreto istitutivo;
    se il ministro sia pervenuto ad intesa con la Regione Autonoma della Sardegna, prevista dalla legge, al fine di apportare al decreto istitutivo del Parco Geominerario le modifiche invocate come giustificazione delle continue proroghe al commissariamento, e in caso contrario, cosa l’abbia ad oggi impedito;
    se, riformando gli organi del Parco, il Governo intenda valorizzare, nell’auspicabile ridimensionamento del numero complessivo degli amministratori, la rappresentanza delle autonomie locali.

    SANNA, CABRAS, SCANU

    Roma, 25 ottobre 2011

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