sabato 26 maggio 2012
GEOPARCO SARDEGNA / USALLA, LA GRANDE FUGA
ALESSANDRO BALDASSERINI
Bastasse scappar via dai convegni per non dover rispondere alle domande dei giornalisti; bastasse negarsi agli appuntamenti e rinviare sine die la soluzione dei problemi; bastasse elargire decine di migliaia e migliaia di euro a questo e quello per tacitare le proteste e rabbonirsi l'opinione pubblica...
Bastasse tutto questo, il Governatore Cappellacci e la nomenklatura del Geoparco Minerario della Sardegna sarebbero a cavallo. Ma, ovviamente, ciò non basta per non essere disarcionati: e la caduta, di stile e non solo, è ormai prossima.
Nel 233° giorno di presidio davanti alla sede della Giunta regionale promossa dalle Associazioni della Consulta del Geoparco per mettere i responsabili del “cartellino giallo” dell'Unesco di fronte alla propria insipienza, si teneva a Massa Marittima il IV Forum nazionale dei Geoparchi italiani.
Ottima e propizia occasione anche per affrontare l'argomento Sardegna: e difatti, dietro alle nostre sollecitazioni, alcuni delegati si erano ripromessi di parlarne con il coordinatore Burlando durante la pausa dei lavori per valutare l'opportunità di una presa di posizione a sostegno di chi, dallo scorso settembre, affronta con passione e coraggio vento e pioggia per difendere la propria “creatura”, orgoglio e simbolo del popolo sardo.
Noi di heartonearth eravamo lì, pronti a chiedere un parere al nuovo direttore Usalla (che ha preso il posto di Luciano Ottelli, dignitosamente dimessosi dopo la semi-bocciatura dell'European Geoparks Network) circa la situazione ed i progetti di rilancio del Parco minerario. Ma, poco prima del pranzo (forse perchè già soddisfatti di aver degustato, la sera prima, la cena di ben 38 portate offerta dal Presidio Slow Food di Massa Marittima), la delegazione sarda si è volatilizzata, senza neanche attendere di ascoltare l'intervento del coordinatore nazionale del Forum previsto per la ripresa del workshop.
Una decisione quanto meno indelicata e del tutto inaspettata, che ha colto un po' tutti di sorpresa.
Con il risultato che non solo noi – e i nostri lettori – siamo rimasti con la curiosità insoddisfatta, ma anche e soprattuttutto che (per ovvii motivi di opportunità) non è stato possibile proseguire il discorso, data l'improvvisa assenza dei principali protagonisti. E così, il caso-Sardegna è rimasto ancora una volta avvolto nel limbo.
Non c'è che dire: la tattica alla... Schettino, adottata da Cappellacci, ha fatto scuola, ed Usalla si è dimostrato un ottimo e solerte allievo, pronto a superare il maestro. Ma scappare non serve: dietro l'angolo c'è sempre, prima poi, la Nemesi pronta a presentare il conto. E la “Grande Fuga” ha già, comunque, un suo punto d'arrivo: settembre 2013, quando il Coordination Committee dovrà prendere la decisione finale circa l'esclusione o meno del Parco minerario della Sardegna dal network dei Geoparchi Unesco. E in malaugurato caso di “cartellino rosso”, allora sì che Cappellacci, Granara e Usalla dovranno mettersi a correre il più veloce possibile...
www.italiangeoparksproject.it
venerdì 4 maggio 2012
TUSCAN MINING GEOPARK / 16-17 MAGGIO IV FORUM GEOPARCHI A MASSA MARITTIMA
NOSTRO SERVIZIO
Nel geoparco delle Colline Metallifere, il 16 e 17 maggio, si riuniranno i vertici dei geoparchi italiani in occasione del quarto workshop nazionale. Un evento a cui presidenza, direzione e uffici lavorano da settimane. A Massa Marittima approderanno, per la prima volta, decine di delegazioni da tutti i geoparchi riconosciuti e certificati dalle reti internazionali: la Ggn (Global Geoparks Network) e la Egn (European Geoparks Network).
