venerdì 28 settembre 2012

GEOPARCHI/ SARDEGNA E COLLINE METALLIFERE NON FANNO I COMPITI


(R.d.R.) - Allora, avete fatto i compiti a casa? Facciamo l'appello: Adamello-Brenta, presente; Apuane, sì ci sono; Beigua, figurarsi se manca... Cilento e Vallo di Diano, ah eccolo là; e i siciliani? Madonia e Rocca di Cerere, ok. Manca qualcuno? Eh sì: Sardegna e Colline Metallifere i compiti non li hanno fatti, e sono senza giustificazione. Perchè il Report semestrale circa l'attività svolta nel periodo che i Geoparchi Unesco devono presentare all'Assemblea Plenaria è obbligatorio. Quello della Sardegna è, peraltro, recidivo, avendo inviato in ritardo anche quello del primo semestre, a marzo. Ora, si può comprendere che Usalla, direttore del Geoparco della Sardegna, avesse difficoltà
a compilarlo, non sapendo cosa scriverci... Ma desta sorpresa la defaillance di Alessandra Casini, la Zarina del Tuscan Mining Geopark: una “macchia” nell'impeccabile curriculum. Anche perchè, non compilandolo, Usalla non ha potuto nemmeno copiare...
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GEOPARCO SARDEGNA / L'EDEN NON E' A GUSPINI

(s. m.) - Guspini ha ricevuto il Premio EDEN (Destinazione turistica europea d'eccellenza). Montevecchio è tra le miniere più interessanti d'Italia; terminati i lavori di estrazione di piombo e zinco nel 1991 e dopo numerosi interventi di recupero (costati tantissimi soldi pubblici), la gestione turistica è pessima. Due guide nei primi giorni di settembre sono state licenziate: la prima ha tentato, senza riuscirci, di darsi fuoco; la seconda, più sfortunata si è impiccata. Montevecchio fa parte del Parco Geominerario della Sardegna, gli unici a non rendersene conto sono i vertici del Parco. Montevecchio è il centro ex minerario più interessante d'Italia, in 15 anni sono stati investiti oltre 15 milioni di euro. Questi sono i risultati: Guspini non è l'Eden.
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GEOPARCO SARDEGNA / TRA DRAMMA E FARSA


di ALESSANDRO BALDASSERINI
Come Gianni e Pinotto oppure Schettino e la Moldava: non c'è che l'imbarazzo della scelta per definire la nuova coppia dell'anno, premio Oscar alla Vergogna. Cappellacci e Clini: ben assortito duo (tragi)comico di questo 2012. Le loro gag, invero datate e stantie, farebbero comunque ridere, se dietro di esse non ci fossero rabbia e disperazione. Nel dramma della Sardegna (Alcoa, CarboSulcis) che affonda tra miseria quotidiana e nobiltà millenaria, c'è anche spazio per la “brillantissima farsa”, come usava nelle Riviste d'antan alla Macario. Solo che gli “attori” di oggi fanno semplicemente pena. Le loro battute hanno il sapore rancido di un Cannonau che sa di “tappo”. Le loro promesse sono cipria al vento: e gli impegni “solennemente presi” hanno lo stesso valore di un assegno post-datato firmato da Er Batman Fiorito... Infatti, settembre è ormai passato e il famoso “Grande Evento” per rilanciare a livello internazionale il Parco Geominerario della Sardegna è come lo stadio Is Arenas stracolmo di spettatori: hai voglia ad aspettare... Peccato che non ci sia un Giudice sportivo ad affibbiargli un bel 0-3 a tavolino! Abbiamo volutamente pubblicato, nell'editoriale precedente, il servizio dell'Ansa di un anno fa: potevamo tranquillamente datarlo oggi. Chi se ne sarebbe accorto, dato che siamo allo stesso punto? Nulla, in sostanza, si è mosso ed è cambiato. Ah, no: nel frattempo, a Guspini, una guida turistica si è suicidata, un'altra ha tentato di darsi fuoco e il prode Usalla è diventato il maggiordomo di Alessandra Casini (che ha così allargato i confini del suo Impero), in cambio di benevolenza in sede di Coordination Committee quando l'European Geoparks Network dovrà – il prossimo anno – decidere l'esclusione o meno del Geoparco sardo dalla Rete Unesco. Insomma, come si vede, nulla di nuovo sotto il sole della Sardegna: le solite storie di solitudine, depressione e “colonizzazione” dell'Isola...
No, non è così: c'è un popolo che lotta, che non si arrende, che sale sui torrioni, scende nelle gallerie e da un anno – trecentosessantacinque giorni, 48 settimane – presidia la sede di Cappellacci-Schettino. Che non vuol vedere spezzato il “sogno” di un Geoparco, primo in Europa e nel mondo, riconosciuto dall'Unesco, simbolo di un riscatto e di una intelligente operazione di riconversione culturale e turistica delle miniere dismesse per il rilancio economico di una delle aree più depresse d'Italia. Che lotta per il futuro dei propri figli e nipoti, per custodire una orgogliosa tradizione tramandata da generazioni. Che non può, anche volendo, arrendersi proprio ora: ora che i “Grandi Progetti” si arenano come le navi da crociera nella rada di Cagliari progettata da Granara, ora che le Grandi Promesse valgono quanto l'abbonamento in tribuna alle partite del Cagliari, ora che viene firmato il Grande Accordo sulle Bonifiche che altro non è che un atto di sottomissione alla Zarina di tutte le Rocce, che tutto puote e discerne, per pietirne la condiscendenza magari favorendone l'ascesa al trono a cui mira, quello di Supremo Coordinatore dei Geoparchi. Qualcuno dirà (e già lo dice...): beh, ben venga se serve a salvare il nostro Geoparco. Ma la Storia dovrebbe insegnare: attenti ai miraggi, come quello propinatovi da Silvio. Attenti ai “Salvatori” che vengono dal Continente. Sappiate che all'ultima Assemblea europea dei Geoparchi, in Portogallo, solo due non hanno inviato il loro (obbligatorio) Report circa l'attività semestrale: Sardegna e Colline Metallifere. Un'altra accoppiata, come quella Clini-Cappellacci...
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venerdì 14 settembre 2012

