venerdì 28 ottobre 2011

IL DRAMMA DELLE CINQUE TERRE

DOPO POMPEI, IL DRAMMA DELLE CINQUE TERRE
THE “ITALIAN JOB”
Ennesimo colpo all'immagine del Belpaese
di BORIS RICHARD de LATOUR
Dal portavoce dell'Earth-Day Foundation abbiamo il piacere di pubblicare:

Mi chiama Eric, un amico di New Orleans: “Sono a La Spezia, con Marie France e i ragazzi e un gruppo di amici. Ci hanno evacuato da Monterosso. Credimi: ho vissuto il ciclone Katrina, ma quello di ieri l'altro è stato un incubo!”.
Ci scambiamo qualche frase di circostanza (tutto bene?, come vi siete organizzati eccetera), poi ecco arrivare la domanda che temevo e che mi aspettavo: “Ma perchè gli italiani non sanno prevedere e gestire le emergenze? Questo è stato un disastro annunciato: un conto è un uragano, ma tutto questo si poteva evitare!”. Per inciso, Eric è un ingegnere idraulico.
Cosa rispondere? Dato atto che si è trattato di un fenomeno temporalesco fuori della norma, è fuor di dubbio che le distruzioni e i morti susseguenti sono stati dovuti all'incuria, al pressappochismo, in una parola alla malagestione del territorio. C'è anche da chiedersi a cosa serva lanciare l'allarme-meteo se poi non vengono presi immediati provvedimenti.
Dopo Katrina, e si trattava di un tifone, diverse teste “saltarono”. E il governo federale, sommerso dalle critiche, fece buon tesoro dell'esperienza per gestire e prevenire le successive “emergenze”.
Farebbe perfino sorridere, se non fossimo nel pieno di una tragedia, il ministro dell'ambiente Prestigiacomo quando annuncia: con sicumera: “Ora subito il via al piano anti-dissesto idrogeologico”. Ohibò! E in tutti questi anni lei come ha trascorso il tempo? Capisco che non è facile fare il ministro dell'ambiente nel paese dei crolli e dei “tagli lineari” al bilancio: ma non si è ancora chiesta cosa ci stia a fare? Si ponga il quesito e si dia una risposta: e poi tragga le logiche conseguenze.
Non è un caso che la notizia abbia fatto il giro del mondo e sia finita in prima pagina: Monterosso, come Pompei, è patrimonio universale dell'Unesco. E gli stranieri, si sa, non stanno tanto a sottilizzare: “Ma se il Parco delle Cinque Terre è il gioiello, la punta di diamante del sistema-parchi italiano, e lo Stato lo tutela e lo preserva in questo modo, figuriamoci tutto il resto...!”. Insomma, un altro sfregio all'immagine del Belpaese.
A proposito: dopo la bufera giudiziaria di un anno fa, il ministro ha nominato un Commissario prorogato ogni tre mesi (agli amici della Sardegna forse ricorda qualcosa..., Ndr), la cui principale preoccupazione sarebbe stata – secondo quanto riportato da alcuni giornali inglesi – quella di vedersi garantita, nelle sue rare trasferte da Roma, “una sistemazione alberghiera adeguata al suo rango”. Il tutto, ovviamente, a spese del Parco.
Non c'è niente da fare: anche nella tragedia, gli italiani trovano sempre il modo di strapparci una risata...
Post Scriptum: per ironia della sorte, sapete cosa vuol dire in dialetto ligure “lu è de rango”? E' uno zoppo. E ci sono tante cose, purtroppo, che zoppicano in questa tormentata Italia.
(Traduzione di Alessio Bertolini)

mercoledì 26 ottobre 2011

TUSCAN MINING GEOPARK: “AGRESTI RITIRI IL BANDO ED IO NON MI CANDIDERO'”

Un decreto contra personam da annullare e riformulare
Un ciclo si è chiuso ma devo tutelare la deontologia professionale mia e di tanti altri colleghi”
Ho lavorato negli uffici stampa e ne ho diretti per oltre 25 anni: conosco, pertanto, le regole del gioco e non mi sono mai sottratto alle logiche perverse – ma in un certo qual modo giustificate – dello spoil system.
Non l'ho fatto neanche nella mia ultima esperienza professionale al Parco Nazionale delle Colline Metallifere quando, capito di essere predestinato (caso più unico che raro e di cui ora mi potrei perfino vantare) ad una “epurazione” bipartisan , ho preferito togliere il disturbo.
L'ho già detto e lo ripeto: considero quello al Tuscan Mining Geopark un ciclo chiuso. Quindi la notizia del bando di selezione per il nuovo addetto stampa mi ha lasciato completamente indifferente. Però...
Però quel bando è un palese decreto contra personam, contravvenendo le normative vigenti in materia, congegnato per uno scopo che lascio facilmente immaginare ma il cui effetto è quello di ledere la deontologia e le capacità professionali di tanti colleghi “tagliati fuori” loro malgrado.
Siccome ho una dignità e un curriculum da difendere, propongo pubblicamente un gentlemen agreement al Presidente del Parco: Luca Agresti ritiri ed annulli quel bando e ne riformuli uno con le debite correzioni e consono ad un rispettoso modus vivendi, ed io assumo fin d'ora l'impegno a non presentare la mia candidatura per quell'incarico.
Mi sembra una proposta ragionevole, anche e soprattutto a tutela di tutti quegli incolpevoli colleghi che verrebbero penalizzati da questo bando contra personam che non fa onore a chi l'ha escogitato.
Alessandro Baldasserini

P.S.: E' ovviamente un esempio paradossale, ma serve per comprendere: Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Francesco Storace. Ecco tre giornalisti che non potrebbero partecipare alla selezione...