L’evento è stato organizzato con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Grosseto, dell’Ordine regionale dei geologi, di Federparchi e Sigea.
Tema dell’incontro sarà, questa volta, una ricognizione sugli strumenti della comunicazione digitale turistica, finalizzata alla valorizzazione del patrimonio geologico italiano. Saranno presenti i vertici regionali delle politiche ambientali, l’assessore Anna Rita Bramerini, il coordinatore del Forum dei geoparchi Italiani Maurizio Burlando; e ancora Maria Teresa Fagioli (presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana) e il presidente nazionale di Federparchi Giampiero Sammuri. Infine rappresentanti del mondo accademico di Pisa, Firenze e Siena.
“Il quarto workshop dei geoparchi– commenta il presidente del geoparco delle Colline Metallifere, Luca Agresti – rappresenta un’ulteriore tappa a favore della promozione e valorizzazione dei geoparchi d’Italia e d’Europa. Il tema specifico, dedicato agli strumenti della comunicazione digitale turistica finalizzata alla valorizzazione del patrimonio, sarà utile anche per sollecitare l’impegno a ratificare nuovi programmi a supporto dello sviluppo ecosostenibile del territorio, secondo i dettami Unesco”
IL PROGRAMMA. La mattina di mercoledì 16 maggio è previsto l’arrivo degli ospiti. A seguire trasferimento e visita alla Porta del Parco di Gavorrano. Qui pausa pranzo e, dopo il saluto del presidente Agresti, visita al museo minerario in galleria. Alle 14,30 trasferimento nell’area geotermica delle Biancane per una breve escursione tra vapori e putizze. L’arrivo a Massa Marittima, negli hotel, è previsto per le 17. Seguirà una visita artistica nella città del Balestro. La cena sarà curata dalla condotta Slow Food Monteregio con i prodotti tipici delle aziende del comprensorio delle Colline Metallifere. Alle 22 concerto jazz nella sala delle Fonti dell’Abbondanza.
Giovedì 17 maggio, appuntamento alle 9 al centro congressi delle Fonti dell’Abbondanza; dopo il caffè di benvenuto registrazione dei partecipanti e saluti delle autorità. Alle 10 è prevista l’apertura dei lavori della prima sessione. Moderatore Alessandra Casini, direttore del Tuscan Mining Geopark. Primo intervento di Mirko Lalli, della Fondazione Sistema Toscana, che parlerà dei Nuovi sistemi di comunicazione digitale turistica. Robert Piattelli della B.T.O affronterà la questione delle Travellers experience, mentre Robi Veltroni, blogger di marketing turistico spiegherà ai presenti i contenuti delle conversazioni turistiche nel web 2.0. Infine Stefania Petrosillo di Federparchi illustrerà la Carta del turismo sostenibile. I partecipanti porteranno poi le loro esperienze di comunicazione digitale nei geoparchi Italiani. A seguire dibattito con interventi liberi.
Dopo la pausa pranzo (un’ora) il via alla seconda sessione di lavori in cui si parlerà più in generale dei geoparchi italiani e delle loro prospettive di crescita. Introduzione di Maurizio Burlando, coordinatore del Forum nazionale. Seguiranno gli interventi dei rappresentanti dei territori interessati ad aderire all’European Geoparks Networks e al Global Geoparks Network. Il dibattito si chiuderà alle 18.
APPENDICE. A margine dei lavori il coordinatore nazionale dei geoparchi Maurizio Burlando anticiperà e dettaglierà la notizia che l’Italia, a settembre del 2013, avrà l’onore di ospitare - nel Cilento – il workshop mondiale dei geoparchi. Nell’occasione arriveranno almeno 400 delegati provenienti da tutto il mondo in rappresentanza degli 88 geoparchi oggi esistenti. Un’occasione unica per l’Italia, dal momento che il nostro Paese è il secondo al mondo per presenza di geoparchi (ben 8) dopo la Cina (che ne ha 26). Ed il geoparco del Cilento, da tempo nella rete Unesco, è tra quelli più grandi in Europa con un patrimonio geologico, naturalistico e turistico di notevole qualità. Nella circostanza i lavori saranno allargati ad esperti del settore turistico e dello sviluppo socio-economico, un po’ quello – in piccolo – sarà fatto a Massa Marittima a metà maggio.
giovedì 3 maggio 2012
TUSCAN MINING GEOPARK / I "BAGNETTI", UNA CATTEDRALE NEL DESERTO?
