di ALESSANDRO BALDASSERINI
La
prima lettera d'incarico porta la data del 1 giugno 1978 ed era
firmata dal direttore de “La Nazione” Alberto Sensini e dal
burbero – e temuto – responsabile delle redazioni provinciali
Apollonio. Da lì, comincia il mio ultra-trentennale viaggio nel
mondo del giornalismo. Un mondo, allora, fatto ancora di
telescriventi, tanto che il primo telefax – massiccio ed
ingombrante, alto circa un metro e dall'improbabile color arancione –
sembrava piovuto dal cyber-spazio.
Frequentando
la redazione di Grosseto, ebbi la fortuna ed il privilegio di
conoscere fior di giornalisti: il giovane praticante Giuseppe
Mascambruno (un giorno assurto a direttore della testata), il mitico
inviato Maurizio Naldini, la “grande firma” dello sport maremmano
Ilio Bandinelli; e poi lui, Vittorio Donatelli, caporedattore dalle
rare qualità professionali e, soprattutto, umane.
Tutto
questo mi è venuto alla mente mentre l'attuale caporedattore de La
Nazione di Grosseto, Luca Mantiglioni, martedi scorso balbettava
imbarazzate e risibili giustificazioni (da me sollecitate, perchè
lui si era ben guardato dal telefonarmi) per motivare la soppressione
“hic et nunc” della mia rubrica settimanale sul Geoparco delle
Colline Metallifere, di cui avevamo concordato contenuti e modalità
fin nei minimi dettagli compreso il numero di battute, così come
confermatomi dal collega Fernando Quatraro nella telefonata alle ore
15.02 del 28 febbraio, e che aveva visto l'esordio con la regolare
pubblicazione il giovedi 1 marzo.
Una
censura in piena regola ed è fin troppo facile intuire che questa
decisione sia stata presa dietro “suggerimento” da parte di
qualcuno.
Comprendo
che, in una piccola redazione di provincia, sia difficile restare
insensibili alle pressioni ed agli “amichevoli consigli” che
provengono da certi ambienti. Per esempio, e noi di HeartonEarth
Report ce ne siamo accorti, non è facile fare un'accurata e libera
informazione sul Geoparco delle Colline Metallifere, dove il
presidente è anche coordinatore provinciale del PdL e il “king
maker” del Comitato di Gestione è il Presidente PD (senza “elle”)
della Provincia. Una “tenaglia” bipartisan da cui è
difficile liberarsi e che cerca da un anno (sia chiaro: inutilmente)
di metterci la mordacchia.
Tuttavia,
risulta impietoso il raffronto tra il penoso barcamenarsi di oggi e
la serena sicurezza dell'altro ieri, quando Donatelli, rispondendo
alle stizzite telefonate di Susanna Agnelli – a quei tempi sindaco
dell'Argentario – che chiedeva la “testa” dell'allora giovane
ed irriverente cronista, ribatteva serafico: “Signora, non sta a
lei decidere cosa devono scrivere i miei collaboratori”.
Altri
tempi, altre spine dorsali...
P.S.:
E' una quisquilia, ma già quattro persone mi hanno chiesto come mai
la rubrica non esce più. Qualcuno è in grado, senza arrossire, di
spiegarlo ai propri lettori?
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