GEOPARCO COLLINE METALLIFERE / RISORGE LA MINIERA RAVI-MARCHI - Solidarietà ai minatori della CarboSulcis

NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE
  GAVORRANO - Nuova vita per le miniere di Ravi-Marchi. E non solo a parole. Uno dei simboli della Maremma mineraria adesso è museo a cielo aperto. Ieri, nella sala consiliare di Gavorrano, conferenza stampa di presentazione della giornata inaugurale, sabato 15 settembre. È stato allestito dal Comune un programma articolato, che prenderà avvio alle 17,30. «Per noi – ha detto il prosindaco di Gavorrano Elisabetta Iacomelli – è una grande soddisfazione raggiungere questo traguardo; per me in modo speciale, visto che ho trascorso l’adolescenza proprio a Ravi, che ho familiari-minatori e che dell’epopea mineraria ho avuto modo di conoscerne da vicino il patrimonio. E, a tal proposito, colgo l'occasione per far giungere ai minatori della CarboSulcis tutta la nostra solidarietà. Inoltre ci fa piacere aver scelto il teatro come strumento di valorizzazione del sito, grazie collaborazione con la compagnia Katzenmacher». Per Luca Agresti, presidente del geoparco delle Colline Metallifere, «questo è il recupero più importante del 2012 in provincia di Grosseto». Agresti ha dato atto del lavoro svolto dall’amministrazione comunale, dello sforzo progettuale ed economico messo in campo. «Adesso – ha concluso – bisogna usarlo questo patrimonio, perché Ravi-Marchi dà valore a tutte le attività del Parco e migliora l’offerta turistica del territorio». Per recuperare l’intera area che sorge alle porte di Ravi sono stati investiti negli anni 5 milioni di euro e gli ultimi interventi sono stati realizzati grazie ad un finanziamento di 400 mila euro da parte del Governo. Per l’inaugurazione invece il Geoparco ha messo a disposizione altri 50mila euro con i quali è stato completato il centro di accoglienza, sono stati istallati altri pannelli e compiute opere di manutenzione. Ravi Marchi resterà aperto tutti i pomeriggi della prossima settimana anche per favorire le visite delle famiglie adesso che le scuole sono aperte – ha spiegato la direttrice del Parco Alessandra Casini – e potrà essere visitato attraverso un percorso guidato. Dalla settimana successiva poi sarà aperto nei week-end». Il servizio di gestione delle visite è curato dalla cooperativa Nuova Maremma.