I
“Bagnetti”: una Cattedrale nel deserto?
Come
buttare 2 milioni
di
euro nel pozzo
E
il Teatro delle Rocce, “fiore all'occhiello”, appassisce tra le
erbacce
SACHA
PAGANINI
Da monumento di
archeologia industriale a “Cattedrale nel deserto”: ecco come
buttare 2 milioni di euro in un pozzo minerario, dove non si vede il
fondo...
“Prego, per la Storia
si entra da qui”: eh già, sembrava davvero di varcare una soglia
storica, in quel dolce se pur ventoso pomeriggio di settembre del
2008, quando venne inaugurata in gran pompa la “Porta” centrale
del Parco Nazionale Tecnologico Archeologico delle Colline
Metallifere, non ancora Tuscan Mining Geopark,
presso l'imponente ed avveniristica struttura dei “Bagnetti” di
Gavorrano.
Quel
6 settembre si compiva l'atto finale di un percorso avviato sei anni
prima, il coronamento di un sogno: il Parco aveva finalmente la sua
sede e il suo Centro Direzionale. Gavorrano diventava “Capitale”
delle Colline Metallifere (e quante polemiche, a Massa Marittima...)
e gettava le basi per un futuro radioso. O almeno così sembrava...
Quella
sera, durante il ricevimento accompagnato da un'orchestra da camera
nello splendido scenario del Teatro delle Rocce, nessuno immaginava
quel che avrebbe riservato il futuro... Non l'allora sindaco – e
Vicepresidente del Parco – Alessandro Fabbrizzi, ne tanto meno la
vera “dea ex machina” e musa ispiratrice Alessandra Casini. A
dire la verità, però, vi era chi nutriva qualche dubbio, sempre
tenuto riservatamente per sé: paradossalmente, quel “qualcuno”
era proprio il
(continua
a pag. 4)
Presidente
del Parco Hubert Corsi, che nascondeva il suo scetticismo dietro il
consueto affabile sorriso. Chi raccoglieva le sue scarne confidenze,
però, non capiva: la sede dei “Bagnetti” era il meglio che si
potesse avere. Gli uffici eleganti e super-accessoriati, uno spazioso
e luminoso salone espositivo che avrebbe introdotto ad uno
spettacolare percorso museale multimediale, l'enoteca comunale dove
ricevere gli ospiti di riguardo ed una efficiente e attrezzatissima
sala congressi da 250 posti con annesse salette riunioni in ambienti
tutti wi-fi.
Quello
che fino al giorno prima era uno splendido monumento di archeologia
industriale, era diventato un centro direzionale all'avanguardia per
un Parco che da quel momento si poneva all'avanguardia, arricchito
dal “fiore all'occhiello” del Teatro delle Rocce.
Vennero
da tutta Italia per ammirarlo. Poi, però, ripartiti il giorno dopo
gli ospiti, i battenti di quella avveniristica sede – il cui costo
per la ristrutturazione era stato di oltre 2 milioni di euro –
vennero chiusi per essere riaperti – tranne qualche saltuaria
occasione – solo nel novembre 2010, quando il Parco ora guidato da
Luca Agresti si trasferì armi e bagagli definitivamente.
