SACHA
PAGANINI
Il testo che pubblichiamo
è la bozza dello Statuto del Geoparco delle Colline Metallifere. Con
questo atto, in attesa della ratifica da parte del Ministero
dell'Ambiente e della sua definitiva approvazione, si conclude la
“gestione provvisoria” del Comitato ed il Tuscan Mining
Geopark assume una connotazione
giuridica ben precisa.
Ci
sarà modo, nelle prossime settimane, di esaminare con cura il
documento in tutte le sue parti. Ma fin d'ora balza agli occhi
un'assenza che è da considerare una vera e propria anomalia.
Nella
sua forma partecipativa, il Comitato ha inserito la “Comunità del
Parco”. Si tratta di un organismo consultivo che dovrebbe favorire
la presenza di tutte quelle realtà che operano nel territorio e che
possono dare il loro contributo alle attività dell'ente. Non a caso,
l'European Geoparks Network insiste molto sul “coinvolgimento”
degli operatori economici e della popolazione alla vita dei
geoparchi. E così, infatti (vedi ad esempio il caso del Geoparco
della Sardegna), da più parti si è operato.
In
questo caso, però, ciò non è stato fatto. Nel testo che
riportiamo, la “Comunità” viene stabilita come un burocratico
duplicato del Consiglio Direttivo. Le Associazioni ambientaliste, ed
è questo il caso più eclatante, non sono state minimamente prese in
considerazione e citate, salvo una generica dichiarazione d'intenti
che non contestualizza e formalizza alcunchè. Non sappiamo se ciò
rappresenti una svista nostra (e nel caso chiediamo venia) o una
dimenticanza – ancora correggibile – dei dirigenti del Parco.
Speriamo solo che non si tratti del perpetrarsi di una certa
mentalità “autoreferenziale” di certi amministratori, per i
quali le associazioni sono solo un “fastidio” da cui prendere le
distanze il più possibile...
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