In
quei due anni in cui il colosso languiva desolatamente, in molti si
chiedevano il perchè; a qualcuno venne perfino in mente di chiamare
il Gabibbo per denunciare lo spreco di denaro pubblico, qualcun altro
lo motivava teorizzando un “braccio di ferro” tra il nuovo
sindaco Massimo Borghi e il direttorissimo
(del Parco, del Teatro, del Laboratorio GavorranoIdea) Alessandra
Casini, le cui rispettive idee sui “Bagnetti” divergevano: il
primo voleva destinare l'enoteca comunale in altra sede (morale della
favola: è chiusa da due anni) e contrastava il progetto del museo
ideato dalla Casini (“Con cappuccino e museo non si mangia”,
esclamò una volta anticipando nei tempi Giulio Tremonti), che
infatti è ben lungi dal vedere la luce. La seconda, dal canto suo,
bollò come estemporanea e senza senso la proposta di Borghi di
trasferire ai “Bagnetti” gli uffici del Comune, e dargli tutti i
torti francamente non si può...
Comunque,
come detto, a novembre 2010 finalmente riapre la “Porta”. Ed è a
quel punto che il “segreto di Pulcinella” viene svelato. La
struttura da oltre due milioni di euro non ha... il sistema di
condizionamento: gelo d'inverno, caldo torrido d'estate! Eh già, i
progettisti non l'avevano contemplato e a rimetterci le mani equivale
ad altre centinaia di migliaia di euro che nel frattempo non ci sono
più. Ecco perchè la presentazione ufficiale del riconoscimento
Unesco a Geoparco, il 20 gennaio 2011, si tiene – per motivi, come
dire, logistici – presso il Palazzo dell'Abbondanza di Massa
Marittima.
Va
beh, l'attività nel frattempo prosegue. E il Parco versa ogni anno
al Comune di Gavorrano, tra convenzione e bonus per l'uso dei
locali, circa 85.000 euro. Ma la struttura, che avrebbe dovuto essere
anche un polo d'attrazione turistico, langue. Ed adesso, ecco il
colpo di grazia: l'atteso e prestigioso Forum nazionale dei Geoparchi
italiani, previsto per i prossimi 16 e 17 maggio, che vedrà la
partecipazione di oltre cento persone tra delegati, ospiti e
giornalisti, non si svolgerà – come sarebbe apparso normale –
presso la sede del Parco a Gavorrano bensì, della serie “2 a 0 e
palla al centro”, ancora a Massa Marittima. E stavolta è più
complicato comprenderlo: la sala congressi dei “Bagnetti” è più
grande e meglio attrezzata di quella dell'Abbondanza, tanto più che
nel suo ampio salone a piano terra avrebbe potuto essere organizzato
(come fatto in altre occasioni) il servizio catering. E poi si tratta
dell'Evento principale di un Geoparco, e la sede “naturale” non
poteva non essere il Centro Direzionale: del resto, che te ne fai di
tutto quel popò di struttura se la lasci inutilizzata? Saranno
contenti, soprattutto, gli operatori turistici della zona...
Senza
contare, poi, il malinconico declino del Teatro delle Rocce: il
“fiore all'occhiello” sta appassendo sotto un manto di erbacce e
un “cartellone” stagionale ridotto ai minimi termini. “Non c'è
un euro”, sospira sconsolato il presidente del Laboratorio
GavorranoIdea, Gabriele Barbi. Il quale dovrebbe “ringraziare” il
Parco ed il suo direttorissimo, che hanno deciso di spostare
il Premio S. Barbara, ed i relativi 20.000 euro di finanziamento, a –
indovinate un po'? – Massa Marittima. E “svuotato” anche della
serata di premiazione, il Teatro delle Rocce deperisce. Guai però a
parlare di darlo in gestione a privati: l'idea fa drizzare la fulva
criniera della Zarina. Che può continuare a regnare
indisturbata sui “Bagnetti”, novella Fortezza Bastiani nel
Deserto dei Tartari.
Ma è sempre così che inizia il tramonto di un Impero...
GEOPARCO SARDEGNA: CAPPELLACCI COME SCHETTINO
ALESSANDRO
BALDASSERINI
Un uomo che fugge
dalle sue responsabilità; che nega l'evidenza; che abbandona il
posto di comando, ignorando i richiami e lasciando i suoi compagni di
viaggio in un mare di guai alle prese con un “naufragio”
annunciato: parliamo forse del comandante Schettino?
No, il
personaggio in questione si chiama Ugo Cappellacci ed il suo ruolo è
(ma forse è un pettegolezzo...) quello di Governatore della Regione
Sardegna. E la “nave” che ha portato a
schiantarsi sugli
scogli dell'Unesco, con la collaborazione del nostromo
Antonio Granara, è il Geoparco Minerario della Sardegna.
Esattamente da
sette mesi – era il 27 settembre 2011 – le Associazioni della
Consulta del Parco “assediano” Villa Devoto – sede del
Governatore – presidiando giorno e notte, con il sole e sotto la
pioggia, l'ufficio dell'ineffabile Ugo (il quale, come Schettino, per
entrare e per uscire probabilmente si cammuffa sotto un anonimo
giaccone...) per chiedergli conto del suo lassismo e invocando a gran
voce la riforma dell'Ente Parco, unica via d'uscita per salvare il
salvabile.
Quando, nel
febbraio del 2011, HeartonEarth
lanciò il suo grido d'allarme, rivelando che il Geoparco
minerario rischiava l'esclusione dalla Rete europea e mondiale
dell'Unesco, fummo trattati come dei pazzi visionari... Ci siamo
abituati, tanto sappiamo che prima o poi i fatti ci danno ragione. Il
Commissario straordinario Granara ci gratificò (e lo ringrazio,
sapendo quanto egli sia restio a parlare con i giornalisti...) di una
cordiale e surreale telefonata, mentre l'allora Direttore Luciano
Ottelli si sforzava – con abnegazione degna di miglior causa – di
negare e smentire le nostre accurate e dettagliate indiscrezioni, che
si sono puntualmente verificate.
E se nello scorso
agosto, dopo l'ispezione dei commissari Unesco, il temuto “cartellino
rosso” si è miracolosamente tramutato in “giallo” (e,
diciamola tutta, a leggere le motivazioni si è trattato di un vero e
proprio “cartellino arancione”), ciò è avvenuto anche grazie ai
nostri articoli che hanno saputo ridestare l'attenzione di
un'assopita e disillusa opinione pubblica a cui ha fatto seguito la
mobilitazione delle associazioni in difesa del Parco, come
gentilmente ci ha riconosciuto lo stesso Giampiero Pinna,
coordinatore della Consulta.
Da allora, molta
acqua è passata sotto i ponti, e il tempo scivola inesorabilmente.
Mentre le Associazioni provano a mettere il sale sulla coda dello
sgusciante Cappellacci, l'unico ad aver pagato il conto è stato il
buon Ottelli rassegnando dignitose dimissioni, al contrario di
“Vinavil” Granara ancora aggrappato alla poltrona.
I mesi passano
inutilmente, e il redde rationem
con l'Unesco previsto per l'estate 2013 si erge minaccioso come un
iceberg che attende serafico il suo “Titanic”. E se perfino il
Presidente della Repubblica Napolitano è sceso in campo per dare il
suo sostegno agli “assedianti”, vuol dire che ormai è giunto il
momento di gridare tutti insieme forte e chiaro il fatidico appello:
“Cappellacci risalga a bordo, cazzo!!!”.
P.s.:
Nei prossimi 16 e 17 maggio, a Massa Marittima presso
il Tuscan Mining Geopark delle
Colline Metallifere, si terrà il IV Forum nazionale dei Geoparchi.
L'auspicio è che in quella sede i rappresentanti italiani
dell'European Geoparks Network
trovino tempo e modo di prendere posizione in appoggio alle
Associazioni sarde che vogliono salvare e rilanciare il loro Parco,
magari con un documento ufficiale
E' un'idea che
porgiamo volentieri al distratto coordinatore del Forum Maurizio
Burlando, dato che finora non ha ritenuto necessario spendere una
sola parola di solidarietà al riguardo, con la non celata speranza
che non abbia remore a copiarcela, come del resto ha già fatto in
passato...
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